Autistici.org prevale su Trenitalia

La pagina che è stata rimossa su richiesta dell'azienda può tornare online, dove peraltro già era grazie a numerosi mirror. Ma non è detto che la vicenda si chiuda qui
15 settembre 2004
Punto Informatico
Roma - "Abbiamo vinto il ricorso!", così da qualche ora la pagina-dossier di Autistici.org dedicata al caso Trenitalia accoglie i visitatori. L'associazione ha infatti ottenuto una sentenza che accoglie il reclamo contro la censura di uno spazio web che la società delle ferrovie aveva ritenuto diffamante.

La questione che ha fin qui contrapposto i legali dell'azienda alla celebre associazione telematica è stata seguita con partecipazione ma non è detto che sia chiusa. Sebbene Trenitalia debba ora pagare le spese legali per il procedimento d'urgenza, ha tuttavia ancora la possibilità di intentare causa civile, cosa che dovrà fare entro 60 giorni. Autistici.org ha dalla sua la possibilità di chiedere i danni morali per la censura subita.

Vista la situazione, il sito contestato è tornato online all'indirizzo originario,http://www.autistici.org/zenmai23/trenitalia/, con la sua carica di satira e sottotitoli al peperoncino come "Scopri le nuove offerte: 20 vagoni di carri armati al prezzo di dieci!".

Nella sentenza emessa dal collegio giudicante del Tribunale di Milano si rileva, tra le altre cose, che "il diritto di satira è riconosciuto e tutelato nell'ordinamento quale particolare espressione della libertà di manifestazione del pensiero e di critica ed è dunque ricompreso nell'ambito di tutela garantita dall'art. 21 Cost".

In particolare, la pagina viene considerata satira a tutti gli effetti anche perché legata a fatti di cronaca e cioè al contributo di Trenitalia ai trasporti militari italiani legati alla partecipazione alle operazioni militari in Iraq, vicenda che aveva suscitato proteste nel movimento pacifista.

"Nel caso di specie - continuano poi i giudici riferendosi nello specifico alla pagina satirica - non vi è dubbio che l'elaborazione contestata abbia integrato uno stravolgimento dell'home page del sito di Trenitalia s.p.a., ricollegando i riconoscibili elementi formali e grafici a vicende di indubbio rilievo politico al fine di manifestare in chiave satirica un evidente e severo giudizio critico sul contributo posto in essere dalla società alla movimentazione di mezzi militari (...)".

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