Giochi per Comunità Capi

Che faccia aveva Pippi quella mattina, proprio nera come il fumo dei camini d'inverno, camminava a passo svelto per non perdere il metro e far tardi all'università, era tra un mucchio di persone eppure, immersa nei suoi pensieri, era quasi come se non vedesse nessuno intorno a sè, ma riuscisse a ripensare solo alla scorsa riunione di Co. Ca., alle discussioni fatte, alla veemenza con cui ogni capo si era espresso, alla tensione che si respirava "che cosa posso fare?", ripeteva incessantemente tra sé e sé, "forse più che litigare su come organizzare la festa della famiglia dovremmo imparare a comunicare". E poi i tirocinanti li vedo così confusi, e non abbiamo neanche avuto il tempo di parlare del C.O.S.A. che è ormai alle porte "cosa posso fare?;
E sì, Pippi quella mattina era un po' tormentata, ripensava ai suoi compagni di servizio, a ciò che avevano condiviso fino ad ora, le avventure, i grandi giochi, le veglie alle stelle, i bivacchi; allora cosa fare per risvegliare in quegli animi, apparentemente, intorpiditi lo spirito di comunità?
Il sole era tramontato ormai da qualche ora, la giornata, almeno quell'universitaria e lavorativa, era finita, il metro tra qualche minuto sarebbe passato per riportare Pippi a casa a riposare, finalmente!
Il pensiero ricorrente era stato lo stesso per tutta la giornata; la settimana successiva la Co.Ca. si sarebbe rincontrata e Pippi era ormai decisa, avrebbe proposto ai compagni di servizio, di dedicare ad ogni incontro qualche minuto di gioco, per conoscersi meglio, per distendere gli animi, per analizzare un po' se stessi e l'andamento della Co.Ca.!! sì, era proprio decisa ma …ora doveva trovare il modo per realizzare il suo intento e, pensando pensando, era giunta fino a casa e presa la posta dalla buca, stava sbirciando di che si trattasse. Bollette, pubblicità, la cartolina di Marco dall'Africa "beato lui …", e poi come ultima cosa, si ritrovò tra le mani una busta tutta particolare, viola, in carta di riso, con bordi colorati a mano e il mittente, strano … mancava e al suo posto c'era scritto :
"Un guerriero della luce non rimanda le proprie decisioni:
egli riflette a lungo prima di agire, considerail proprio addestramento, la propria responsabilità e cerca di mantenere la serenità.
tuttavia nel momento in cui prende una decisione il guerriero agisce.
Non ha più alcun dubbio su ciò che ha scelto: se la decisione è giusta vincerà il combattimento, se è sbagliata ricomincerà tutto da capo con più saggezza … ma un guerriero della luce quando comincia va fino alla fine".
Che busta curiosa e che messaggio intrigante, chi poteva essere?
Presa dall'incontenibile curiosità di scoprire chi fosse l'autore di questa graziosa lettera, l'aprì immediatamente e per cominciare vi trovò:

E questo è sol, per cominciare ,
tutti insieme da giocare,
tu di me ti puoi fidare.
ora è tempo d'imparare,
non si può più aspettare,
leggete la storia,
giocate in allegria,
e farete la gioia vostra e mia!
Ad ogni mese,
cordiale e cortese,
nella tua posta,
troverai una proposta,
per imparare a comunicar,
ed i conflitti gestir,
Chi sono poi lo scoprirai,
or non indugiaredai!
Buon servizio
il postino!!

E poi di seguito:

C'era una volta un giovane in mezzo a una piazza gremita di persone:
diceva di avere il cuore più bello del mondo, o quantomeno della vallata.
Tutti quanti glielo ammiravano: era davveroperfetto, senza alcun minimo difetto.
Erano tutti concordi nell'ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro,
e più lo dicevano, più il giovane s'insuperbiva e si vantava di quel suo cuore meraviglioso.
All'improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio, che emergendo dalla folla disse:
"Beh, a dire il vero... il tuo cuore è molto meno bello del mio."

Quando lo mostrò, aveva puntati addosso gli occhi di tutti: della folla, e del ragazzo.
Certo, quel cuore batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici.
C'erano zone dove dalle quali erano stati asportati dei pezzi e rimpiazzati con altri,
ma non combaciavano bene, così il cuore risultava tutto bitorzoluto.
Per giunta, era pieno di grossi buchi dove mancavano interi pezzi.
Così tutti quanti osservavano il vecchio, colmi di perplessità,
domandandosi come potesse affermare che il suo cuore fosse bello.

Il giovane guardò com'era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere:
"Starai scherzando!", disse.
"Confronta il tuo cuore col mio: il mio è perfetto,
mentre il tuo è un rattoppo di ferite e lacrime."

"E' vero!", ammise il vecchio.
"Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai cambio col mio.
Vedi, ciascuna ferita rappresenta una persona alla quale ho donato il mio amore:
ho staccato un pezzo del mio cuore e gliel'ho dato,
e spesso ne ho ricevuto in cambio un pezzo del loro cuore,
a colmare il vuoto lasciato nel mio cuore.
Ma, certo, ciò che dai non è mai esattamente uguale a ciò che ricevi e così ho qualche bitorzolo,
a cui però sono affezionato: ciascuno mi ricorda l'amore che ho condiviso!!!!!!!!!!
Altre volte invece ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto:
questo ti spiega le voragini.
Amare è rischioso, certo, ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore,
mi ricordano sempre l'amore che ho provato anche per queste persone...e chissà?
Forse un giorno ritorneranno, e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro.!!!!!!!!!!!

Comprendi, adesso, che cosa sia il vero amore?"

Il giovane era rimasto senza parole, e lacrime copiose gli rigavano il volto.
Prese un pezzo del proprio cuore, andò incontro al vecchio, e gliel'offrì con le mani che tremavano.
Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore,
poi prese un pezzo del suo vecchio cuore rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane.
Ci entrava, ma non combaciava perfettamente, faceva un piccolo bitorzolo.
Il giovane guardò il suo cuore,
che non era più "il cuore più bello del mondo",
eppure lo trovava più meraviglioso che mai:
perché l'amore del vecchio ora scorreva dentro di lui.

Dimensione gioco ...

(primo gioco): - obiettivo: identificare e rimuovere le barriere all'azione personale

- materiale: carta e penne per tutti
- tempo: variabile
- procedimento: ciascuno scrive sul foglietto, in alto, un'azione che fa fatica ad intraprendere. poi traccia una linea verticale al centro del foglio, dividendolo così a metà; sul lato sinistro scrive gli ostacoli percepiti o reali, esterni o interni, che sembrano impedirlo nell'agire; sul lato destro elenca dei provvedimenti da prendere, che potrebbero rimuovere gli ostacoli.
in fine a turno ci si confronta e si dà e si riceve aiuto.
- osservazioni: si fa affidamento sull'aumento di produttività che si rileva nelle co.ca, in cui viene messa da parte la paura di essere giudicati. la chiarificazione dei valori è un processo aperto e non una sentenza di giudizio. se ci sono dei disaccordi tra capi, questi vanno incoraggiati a discutere i loro punti di vista in altri momenti, piuttosto che nel contesto del gioco. il gioco può rendere più facile la richiesta d'aiuto agli altri per quanto riguarda ricerche e fatiche personali, e può fare in modo che ciascun capo si renda conto che le proprie esperienze sono simili a quelle degli altri.

(secondo gioco): - obiettivo: scoprire ciò che i capi si aspettano o meno dalle riunioni di co.ca.
- materiale: non più di 5 foglietti di carta a testa (cm 2x3) cartelloni, penne, puntine, nastro adesivo.
- tempo: variabile
- procedimento: i capi scrivono su ciascun foglietto una cosa che vogliono o non vogliono dalle riunioni di co.ca.. possono far riferimento allo stile, al contenuto, o a dettagli pratici ( es non fumare ...). l'animatore di co.ca dovrebbe aver preparato tre cartelloni con i titoli: . i capi incollano i loro foglietti sul cartellone appropriato, raggruppando quelli relativi ad una particolare voce o idea.
quando si sono raccolte tutte le aspettative, quelle in positivo e quelle in negativo si può discuterle fino al raggiungimento del consenso.
- osservazioni: questa tecnica visualizza ciò che i capi vogliono e non vogliono dalla riunione di co.ca.. ciò rende più facile determinare il grado di consenso già esistente, per poi raggiungere un livello di accordo più alto. è anche vantaggioso rifarsi ai cartelloni durante la verifica a fine riunione, per vedere fino a che punto le aspettative sono state rispettate.