Conflitti

Fermiamo i massacri in Iraq! E’ tempo di riportare a casa gli assassini!

7 aprile 2005
APR
Fonte: Editoriale della Alternative Press Review - www.altpr.org

Bush & Iraq L’invasione guidata dagli Stati Uniti è stata accolta da una resistenza che si è fatta costantemente sempre più forte. In maniera sorprendente, per un popolo che ha sofferto la maledizione della ‘influenza’ dell’Occidente, anche quegli Iracheni che non stanno partecipando o che non stanno sostenendo i diretti attacchi portati alle forze di occupazione Statunitensi e Britanniche e ai mercenari ad esse subordinati hanno una sola richiesta cruciale da fare: la fine della occupazione e la rimozione di tutte le forze di occupazione.

Gli Iracheni hanno già avuto la sfortuna di venire usati come pedine per interi decenni durante la proiezione del potere militare Statunitense (e precedentemente di quello Inglese) nella regione. Per la maggior parte della sua carriera Saddam Hussein venne addestrato, consigliato e sostenuto materialmente nelle sue più spietate e sanguinose campagne dai servizi segreti Statunitensi e dalle forze militari con il supporto diretto di molteplici Presidenti degli Stati Uniti. Nella guerra che venne incoraggiata dagli strateghi Statunitensi e Israeliani fra l’Iraq e l’Iran – seguita al rovesciamento dello Shah che era stato installato in Iran dagli USA – furono a milioni le persone che persero la propria vita. Le popolazioni di entrambi i paesi soffrirono una distruzione devastante e perdite immense che furono incoraggiate e facilitate dalle ambizioni Statunitensi di punire e indebolire l’Iran (colpevole di essersi svincolato dal controllo Statunitense) e allo stesso tempo di manipolare Hussein allo scopo di indebolire l’Iraq.

Una volta che Saddam Hussein non venne più ritenuto una marionetta necessaria agli USA (e questo dopo che si era preso un pò troppe libertà con il Kuwait, pensando di avere il tacito sostegno di April Glaspie e del resto del regime di Bush I), la gente Irachena soffrì ancora una volta. In sole poche settimane più di 100.000 soldati Iracheni vennero uccisi in quello che al tempo venne descritto come un ‘tiro al tacchino’ e questo per mezzo di una massiccia quantità di armamenti superpower e high tech puntati su di un piccolo paese senza difese. Molte migliaia di truppe Irachene furono massacrate – mentre fuggivano dopo che avevano abbandonato le loro stesse armi – da codardi piloti Americani che fecero piovere la morte dal cielo. Migliaia di truppe Irachene trincerate vennero seppellite vive nella sabbia dai buldozzer dell’esercito Statunitense senza che gli venisse offerta alcuna possibilità di arrendersi. In molte città attraverso tutto l’Iraq, migliaia di civili vennero trasformati in ‘danno collaterale’ durante i più indiscriminati attacchi aerei, nei quali si fece uso delle cosidette armi ‘intelligenti’ allo scopo di instillare il terrore di massa ‘democratico’. Coloro che riuscirono a sopravvivere agli attacchi iniziali dovettero poi confrontarsi con la malattia di massa, la miseria e con vite spesso accorciatesi a seguito della deliberata distruzione dei sistemi urbani per l’igiene pubblica, degli impianti per la purificazione dell’acqua e delle infrastrutture sanitarie – tutti crimini di guerra.

Una decade di sanzioni orchestrate dagli USA e imposte agli Iracheni fece seguito ai massacri della prima Guerra del Golfo. Come è stato ripetuto diverse volte, ben più di mezzo milione di bambini morirono a causa di quelle sanzioni, con grande soddisfazione del Segretario di Stato Americano, Madeleine Albright, che in maniera infame durante una intervista che venne trasmessa in televisione a livello nazionale, arrivò a dichiarare che questo mezzo milione di morti ‘erano giustificati’. Nessun portavoce della amministrazione Americana di qualunque rango dissentì mai da questa valutazione in pieno stile Nazista. E neppure alcuna delle seguenti amministrazioni USA durante quegli anni mai vacillò dalla propria determinazione di esercitare pressione su Saddam Hussein, tormentando e immiserendo l’intera popolazione dell’Iraq, una politica che indirettamente uccise a decine di migliaia i più deboli e i meno capaci di difendersi.

Allo scopo di guadagnare un sufficiente sostegno popolare negli Stati Uniti (mentre si falliva il tentativo di guadagnare un sostegno significativo in tutto il resto del mondo) per lanciare un nuovo e rinnovato round di massacri, George Bush II e la sua intera amministrazione (con il Primo Ministro Inglese Tony Blair a interpretare il ruolo della cheerleader) mentirono ripetutamente e veementemente sulle infami “Armi di Distruzione di Massa” in Iraq. Ci venne detto che queste armi erano una minaccia diretta e immediata per la gente degli Stati Uniti e dell’Inghilterra, eccetto per il fatto che ovviamente non esistevano da nessuna parte se non nell’immaginazione dei leader, dei propagandisti e dei loro lecca piedi in entrambi i paesi. Dopo che le bugie furono ripetute diverse milioni di volte dai servilmente complici media mainstream, la nuova invasione venne lanciata sostenuta dall’incitamento di masse indottrinate con successo. Naturalmente, venne anche lanciata facendosi gioco delle decine di milioni che compresero fin troppo bene che cosa stava accadendo. Si opposero alla guerra e rifiutarono di farsi ingannare, ma le loro voci vennero estinte da quegli stessi complici mass media.

Dopo che quasi due anni sono trascorsi dall’ultima invasione, i continui massacri quotidiani, i bombardamenti, i rapimenti di massa (chiamati “assembramenti” o “arresti”) di civili e le sparse uccisioni continuano per mano delle forze Statunitensi e dei loro mercenari. Uno non potrebbe mai venire a sapere dai mass media Statunitensi che dall’ultima invasione almeno l’80% delle morti (non naturali) in Iraq sono state amministrate dalle forze Statunitensi. Anche se l’esatto numero di morti in un paese assediato da massacri grandi e piccoli non lo si può conoscere per certo, l’unica significativa ricerca, riportata recentemente nel rispettato giornale medico Inglese, The Lancet, ha stimato che sono 100.000 i civili che sono stati uccisi in Iraq dopo l’invasione degli USA nel 2003, e che la maggior parte sono stati sterminati dagli attacchi aerei Statunitensi.

Il Primo Direttore delle Operazioni delle forze guidate dagli USA in Iraq ha affermato lo scorso Gennaio: “Se guardate agli ultimi sei mesi, hanno fatto saldamente aumentare la natura barbarica degli attacchi che hanno portato a compimento”. Stava riferendosi alla resistenza Irachena, naturalmente, e non agli orrori inflitti dai cosiddetti attacchi di ‘precisione’ che sono stati lanciati continuativamente contro obiettivi che sono risultati essere donne, bambini e i più anziani assieme a moltitudini di civili. Per la stampa Americana la natura orrorifica di questi attacchi semplicemente non esiste. I milioni di coloro che sono morti a causa della diretta o indiretta manipolazione, del sostegno economico, delle armi, del bombardamento, del massacro e del terrorismo sui civili da parte degli USA e dell’Inghilterra, vengono ignorati.

É compito della stampa alternativa di ricordare alla gente degli Stati Uniti la vera natura dei massicci crimini di guerra che sono stati e che continuano ad essere perpetrati in nome della democrazia in stile Occidentale, del Popolo Americano e di quello Britannico.

Fermiamo i massacri in Iraq! E’ tempo di riportare a casa gli assassini!

Note: Tradotto da Melektro per www.peacelink.it
Il testo è liberamente utilizzabile per scopi non commerciali citando la fonte, l'autore e il traduttore.

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