Ecologia

Lista Ecologia

Archivio pubblico

"Vista l’urgenza dei tempi, a finanziamento avvenuto, si è pensato di evitare una gara d’appalto, procedendo per assegnazione diretta", ha dichiarato il sindaco di Ginosa Marina, Leonardo Galante.

Puglia: vogliono spendere 1.400.000 euro per rimuovere una barriera antierosione!

Accade nel Golfo di Taranto in prossimità delle elezioni: parte un piano di rimozione delle alghe depositate sul litorale. Sono invece preziose per evitare che il mare "mangi" la spiaggia. PeaceLink ha scritto a Vendola per bloccare questo spreco del denaro pubblico.
9 aprile 2009
Alessandro Marescotti (Presidente di PeaceLink)

Si avvicinano le elezioni europee e anche quelle provinciali di Taranto.
Si avvicinano le elezioni e cominciano le sorprese
E che accade?

Un milione e quattrocentomila euro della Regione Puglia rischiano di essere “sprecati” per un intervento inutile se non dannoso sulle coste del Golfo di Taranto.

Stiamo parlando di quasi due miliardi e settecento milioni delle vecchie lire della Regione che sono state assegnate alla Provincia di Taranto per pagare le spese della rimozione delle alghe che si sono depositate sulle spiagge durante le mareggiate di alcuni mesi fa. La rimozione sta per partire ma occorre stopparla per fare chiarezza alla luce delle migliori conoscenze scientifiche per la tutela degli ecosistemi.

Parliamo per facilità di comprensione di "alghe" anche se si tratta di "piante marine".

A nostro parere, e sulla base delle informazioni che abbiamo raccolto, siamo di fronte ad un uso dei soldi pubblici che nulla ha a che fare con l’ecologia.

Vediamo nel dettaglio di che si tratta.

Nel novembre 2008 alcune robuste mareggiate hanno depositato sulle spiagge del litorale jonico un grande quantitativo di piante marine (che per semplicità definiremo “alghe”). Gli stabilimenti balneari le hanno rimosse ma sul litorale pubblico si è formato uno strato di una trentina di centimetri di alghe morte.


I sindaci del versante che va da Ginosa Marina a Lido Azzurro hanno parlato di “calamità naturale”. E chiesto denaro per un intervento di “ripulitura”. La Regione ha assegnato alla Provincia di Taranto una somma ingente: 1.400.000 euro. Si vorrebbero raccogliere le 1600 tonnellate di alghe morte e una parte consistente verrebbe portata in discarica come “rifiuto” da smaltire.

Ma cosa è successo in questi mesi? Il mare ha coperto con la sabbia le alghe depositatesi sulle spiagge. E così la natura ha trasformato una “calamità” in una “positiva” barriera antierosione. Infatti è aumentato lo spessore dell’arenile. Le alghe sedimentate sotto la sabbia hanno fatto, come si suol dire, “ripascere” le spiagge rialzandole e avvantaggiandole rispetto ai processi erosivi che in questi anni stanno “mangiando” le spiagge portando via la sabbia.

Che avverrebbe se si spendessero quei soldi della Regione? Verrebbe smossa la sabbia superficiale depositata e asportate le alghe. Ci sembra un’operazione non opportuna per diversi motivi. In primo luogo i filamenti delle alghe si sono inestricabilmente legati alla sabbia: portando via le alghe si rischia di portare via una parte della sabbia che vi aderisce. Che senso ha poi alterare una naturale barriera antierosione che si è formata spontaneamente in questi mesi? E che senso ha inviare in discarica le alghe intasando le già intasate discariche? Si potrebbero portare le alghe (quelle non coperte dalla sabbia) nelle dune per rinforzarle così come è stato fatto altrove in Puglia. Ma considerare le alghe che “dormono” ora sotto la sabbia come un “rifiuto” da smaltire ci sembra veramente sbagliato.

Vi è poi un altro rischio collegato al “clima elettorale”. Sulla Regione e sulla Provincia di Taranto stanno convergendo anche le sollecitazioni dei comuni del litorale orientale (Mandria, Avetrana, ecc.) che chiedono anch’essi una somma equivalente per rimuovere le “loro” alghe. Se le sollecitazioni andassero a buon fine allora lo “spreco” di denaro verrebbe raddoppiato.

Siamo di fronte a un provvedimento di spesa che suscita interrogativi.

"Vista l’urgenza dei tempi, a finanziamento avvenuto, si è pensato di evitare una gara d’appalto, procedendo per assegnazione diretta", ha dichiarato il sindaco di Ginosa Marina, Leonardo Galante.

Avete letto bene.

In questa terra dove si concentra il 92% della diossina nazionale si vogliono spendere soldi per rimuovere una barriera antierosione.

All'incredibile non vi è mai limite e in questa terra avvelenata dalle industrie (e non dalle alghe) la fantasia galoppa a briglia sciolta.

Note: La lettera di PeaceLink a Nichi Vendola
http://lists.peacelink.it/news/2009/04/msg00005.html

Anche Legambiente nazionale interviene: "Inutile spreco rimuovere le alghe"
http://lists.peacelink.it/news/2009/04/msg00006.html

Articoli correlati

  • Bocciato l'ordine del giorno di Angelo Bonelli sull'ILVA di Taranto
    Ecologia
    Ennesimo decreto Salva IILVA

    Bocciato l'ordine del giorno di Angelo Bonelli sull'ILVA di Taranto

    Il 13 marzo è stato convertito in legge l'ultimo decreto in materia di ILVA con un iter blindato e senza che ci fosse la possibilità di introdurre norme a difesa dell'ambiente e della salute. Nonostante ciò, la battaglia non è finita. Taranto resisti! Taranto non sei sola.
    21 marzo 2024 - Fulvia Gravame
  • Presentate le osservazioni al dissalatore presso il fiume Tara
    Ecologia
    La cittadinanza jonica si è mobilitata

    Presentate le osservazioni al dissalatore presso il fiume Tara

    Oltre dieci associazioni della provincia di Taranto si sono attivate per salvare il fiume Tara dal progetto di dissalatore che lo distruggerebbe e aumenterebbe la contaminazione delle acque del mare. “Ci si salva soltanto assieme!”, come ha detto Papa Francesco.
    19 marzo 2024 - Fulvia Gravame
  • Angelo Bonelli fa una domanda difficile al governo. Avremo mai risposta?
    Ecologia
    Interpellanza in merito al futuro degli impianti ILVA

    Angelo Bonelli fa una domanda difficile al governo. Avremo mai risposta?

    Se il governo non consideri prioritario destinare le risorse assegnate all'intervento «Utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate» di DRI d'Italia a progetti che invece potrebbero concretamente risolvere, una volta per tutte, l'emergenza ambientale e sanitaria della città di Taranto.
    21 marzo 2024 - Fulvia Gravame
  • Dissalatore al fiume Tara: che succede ora?
    Ecologia
    Comunicato stampa

    Dissalatore al fiume Tara: che succede ora?

    E' nato il Comitato per la Difesa del Territorio Jonico che si è riunitoo inizialmente per combattre contro il progetto del dissalatore al fiume Tara, ma ha in programma un'azione più ampia.
    13 marzo 2024 - Fulvia Gravame
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)