AfricaNews
News and Views on Africa from AfricaVersione italiana

AfricaNews

RSS logo
Ghana

Campo di concentramento per streghe

Nel Ghana del nord, alcune donne, accusate di stregoneria, sono state relegate con la forza in una località dove sono costrette a vivere in condizioni pietose. L'esistenza del Gambaga Witch Camp (Campo delle Streghe di Gambaga) la dice molto lunga sulla paura che hanno i ghaneani delle donne vecchie e di come gli anziani vengano trascurati e abbandonati dalle loro famiglie.
Amos Safo

Questa storia ha tutti i requisiti per preoccupare e turbare chi l'ascolta. Per la seconda volta in quattro anni diverse donne anziane accusate di stregoneria sono state relegate e costrette a vivere per il resto dei loro giorni in un cosiddetto " campo per streghe " a Gambaga, un piccolo centro della regione settentrionale del Ghana. Il Gambaga Witch Camp, così viene comunemente chiamato, ha attirato l'attenzione della popolazione della zona per la prima volta quando le donne hanno cominciato a lamentarsi delle deplorevoli condizioni in cui erano costrette a vivere. Le recluse, diverse centinaia, erano state costrette a trasferirsi nel campo senza che avessero, invero, alcuna colpa o responsabilità. In una società in cui la gente si rifiuta di guardare in faccia la realtà, ed è quindi contemporaneamente pronta a scaricare impunemente le proprie colpe sugli altri, si può accusare chiunque di stregoneria.

I ghaneani , e da questo punto di vista molti africani, credono che non tutte le morti siano naturali e sono pronti ad attribuire certi decessi a imprecisate forze sovrannaturali. Per esempio, in certe comunità e gruppi etnici è credenza comune che un vecchio muoia semplicemente perché ha ormai raggiunto lo scopo della sua vita. La morte di un giovane invece viene considerata prematura e deve essere per forza attribuita a cause e responsabilità ben definite. I membri della famiglia ed in alcuni casi l'intera comunità si mettono a cercare in tutti i modi di svelare il mistero che circonda la morte del parente od amico.

In molti casi, dei giovani non hanno esitato ad accusare altri membri della comunità dello scarso successo negli affari, del fallimento dei loro matrimoni e perfino dell'impossibilità di ottenere visti per viaggiare all'estero. Gli anziani, per lo più donne, sono stati accusati senza alcun motivo, picchiati e buttati fuori dalla comunità.

E' a causa di questa propensione ad accusare qualcuno dei propri insuccessi e della tendenza a voler trovare a tutti i costi una causa ed una responsabilità per qualsiasi cosa succeda, che tante famiglie vengono fatte a pezzi e tanti innocenti divengono capri espiatori di colpe che non hanno mai avuto. E' disgraziatamente piuttosto normale svegliarsi una mattina e trovare qualcuno che accusa apertamente un membro della famiglia di ricorrere alla stregoneria per distruggergli la vita o gli affari. Alcuni di questi invasati si spingono perfino a rincorrere in giro per la città coloro che accusano, impugnando machetes.

Le recluse del Gambaga Witch Camp sono vittime di accuse che si sono materializzate in un ambiente del genere. Nel '96 quando si è venuti per la prima volta a conoscenza della loro condizione, molte di loro dichiararono che davanti alle continue vessazioni di coloro che le accusavano erano state costrette ad ammettere di essere delle streghe, anche se sapevano benissimo di non aver commesso alcun atto di stregoneria nei confronti di nessuno.

L'unica loro colpa è quella di essere vecchie, malandate ed una minaccia per la società; condizioni che le espongono ad essere considerate responsabili di qualsiasi disgrazia succeda nel vicinato. Tutto questo forse spiega perché tanti ghaneani non ne vogliano sapere di essere considerati vecchi. Molti anziani, sia uomini che donne, decidono di tingersi i capelli per apparire giovani e in forma cercando di evitare così le accuse di gente stravagante, quanto pericolosa.

Intervistate da un gruppo di giornalisti, alcune delle cosiddette streghe hanno, per la verità, confessato di aver ammazzato parenti e di essere responsabili di una serie di disgrazie che avevano colpito i membri delle loro famiglie. Ciò non deve sorprendere più di tanto, sono confessioni da prendere con le molle, anche perché coloro che le hanno incriminate non sono quasi mai riusciti a produrre prove serie riguardo le loro accuse. Dopo essere state costrette a confessare, le vittime vengono normalmente costrette a prendere degli intrugli che si crede abbiano il potere di esorcizzarne la magia. Alcune delle cosiddette streghe, le meno pervicaci, vengono in questo modo facilmente "liberate" delle forze magiche che le possiedono, ma quelle la cui "forza magica" è più dure a morire si ritiene ospitino nei loro stomaci delle bottigliette nelle quali trattengono gli intrugli per vomitarli in un secondo tempo.

Qualsiasi cosa accada, senza che nessuno si preoccupi di aiutarle, queste povere donne vengono generalmente segregate nel campo, destinate a vivere il resto della loro vita in isolamento. Una volta brutalmente allontanate dalla comunità, parenti e figli hanno paura di andarle a trovare. Anche i figli della donna anziana accusata di stregoneria vanno in genere incontro a gravi problemi. La comunità affibbia loro dei nomignoli e gli amici si staccano da loro, poiché in Ghana c'è la credenza che la stregoneria passi da una persona all'altra. Il marchio di infamia può divenire di fatto una condanna a vita.

Una donna ha detto di essere stata ripudiata dai suoi stessi figli, che sospettavano fosse responsabile della morte di tre dei suoi nipoti. Confermando che una volta in giudizio ha dovuto confessare di avere ucciso i suoi nipoti. Questa povera donna, singhiozzando, ha cercato di spiegare che se fosse stata veramente una strega avrebbe ucciso i suoi figli, quando ha dato loro la luce. Perché mai avrebbe dovuto farli crescere adulti per poi ucciderne i figli? Concludendo dicendo che da quando è stata reclusa nel campo tre anni fa, nessuno dei suoi sette figli è mai andato a trovarla. La disgraziata ora vive della generosità delle compagne recluse e di carità di gente dei villaggi. Insiste sulla propria innocenza e spera che un giorno i suoi figli si ravvedano e tornino da lei.

A settembre dell'anno scorso i membri della Federazione Internazionale delle Donne Avvocato del Ghana (FIDA), insieme alle donne del programma televisivo della televisione chiamato Mbaa Nkomo (Forum dei Problemi delle Donne) hanno fatto visita al campo per rendersi conto di persona di quello che succede là dentro. Le visitatrici, sgomente, hanno constatato che, regolarmente, altre cosiddette streghe venivano confinate là dentro, indicando chiaramente che un numero sempre crescente di famiglie abbandonava, liberandosene, le sue componenti più anziane. La FIDA ha scoperto che fra le recluse confinate nel campo non c'è un solo uomo e ciò perché in un mondo maschilista non è concepibile accusare un uomo di stregoneria senza addurne le prove. Già questo fatto, in se stesso, costituisce un eloquente indicazione di quanto le donne siano marginalizzate nella società ghaneana.

La televisione del Ghana ha mostrato le immagini del campo, rivelando le condizioni di degrado in cui sono tenute queste donne anziane. Quando alla cosiddetta "regina madre delle streghe" è stato chiesto se era "contenta" di vivere nel campo, ha inizialmente risposto di trovarvisi essendo realmente una strega, per poi confessare di essere lì soltanto perché, innocente, non le è offerta altra alternativa che quella di vivere il resto della sua vita lì dentro. La sua confessione ha comunque scioccato molta gente, anche se buona parte delle donne del campo ha sostenuto fin da subito la propria innocenza, affermando di non potere fare praticamente nulla per salvarsi dalla condanna che aveva subito. Tutte queste poverette hanno dovuto riconoscere di non avere nessuna intenzione di ricorrere alla legge poiché non hanno assolutamente la possibilità economica di farlo.

L'attuale governo, così come il precedente, non si è mai preoccupato di dire una parola sulle condizioni di queste donne condannate per stregoneria, il che la dice lunga su quanto i vecchi siano stati dimenticati ed emarginati in questo Paese. I ghaneani, infatti, solo raramente si prendono cura degli anziani e, grosso modo, più della metà dei questuanti per le strade di Accra e di altre grandi città sono vecchi, spinti sulle strade da figli e parenti che non si prendono cura di loro. Come se non bastasse, in molti casi, dietro a questi mendicanti stanno uomini e donne in buona salute a cui questi disgraziati sono costretti a rendere conto quotidianamente.

A parte lo Schema di Sicurezza Sociale, il Governo non possiede alcun programma di assistenza agli anziani. I lavoratori dipendenti, nell'arco della loro vita lavorativa, versano una percentuale del loro salario al Fondo di Sicurezza Sociale. Quando vanno in pensione ricevono una somma mensile basata sull'ultimo salario percepito al momento dell'interruzione dell'attività. Ma, disgraziatamente, una larga fetta della popolazione del Paese (la stragrande maggioranza) non gode di un rapporto di lavoro regolare e formalmente stipendiato.

Come se non bastasse, l'alto costo della vita ha eroso il potere d'acquisto del sussidio che gli anziani ricevono dalla Sicurezza Sociale, per cui spesso devono sottoporsi a mestieri umili e degradanti per garantirsi il necessario per vivere. Recentemente, un'iniziativa di registrazione di disoccupati destinata ai giovani ha visto molti pensionati e donne anziane presentarsi per essere incluse nelle liste di collocamento.

All'inizio di dicembre dell'anno scorso il Ministero dello Sviluppo dell'Occupazione e dell'Impiego, probabilmente allarmato dalle pietose condizioni in cui versano gli anziani, ha invitato tutti i medicanti a registrarsi, per registrali, farne una cernita e prepararli a possibili impieghi. L'iniziativa fa parte dello sforzo del governo per togliere i mendicanti, soprattutto anziani, dalle strade, ma, con la questua che rende spesso più di un impiego qualsiasi, rimane da vedere se questa gente lascerà facilmente questa attività.

Help Age Ghana, un'organizzazione non governativa che lavora per migliorare la vita degli anziani è venuta in aiuto di molti vecchi residenti ad Accra. Ha acquistato un ostello dove ospita gli anziani buttati fuori di casa dai parenti ed una volta all'anno organizza una festa e giochi per loro. Iniziative del genere per lo meno riescono a mantenere acceso il sorriso sui loro volti prima di morire. Per il resto, purtroppo, anche i residenti dell'ostello di Help Age, come le loro colleghe del Gambaga Witch Camp, condividono una sorte comune: l'emarginazione dalla società.

Intanto le vecchie streghe continuano a languire nel Gambaga Witch Camp e l'unico modo in cui possono sperare di essere liberate è quello di pregare l'Onnipotente di chiamarle a sé il più presto possibile. Per il momento costituiscono un'atroce attrazione turistica per la vecchia città di Gambaga, che una volta era la capitale della regione settentrionale.