La storia

Pirati, dalla Rete alla piazza. "Scarichiamo gratis la cultura"

«Distribuiremo gratis Mp3 ed e-book scaricati da Internet». Ad annunciare la provocazione sono i militanti del centro sociale Coppola rossa, che danno appuntamento domenica mattina in piazza Roma ad Adelfia. E' una forma di protesta contro la legge Urbani, durissima contro la "pirateria on-line".
«Il diritto alla cultura non è reato», replicano loro, rivendicando «la libera diffusione dei saperi sociali in formati digitali». Da Foggia a Lecce si moltiplicano i "Linux user group". Una tradizione libertaria che nasce con Peacelink, il sito pugliese più consultato, primo in Italia nell' area volontariato.
12 febbraio 2005
Davide Carlucci
Fonte: "La Repubblica", pagina: 1 nella sezione: Bari - 11 febbraio 2005

Domenica, ad Adelfia, si potrà fare "download" in piazza. I militanti del centro sociale Coppola rossa hanno deciso di inscenare una protesta clamorosa: distribuiranno tutto ciò che è già possibile scaricare da Internet. Dal software al libro on line, dall' Mp3 al videogame. Ognuno potrà andarci sperando di trovare quel che più gli piace: la collezione completa dei fumetti americani della Marvel, l' ultimo film di Martin Scorsese, The Aviator, un album di Boris Vian sparito dalla circolazione oppure l' ul timo cd di Sergent Garcia . Tutto quello che, insomma, già si può trovare sulla Rete cercando da un computer di casa. Unica differenza: non ci sarà bisogno di cliccare. I ragazzi del centro sociale lo hanno già fatto, trasformando quel gesto normalmente solitario in un cd da donare e in una forma di comunicazione sociale. «Il diritto alla cultura non è reato!», è lo slogan. La contestazione riguarda la conversione in legge del decreto Urbani, che prescrive il carcere per chi duplica alcuni tipi di file attraverso Internet. «Secondo le statistiche, il 99 per cento degli utenti - argomentano i membri del collettivo - ha "scaricato" almeno una volta file dal web. Questo significa che giovani e meno giovani, professionisti e studenti, secondo la legge sono semplicemente dei delinquenti da perseguire penalmente». Il nuovo provvedimento introdotto dal ministro dei Beni culturali prevede anche l' aumento delle tasse sui supporti informatici (cd, dvd, masterizzatori). «è un racket destinato alla Siae, la Società it aliana autori ed editori», tagliano corto i militanti. Che spiegano come, in fondo, la loro non è altro che una telematica spesa proletaria: «La duplicazione e diffusione dei prodotti culturali, come libri, musica e altro, è il nostro contrattacco contro i prezzi esasperati di cd, libri e di qualsiasi altro prodotto, divenuti, ormai, vere e proprie estorsioni legalizzate».
Teorizzano poi: «La condivisione dei prodotti culturali è un processo sociale, che non solo viola l' esistente, ma annuncia embrioni di nuove relazioni sociali». Infine proclamano: «Le idee sono nell' aria e non appartengono a nessun singolo individuo, a nessun "autore"». La posizione del Coppola rossa può essere considerata estrema. Ma il dibattito sul copyright nell' era digitale è uno dei temi più discussi al mondo negli ultimi dieci anni. In Puglia i teorici del "software libero" hanno una tradizione di tutto rispetto. A Taranto ha sede "Peacelink", il sito di pace e volontariato più consultato in Italia nel 2004: ha battuto persino il sito ufficiale della Chiesa cattolica italiana (è anche, probabilmente, il più cliccato in Puglia: ha più contatti del sito della Regione e di tutti i quotidiani locali). Questo piccolo miracolo dell' on-line è nato in piena atmosfera libertaria: «Abbiamo iniziato nel 1991 - racconta Alessandro Marescotti - con i Bbs, i bulletin board system. Nessuno allora sapeva cosa fosse Internet». Quattordici anni dopo, l' approccio di Marescotti è meno radicale della sfida del Coppola rossa: «Siamo critici nei confronti della legge Urbani e siamo contro la logica repressiva suggerita dalle multinazionali. Ma il nostro obiettivo non è appropriarci dei prodotti delle multinazionali bensì di produrne di nuovi, indipendenti, introducendo la clausola del libero utilizzo sociale». è la filosofia Linux: il sistema operativo gratuito, espressione della "intelligenza informatica collettiva" e disponibile in rete, non duplica Microsoft Windows ma ne è diventato un concorrente così agguerrito da impensierire Bil l Gates. L' obiezione più diffusa è: senza diritti d' autore non c' è economia e se non c' è economia non c' è occupazione. «è vero esattamente il contrario», replica Marescotti.
E fa un esempio: «Se una scuola, anziché comprare nuove versioni di Windows utilizzasse Linux, potrebbe utilizzare i soldi risparmiati per dar lavoro a cooperative di giovani che lavorerebbero come consulenti per far funzionare il sistema "open source"». Anche Peacelink mette a disposizione un e-book gratuito, "La storia della pace". Senza copyright commerciale è anche il software, creato da Francesco Iannuzzelli e utilizzato gratuitamente anche da altre associazioni come Pax Christi. Ma i teorici della libertà digitale in Puglia hanno creato anche una serie di "Linux group" in ogni provincia. A Taranto si chiama "Talug" e «crede nella libera circolazione della conoscenza e operando in ambito informatico, sostiene la filosofia del software libero». Rappresentano la versione moderata di quelli che Gat es considera i "comunisti di nuovo tipo": i "copyleft", dove "left" è, oltre che "sinistra", il participio passato di leave, lasciare. Lasciare che si copi liberamente. Come vuole Vincenzo D' Addosio, del Coppola rossa: «Puntiamo alla condivisione dei saperi sociali. E nuociamo solo alle multinazionali».

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