Inviare troppi sms fa male alla salute

A Genova, una ragazzina di 14 anni, ha sviluppato una tendinite al pollice che le ha bloccato l’articolazione
15 marzo 2005
Gianni Monaco

Se la ricchezza di un paese si misurasse esclusivamente in base al numero di telefonini in rapporto alla popolazione, l’Italia sarebbe il paese più ricco al mondo. Le statistiche parlano chiaro: ogni nostro connazionale, in media, possiede almeno un cellulare. Se dal conteggio escludiamo i bambini piccoli, gli anziani e coloro che per varie patologie non possono usufruirne, il rapporto di 1 a 1 diventa logicamente ancora più alto.

Se da un lato il telefonino ha reso più veloce e dinamica la comunicazione (con tutto ciò che questo comporta…), dall’altro è diventato un pericolo in più per la nostra salute. In Gran Bretagna, dove da tempo si studiano gli effetti dei campi elettromagnetici prodotti dall’apparecchio sulle persone, si alternano rapporti allarmanti e analisi tranquillizzanti. Dove sta dunque la verità?

Gli scienziati più cauti sostengono che, all’attuale stato della conoscenza, non può essere dimostrata una correlazione certa tra tumori cerebrali e utilizzo del telefonino. Questa stessa teoria però, potrebbe essere smentita a breve, in quanto gli studi di cui disponiamo sono riferiti a qualche anno addietro, mentre la vera esplosione del nuovo apparecchio per la comunicazione è recente.
Insomma, per avere analisi più attendibili circa il rapporto tumori-utilizzo cellulari, bisognerà attendere un po’ di tempo.

Nell’attesa di questi dati, si può senza dubbio affermare che, danni alla salute, il telefonino ne provoca. Lo sa bene una ragazzina di 14 anni di Genova che, per aver scritto troppi sms agli amici, ha sviluppato una tendinite talmente grave da bloccarle l’articolazione. Un caso probabilmente non isolato, visto che ad abusare dei <> è il 70% dei teenagers.

Sempre in tema di statistiche, da uno studio condotto una rivista scientifica belga, è emerso che il 10% dei sedicenni si sveglia durante la notte per controllare eventuali <> o messaggi ricevuti. Ma siamo sicuri che i “sonnambuli del terzo millennio” non siano di più?

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