Consumare criticamente con il PC

19 giugno 2007
Annamaria Bassini & Andrea Gasparini

Il computer, strumento di lavoro, mezzo di comunicazione nonché compagno sempre più presente nel tempo libero, rappresenta anche un campo in cui esercitare la nostra libertà di consumatori.
La grande parte dei cittadini che utilizzano un computer non possiedono conoscenze tecniche che gli consentano una piena libertà di gestione di questo prezioso strumento. Ciò non significa però che agli utilizzatori di prodotti informatici non debbano essere offerte diverse possibilità di scelta. Nel settore del software di uso quotidiano, ad esempio, oltre ai notissimi prodotti della principale azienda informatica del panorama mondiale, la Microsoft, esistono e sono sempre più utilizzati altri programmi, che si trovano in vendita o sono distribuiti gratuitamente. È il caso della suite di programmi “OpenOffice” che negli anni è stata perfezionata fino a renderla una alternativa altrettanto valida e uno strumento facilmente utilizzabile rispetto ai prodotti che si trovano in commercio. Un altro valido esempio è costituito dall'oramai noto browser per navigare in Internet Mozilla Firefox, anch'esso distribuito gratuitamente in rete.

Un gruppo di informatici si sta ora impegnando per far sì che la libertà di scelta del consumatore si possa esercitare sin dall'atto di acquisto del proprio PC. Come sappiamo, al momento dell'acquisto di un computer nella maggior parte dei casi (praticamente sempre, nel caso di un computer portatile) l'acquirente compera anche la licenza del software del sistema operativo, ovvero porta a casa un computer con, in genere, l'ultima versione di Windows installata e funzionante. La licenza per l'utilizzo di questo genere di sistema operativo naturalmente ha un suo costo, il quale però non viene di norma specificato e indicato ai consumatori.
Per la una grande parte dei cittadini comperare il computer con il sistema operativo già installato e funzionante non solo rappresenta una semplificazione, ma quasi una necessità. Questa constatazione non giustifica la vendita automatica e irrinunciabile del sistema operativo (quello della nota azienda americana) abbinata alla vendita del computer.
Renzo Davoli, Professore associato alla Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università di Bologna, è l'autore della petizione per la “Liberalizzazione nel campo del Software per Personal Computer”. Ciò che viene richiesto al Parlamento e al Governo è di regolamentare la vendita del software in modo che l'acquisto del sistema operativo, che è imposto di fatto al consumatore, sia invece reso libero e consapevole. Esistono delle alternative nel settore dei sistemi operativi, cosi come nel settore dei software applicativi di uso quotidiano, alcuni anche distribuite gratuitamente: si tratta di prodotti qualitativamente pari a quelli in vendita, con caratteristiche di usabilità oramai paragonabili a quelli commercializzati dalla onnipresente azienda leader del mercato.
Ciò che si vuole ottenere con questa petizione è che il cittadino acquirente sia libero di comperare un computer con o senza sistema operativo installato, e che al momento dell'acquisto del computer possa essere informato del prezzo della licenza del sistema operativo e degli altri applicativi installati. Attualmente è praticamente impossibile acquistare un personal computer portatile senza acquistare contemporaneamente una versione di Windows (vi è poi il caso particolare di Apple che vende i suoi computer con il suo sistema operativo MacOS), perciò chi vuole utilizzare unicamente un sistema operativo Open Source si trova costretto a fare un acquisto inutile e costoso.

Ci si domanda chi potrebbe essere interessato a un cambiamento di questo tipo. I primi ad essere coinvolti da tale liberalizzazione sarebbero tutti coloro che non adoperano sistemi operativi proprietari, che si domandano perché pagare per qualcosa che non utilizzano. Un'altra fetta di consumatori e possibili acquirenti è rappresentata da chi può riutilizzare una versione del software comprata con un altro computer: perché pagare due volte per lo stesso prodotto? Ci sono aziende, ad esempio, che preferiscono comprare le licenze separatamente e installare i programmi in più computer.
In realtà siamo tutti chiamati in causa da un cambiamento di questo tipo, che amplia la nostra libertà di scelta.
Nel mondo della telefonia siamo oramai abituati a pensare distintamente al telefono e al gestore: possiamo comprare un determinato telefono e scegliere poi a quale gestore del servizio telefonico rivolgerci. Questo avviene abitualmente nella telefonia fissa e mobile e anche per la connessione ad Internet. Non pochi consumatori scelgono addirittura di utilizzare un solo apparecchio servendosi da più gestori contemporaneamente. Ci domandiamo perché una cosa del genere sia resa impossibile agli acquirenti dei computer: perché non è possibile comprare un portatile e decidere autonomamente quale software utilizzare?

Ciò che viene richiesto con la petizione, in sintesi, è una legge “che contenga le seguenti norme:
1) Nella vendita di personal computer il prezzo dell’hardware deve essere riportato con voce distinta rispetto al prezzo della licenza d’uso del software eventualmente in dotazione.
2) È consentito all’utente di rinunciare all’acquisto della licenza per il software e pagare solamente il prezzo dell’hardware.
3) Il prezzo indicato per la licenza d’uso del software deve essere realistico.”

Attraverso questi tre punti non si vuole impedire la vendita del sistema operativo abbinata alla vendita del PC, ma liberalizzare questo settore, rendere il consumatore libero di scegliere e di fare un acquisto critico, optando per esempio per i prodotti alternativi a quelli delle due aziende leader Microsoft e Macintosh. Con questa operazione non si vuole complicare la vita degli utenti del computer, al contrario gli si vuole offrire una possibilità in più, e far sì che tutti i consumatori siano informati circa le alternative, oltretutto economicamente vantaggiose, che il mercato offre.
Il software Open Source, oltre ad essere generalmente distribuito gratuitamente, si caratterizza per il fatto che il codice con cui è scritto è accessibile, conoscibile e modificabile, da tutti i suoi utilizzatori. Esso costituisce perciò un prodotto profondamente differente da quelli comunemente commercializzati attraverso i canali di vendita di massa, che sono costosi e hanno una licenza di utilizzo proprietaria e chiusa, ovvero una licenza che consente un utilizzo più ristretto del software: se il codice sorgente non viene reso noto infatti, non è neppure possibile modificarlo e adattarlo alle proprie esigenze.
Due tipologie di prodotto diverse che dovrebbero essere entrambe scelte liberamente e non imposte dal mercato. La vendita dei software vincolata alla vendita dei personal computer è un ingiusto ostacolo all'apertura del mercato e un passo verso la creazione di posizioni di monopolio.

Note: Maggiori informazioni sulla liberalizzazione del software e sul significato della petizione si possono trovare in questi siti Internet:

http://www.petitiononline.com/liberasw/petition.html
http://liberasw.org/
http://www.nonsiamopirati.org/4bersani.html

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