Contro la Urbani petizione ed email

NewGlobal.it con l'avvio al Senato dell'esame delle modifiche alla legge sul file sharing lancia una campagna per sensibilizzare e opporsi alla criminalizzazione degli utenti
1 marzo 2005
Punto Informatico

Roma - "L'associazione NewGlobal.it consapevole del cambio di strategia del Governo e della parziale retromarcia fatta sulle modifiche promesse alla legge Urbani ha deciso di usare due nuovi strumenti per continuare la propria strategia di contrasto". Così una nota di NewGlobal.it con cui l'associazione rilancia le iniziative per contrastare il mantenimento del penale a carico degli utenti del file sharing che condividano file non autorizzati sulle reti del peer-to-peer.

La prima delle due iniziative va nella direzione del sostegno all'esposto che la stessa associazione ha prodotto davanti alla Commissione Europea contro la Legge Urbani. Si tratta di una petizione che è possibile leggere e firmare qui.

La seconda è invece una mail circolare inviata ai propri iscritti pensata per innescare una catena di Sant'Antonio "da cui si distingue per la chiara definizione delle date, 1/3/2005, e della scadenza, 60 giorni, nonché dalle righe riservate ad un corretto uso della e-mail". Ecco di seguito il testo:

"Caro Amico,
martedì 01/03/2005 inizierà la discussione prima al Senato e poi alla Camera del provvedimento (ddl numero 7/2005) che comprende anche alcune modifiche della legge voluta dal Ministro Urbani che ha reso la condivisione dei file coperti dal diritto d'autore (musica, video...) un reato punibile con un massimo di 4 anni di galera anche qualora l'illecito fosse stato fatto senza fine di lucro e per uso personale.

Entro 60 giorni il provvedimento potrà diventare legge dello Stato. Gli utenti di Internet hanno chiesto ai parlamentari di trasformare questo reato in illecito amministrativo.

Cercherò di spiegarti brevemente ed in maniera semplice cosa realmente significhi questa richiesta. Innanzitutto ti faccio notare che la migliore tradizione del pensiero giuridico ha sempre ritenuto che la repressione penale debba essere riservata alla tutela di quei valori e di quei beni reputati fondamentali per la conservazione della pace sociale e nei soli casi in cui ogni altro rimedio (in particolare quelli civili ed amministrativi) sia risultato del tutto inutile.

Alla luce di questo appare, perciò, sproporzionato perseguire con sanzioni penali chi tiene una condotta che non desta allarme sociale e la cui pericolosità si può ben dire prossima allo zero. Infatti, la pacifica convivenza sociale non è certo turbata dalla pratica dello scambio di file musicali o video per giunta gratuitamente e per uso personale. Mi sembra onestamente decisamente più dannosa, per il sistema economico e sociale del Paese, la pratica della falsificazione dei bilanci dei gruppi societari, come dimostrano ampiamente le recenti vicende della Parmalat e della Cirio eppure le Camere hanno ritenuto, nel 2002, che fosse opportuno - vista la bassa offensività del reato di falso in bilancio - "derubricare" il reato: da delitto a contravvenzione (cfr. il nuovo testo dell'art. 2621 cc).

Oggi, al contrario, si discute se punire come reato delittuale - cioè come reato grave - la condivisione dei file musicali e non. A parte l'evidente sproporzione di trattamento tra chi falsifica un bilancio ed un ragazzino intento ad ascoltare gratis la musica del suo cantante preferito non posso non essere preoccupato dallo spreco di risorse dello Stato (forze di polizia e magistratura del ramo penale) per la repressione di una condotta sostanzialmente inoffensiva e questo proprio in un periodo in cui addirittura la Camorra organizza manifestazioni di protesta in piazza a sostegno dei propri affiliati.

Per comprendere l'aggravio di lavoro che si riverserebbe sulle forze dell'ordine (che a mio parere dovrebbero essere destinate a combattere una criminalità sempre più aggressiva e pericolosa) osserviamo che per applicare la sanzione penale indipendentemente da se verrà applicata una semplice multa o saranno comminati degli anni di galera occorre un'attività di accertamento del reato attraverso un processo - fosse anche un procedimento deformalizzato come quello per decreto penale - con conseguente impegno di risorse umane e finanziarie. Ciò significa acquisire da parte della Procura della Repubblica competente una notizia di reato da parte della polizia giudiziaria e/o degli altri soggetti preposti alla rilevazione delle violazioni; procedere alle comunicazioni all'indagato, anche ai fini della elezione di domicilio e della nomina di un difensore di fiducia; passare alla valutazione del fatto-reato esaminando la possibilità di procedere con decreto penale; emettere e notificare il decreto penale. Ed in caso di opposizione svolta contro il decreto penale dal condannato, predisporre le attività per il processo dibattimentale (con le lungaggini e con i costi umani e monetari che conosciamo).

Passando ad esaminare, poi, l'efficacia - anche preventiva - della misura penale, occorre osservare che la relativa sanzione nei confronti dei minori diventa di difficile applicazione: sotto i 14 anni il soggetto non è imputabile (e dunque non è punibile); tra i 14 ed i 18 anni, il giudizio sulla condotta criminale del minore è attribuito alla competenza del tribunale dei minorenni, con ogni immaginabile conseguenza per la psiche del giovane (che verrebbe processato per nulla).

I problemi sopra indicati - che non sono certo gli unici - cadrebbero automaticamente, con la semplice previsione di sanzioni amministrative, per l'applicazione delle quali sarà sufficiente un verbale di contravvenzione redatto dai funzionari preposti e contro il quale si potrà eventualmente fare opposizione dinanzi all'organo amministrativo competente.

Ti ho inviato questa mail innanzitutto per comunicarti l'esistenza di questo decreto legge in discussione alle camere che potrebbe (pur mitigando le pene previste dalla legge voluta dal ministro Urbani) continuare a prevedere come penale un reato inoffensivo come quello di usufruire di qualche canzonetta senza corrispondere il salatissimo prezzo alle industrie discografiche. Se condividi la mia opinione e pensi anche tu sia il caso di chiedere ai nostri parlamentari di limitarsi alla previsione del semplice illecito amministrativo, evitando di sprecare le forze necessarie per perquisizioni, sequestri e processi sia pure con riti deformalizzati al solo scopo di perseguire semplici condivisori di musichette, allora ti chiedo di scrivere anche tu ai parlamentari del partito che pensi di votare alle prossime elezioni affinchè ascoltino anche la voce degli utenti e non solo quella dei discografici (gli indirizzi e-mail dei senatori puoi trovarli al seguente link http://www.senato.it/leg/14/BGT/Schede/Attsen/Sen.html mentre le e-mail dei deputati sono del tipo cognome_prima lettera del nome@camera.it ad es. l'indirizzo di Gennaro Esposito sarebbe esposito_g@camera.it ).

Inoltre, se pensi che sia il caso di avvisare anche i tuoi amici, conoscenti o parenti affinché possano prendere le proprie contromisure facendo magari in modo di evitare di vedere il proprio figlio in una situazione veramente problematica allora puoi inviare anche a loro il testo di questa mail avendo però cura di copiare questo testo in una nuova mail, di mettere solo l'indirizzo della persona che vuoi avvisare del grave pericolo (mi raccomando una mail diversa per ogni conoscente, amico o parente che vuoi avvisare) e di mettere nella prima riga dopo la parola Caro il nome della persona a cui stai inviando l'avviso. MI RACCOMANDO crea una nuova mail per ogni persona a cui abitualmente scrivi delle e-mail. EVITA la semplice redirezione della mail ricevuta e non scrivere a sconosciuti. Non violare le regole che ogni forum o newsgroup si è dato".

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