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Il governo britannico ammette: minorenni sono stati mandati in Iraq

I bambini soldato di Tony Blair

Violata la Convenzione dell'Onu sui diritti dei ragazzi
4 febbraio 2007

Londra, 4 feb. (Ap) - Quindici soldati britannici minori di 18 anni sono stati mandati a combattere in Iraq, contravvenendo ad un protocollo delle Nazioni unite sui diritti dei ragazzi, ha ammesso oggi il governo di Londra. Il ministro della difesa Adam Ingram - che ha fornito tali dati in una dichiarazione scritta ai parlamentari - ha affermato che tuttavia la "vasta maggioranza" dei giovani soldati, al momento del loro dispiegamento, avevano compiuto da una settimana il loro diciottesimo anno. I minori di 18 anni erano stati fatti ritirare dalla zona di guerra a meno di una settimana dal loro arrivo in Iraq, ha rilevato Ingram. Alcune, "meno di cinque", erano donne, ha precisato Ingram, e nessuna sotto i 17 anni. Il ministro ha aggiunto che nessuna soldatessa con meno di 18 anni è stata inviata in Iraq dal luglio 2000. I giovani britannici possono accedere al servizio militare a 16 anni, con il consenso dei genitori. Nel 2003, la Gran Bretagna ha sottoscritto un protocollo facoltativo relativo alla Convenzione dell'Onu sui diritti dei ragazzi, che stabilisce il limite d'età dei 18 anni per il reclutamento obbligatorio e la partecipazione diretta agli eventi bellici.


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