Lettera Pasqua 2003

Noi siamo
tutti lontani,
Smarriti, né
Sappiamo chi siamo,
cosa vogliamo. Vieni
Signore, vieni sempre
Signore

Turoldo

Miei carissimi amici,
ho voluto iniziare questa mia lettera con l'immagine della candela che ho messo sul davanzale la notte di Natale (N.d.R.: accanto alla invocazione di Padre Turoldo, nella lettera originale, è incollata la foto di questa candela). Per ragioni di coprifuoco, la Messa per i bambini è iniziata alle ore 14 e quella per gli adulti alle ore 16. E così la candela ha bruciato fino alle 24…
Quando ho letto alcune vostre lettere, mi ha commosso il fatto che tanti di voi abbiamo messo anche loro la candela sul davanzale, così le luci si sono incrociate.
Ho messo anche delle statuine in più nel mio presepio piccolo, piccolo. Ho messo Claudio, un ragazzo che si doveva sposare alla fine di Dicembre e i militari gli hanno portato via tutto, qualche giorno prima di Natale. Ho messo Elisabetta, una "bimba" di dodici anni violentata, che adesso viene al centro Nutrizionale con la sua piccola Maria: una bimba con un'altra bimba. Ho messo Lello, un mio cugino fotoreporter del Corriere della Sera, ucciso in Israele da una raffica di mitra e che lascia una bimba di un anno. Ho messo Byomungu, ragazzo di strada (Maibobo, si dice qui).
La realtà è questa… ma poi ci sono quelli delle Vacanze Famiglia Felice e allora… il cuore mette le ali per volare! E credi che l'uomo è buono!
Fra poco è Pasqua… Dopo tre giorni resuscitò, svergognando le milizie romane. Nessuno se ne accorse, neppure i suoi discepoli. Tutti erano convinti che la morte avesse chiuso l'ingenuo cammino di pace proposto da Gesù.
Vorrei dirvi questo: anche oggi la pace è travisata,camuffata, manipolata, depistata, derisa, scimmiottata… Ma voi camminate lo stesso… la pace è qui, sevogliamo, perché la pace è lui stesso.
S'è fatto bambino perché chi ha paura di un bambino? Questo mondo ha bisogno di bambini…, ma che dolore quando si vede che non possono crescere perché non hanno di che nutrirsi, mentre altri sprecano l'inutile. La sfida che il piccolo Bimbo di Nazareth ci ha lanciato, è che nessuno può ignorarti. Il senso della storia di questo piccolo Bimbo, cambia quella di ogni uomo, anche di chi non crede.
La situazione qui si fa sempre più critica: ormai i rifugiati che arrivano dai villaggi della montagna sono veramente molti: a questi dobbiamo dare uno sguardo particolare. Sono i droop out, i "caduti fuori", come dice Tonino Bello. Come la frutta che, ai sobbalzi che fa fare la strada, ruzzola per terra dal carretto e i ragazzi passano e la prendono a calci, divertendosi, finché si sfracella sul marciapiede.
Sono responsabili di tutto ciò, chi nel molto, chi nel poco.
Questo è il messaggio della Pasqua: nessuno deve essere più droop out, di tutti ci dobbiamo prendere cura come ha fatto il Samaritano… "al mio ritorno ti darò quello che hai speso in più". E' quello che voi fare sostenendoci, aiutandoci e facendoci sentire che siete qui.

Riparti da Cristo, tu che hai trovato misericordia
Riparti da Cristo, tu che hai perdonato
Riparti da Cristo, tu che conosci il dolore
Canta e cammina

Non sono un'aquila nel canto, ma mi piace sentire cantare; camminare è la cosa più grande che ho imparato con voi.
Buona Pasqua, nel ricordo e nell'amicizia

Suor Eugenia