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Scienziati alla frutta ed è subito pera...

Bufale dal futuro. Peschi ci si illuminano, zanzare-siringa, pomodori al limone, fiorianti-mina e cipolle per iracheni pelati. Una«invenzione» al giorno leva il medico di torno. Inquesto modo la propaganda pro biotech grida almiracolo spacciando notizie ridicolmentemodificate. E i giornali gliele pubblicano
25 luglio 2007
L. Fa.
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

Mais Ogm con effetti anticoncezionali. Aglio Ogm che combatte la psoriasi ed è privo dell’odore caratteristico, non a tutti gradito. Lana più morbida grazie ai cardi Ogm. Mais Ogm contro le cardiopatie. Caffé Ogm che cresce sugli arbusti, già decaffeinato. La cipolla che non fa piangere. Il gelato che non si scioglie. E la super pera giapponese deformabile. Qual è il lavoro più difficile del mondo? A rigor di logica, l’addetto stampa delle multinazionali biotech. Non ci credete? Provate voi a prendere in mano il telefono e convincere un qualunque redattore che non prenda ordini da Archimede Pitagorico a pubblicare notizie come queste, o come questa: grazie a una varietà mesopotamica di cipolla Ogm, l’umanità presto risolverà uno dei suoi maggiori problemi, la calvizie. Non ridete, perché lo studio è stato condotto da un’équipe di ricercatori del Dermatology Hospital di Baghdad, mentre l’Iraq era sotto le bombe degli americani. La pazienza di Veronesi Il problema, per i maghi della comunicazione pagati dalle multinazionali, è che nemmeno con le loro argomentazioni più «serie» sono riusciti a convincere i consumatori ad ingoiare gli organismi geneticamente modificati. Ha fallito anche Umberto Veronesi, oncologo di fama mondiale, il quale da anni va ripetendo che «con le biotecnologie allungheremo del 30% la durata della vita, risolveremo il problema dei tumori e aumenteremo le coltivazioni di riso, sfamando una popolazione mondiale di 8 miliardi di persone ». Una volta perse anche la pazienza e, per farsi meglio comprendere, semplificò il concetto, facendo innervosire i coltivatori nostrani e la Liguria intera: «La polenta fa venire il cancro, e anche il pesto!». Niente da fare. Se la «Scienza» non riesce a convincere, devono aver pensato gli strateghi della propaganda, allora buttiamola in burletta. Tanto più che i redattori della stampa che conta, senza alcun timore di cadere nel ridicolo, pubblicano tutte le storielle divertenti sugli Ogm spacciate dall’Assobiotec e dalle sue misteriose associate. Ne abbiamo selezionate alcune, pescando tra le decine e decine di bufale che circolano in rete, sulle riviste scientifiche e sui nostri giornali.
Lo yogurt miracoloso Considerato il tema, può sembrare da irresponsabili dare credito allo studio portato a termine dalla Brown Medical School di Rhode Island (Usa) secondo cui grazie alla modificazione del batterio Lactococcus lactis (presente nei latticini) è possibile contrastare l’ingresso del virusHiv nelle cellule: presto un vasetto di yogurt sconfiggerà l’Aids. Qualche tempo fa, sull’autorevole Dental review, è stato pubblicato uno studio che ha gettato nel panico i dentisti di mezzo mondo: «Ingegnerizzando le zanne di elefante sarà possibile migliorare anche le zanne dell’uomo». Devastante anche il colpo basso sferrato da Assobiotec con il suo colluttorio a base di batteri Ogm: «Basteranno un risciacquo di cinque minuti e qualche caramella ricca di zucchero, per attivare il microrganismo transgenico e dotare la bocca di uno scudo anti-carie »; questo è il frutto di 26 anni di ricerca di Jeffrey Hillman, dell’Università di Gainnesville, Florida (Adnkronos Salute). Le nuove frontiere salutistico-gastronomiche meriterebbero un capitolo (anzi un volume) a sé. Basti sapere che è già stato sperimentato, presso l’International Rice Research Institute di Manila, un chiccho di riso Ogm arricchito di ferro che «potrà prevenire la carenza di questo metallo nel sangue di oltre 2miliardi di anemici nel mondo» (Adnkronos Salute). Una notizia che ha rallegrato anche i lettori del Corriere della Sera, che ha titolato «Arriva il riso Ogm per gli anemici. Ferro nei chicchi». Ma sono soprattutto i malati di tumore a tirare un respiro di sollievo: perché il cancro verrà sconfitto grazie alla modificazione dei batteri, del salice, della soia, della rosa nera e dei pomodori (l’ultimo nato, è un pomodoro più facilmente conservabile brevettato da una équipe di ricercatori israeliani, ha un profumo intermedio tra la rosa e il limone ed «ed è più gradevole di quello naturale, anche se si presenta alquanto sbiadito»).
Il fiore del bene Ma l’importante, per la scienza, non è solo la salute, o l’industria alimentare (che infatti non si vuole compromettere con gli Ogm). Ci sono anche aziende biotecnologiche dichiaratamente pacifiste, come la danese Aresa: siccome nel mondo ci sono decine di milioni di mine, gli scienziati, dopo sette anni di ricerca, hanno brevettato un fiore che diventa rosso se entra in contatto con il biossido d’azoto, che evapora dagli ordigni seppelliti nel suolo (Apcom). Tra i fiori del bene, anche se forse meno utile, spicca il lavoro che il genetista Egle Rakusraite ha presentato l’anno scorso all’Euroflora di Genova: si tratta della prima rosa dai petali neri. L’ultimo grido, ovviamente, sono le aziende biotecnologiche ambientaliste. Secondo uno studio pubblicato su Nature, il Botanic college di Filadelfia ha modificato una varietà di capperi che fa miracoli. «Potenziando con innovative metodiche biotech la caratteristica naturale della pianta di assorbire cloruro di sodio disperso nel suolo - spiega il professor Hulm Helwett - abbiamo bioingenerizzato un cappero in grado di bonificare e rinaturalizzare intere aree costiere salinizzate dal mare». Capperi! Di assoluta importanza anche la scoperta del dottor Robert Harriman, che con un colpo da maestro ha realizzato l’erba Ogm «sottile, morbida e a crescita programmata »: il sogno proibito di tutti gli appassionati di golf.
Ma (fortunatamente) è sulla pelle degli animali che si registrano i primi indiscutibili progressi dell’ingegneria genetica. Per esempio, è grazie al topo Ogm creato dall’istituto Karolinska di Stoccolma che sono state scoperte le ragioni dell’invecchiamento. Le prove? Sono inconfutabili. Nonostante la sua giovane età, «il topo è diventato calvo, curvo e sterile». E’ andata meglio (come racconta Assobiotec) a quei topi creati al Salk Institute di La Jolla, a San Diego: grazie a una piccola modifica genetica, correvano il doppio di quelli normali. Dicono che la clamorosa scoperta servirà a guarire l’obesità, oppure, chissà, a correre i 100 metri in 4 secondi netti. Comunque, sempre meglio finire col fiatone che finire come il primo toro Ogm, che aveva ricevuto un gene umano per fecondare vacche che dessero latte arricchito: come ha riferito l’Ansa, è stato abbattuto con eutanasia il 27 maggio 2004. Una punturina ci salverà Ma c’è qualche buona notizia per gli animalisti, almeno per quelli che sono allergici ai gatti. Arriva direttamente dai laboratori dell’Allerca di Los Angeles: saranno giocherelloni e affettuosi (e costeranno 3.500 dollari) i primi mici geneticamente modificati: «Versa 250 dollari di caparra subito e sarai tra i primi a possedere un gattino Ogm che non ti fa starnutire». Sono attesi entro quest’anno. Del resto l’Allerca ha già stupito il mondo creando GloFish, il primo pesce che si illumina al buio. Terra, acqua, aria, nessun elemento può sfuggire alla fantasia degli scienziati, fantasia che vola altissima, come la zanzara modificata che funzionerà da siringa con il suo pungiglione in grado di vaccinare milioni di africani malati di malaria. Finalmente il mondo alla rovescia. Chi la schiaccia, muore.

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