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No Tav in marcia nel canyon valsusino

Con il gemellaggio tra Venaus libera e Chiomonte minacciata, e l'incontro del patto di mutuo soccorso, si è chiuso il campeggio contro l'alta velocità
29 luglio 2007
Orsola Casagrande
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

Oltre duemila persone hanno partecipato ieri alla marcia delle Gorge. La manifestazione, dai territori liberati di Venaus si è snodata attraverso il canyon delle Gorge fino ad arrivare ai terreni minacciati di Chiomente, dove il nuovo tracciato del Tav prevede l'uscita del nuovo tunnel. Ma come già a Venaus anche a Chiomonte i cittadini non sono affatto disponibili ad accettare questa decisione. Anche perquesto sarà presto inaugurato in questi terreni un nuovo presidio. Su questo territorio individuato come percorso alternativo per l'alta velocità in realtà già va ad impattare l'autostrada, con conseguenze sia sul fiume Dora che più in generale sull'agricoltura della zona.
Ieri mattina, al campeggio no Tav, si erano riuniti un centinaio di esponenti del patto di solidarietà e mutuo soccorso. L'assemblea ha assunto diverse iniziative. Prima fra tutte la piena solidarietà e quindi impegno a partecipare a tutte le manifestazioni che ci saranno a Vicenza contro la costruzione della nuova base militare al Dal Molin. Il Patto parteciperà al campeggio organizzato dall'8 al 15 settembre. Una prima iniziativa italiana in realtà il Patto l'ha programmata già per il 10 agosto. Si chiamerà «la notte dei fuochi»: ogni città e territorio minacciato accenderà dei falò.
Un'altra iniziativa è stata programmata sempre per l'autunno a Napoli. Una proposta presentata dai comitati per l'emergenza rifiuti e dal comitato di Acerra e subito accolta e fatta propria dal Patto, che dimostra di essere ancora una volta, nella sua pur breve vita, uno strumento molto importante di collegamento e soprattutto di «azioni concertate» nei diversi territori.
Nei giorni scorsi, per quanto riguarda invece la val Susa, si era svolta l'assemblea popolare di valle nei territori liberati di Venaus. Gli interventi hanno fatto un bilancio dell'attuale fase che si trova a vivere il movimento riaffermando l'unità di fondo che deve legare il movimento tutto ma anche ribadendo la totale illegittimità dell'osservatorio tecnico e del suo presidente, Mario Virano, portatore di un "dialogo" che non interessa le popolazioni della valle. Durante la settimana del campeggio è proseguita la raccolta firme da inviare a Bruxelles come punto di vista degli abitanti di questi territori rispetto al Tav.
Sempre ieri una manifestazione alla quale hanno preso parte diverse centinaia di attivisti si è svolta a Campo di Trens vicino al valico di confine con l'Austria contro la realizzazione del tunnel di base del Brennero. E' stata organizzata da Stop Bbt, Stop Transit e da No Tav del Tirolo e dall'Alto Adige, con una rappresentanza di una trentina di anarchici di Rovereto.

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