Ecodidattica

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Mappe concettuali e didattica per competenze

Nella didattica per competenze si può partire da uno specifico "compito di realtà" per rendere evidente come sia necessario allargare il campo conoscitivo alle discipline: si parte ad esempio da uno specifico caso di inquinamento per allargare la visione alla chimica più in generale, alla fisica dell'atmosfera, alla statistica.

Le mappe concettuali si possono strutturare essenzialmente in due modi:

  • dal generale al particolare;
  • dal particolare al generale.

Nel primo caso il nodo centrale della mappa "contiene" gli altri nodi e ha la caratteristica di essere una tematica molto generale.

Nel secondo invece si parte da una questione specifica per allargare la visione a quadri generali. Tale sistema di strutturazione delle mappe concettuali ben si adatta alla didattica per competenze.

Nella didattica per competenze si può partire da un "compito di realtà" e in questi casi l'insegnante deve avere la capacità di partire dal caso specifico per rendere evidente come sia necessario partire dal caso specifico per allargare il campo conoscitivo alle discipline: si parte ad esempio da uno specifico caso di inquinamento per allargare la visione alla chimica più in generale, alla fisica dell'atmosfera, alla statistica. In questo senso una mappa dal particolare al generale consente di abbracciare anche le discipline, dimostrando che la ramificazione arriva a toccare questioni apparentemente più lontane e astratte ma necessarie a penetrare il problema più in profondità. Dal concreto del problema, all'astratto della scienza organizzata in discipline per tormare al concreto con una più forte capacità di comprensione. Le mappe concettuali dal particolare al generale consentono di mantenere i nessi di questi passaggi, spesso complessi e non spiegati a scuola.

Mappe concettuali a scuola

La didattica per competenze è quindi un approccio che non accantona le discipline ma le rivitalizza in contesti concreti, collegandole al problem solving e a questioni che chiamano in causa il saper fare, le abilità, i software.

Tra i software che meglio possono servire a costruire mappe concettuali vi sono differenze: alcuni sono coooperativi, altri sono più attraenti per la grafica, alcuni sono gratuiti, altri no. Quasi tutti consentono di collegare i nodi della mappa a pagine web, appunti, foto e filmati.

Proviamo a dare un'occhiata a qualche software per poi scegliere quello che piace di più a noi (o ai nostri studenti). 

Le mappe concettuali si possono strutturare con Mind42, Xmind e altri software come C-Map oppure SimpleMind. Senza dimenticare FreeMind, il "papà" open source e free di tutti i software per mappe concettuali. Interessante è anche Mindly, con un approccio grafico completamente innovativo e dinamico, anche se pone una limitazione: non si possono fare più di tre mappe concettuali, poi bisogna passare alla versione a pagamento.

Se uno studente preferisce un software diverso dal nostro occorre tenere presente che le mappe in molti casi si possono "esportare" da un'applicazione all'altra (in generale il formato di riferimento è quallo di FreeMind).

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