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Arpa Puglia smentisce Liviano. Il Pet Coke non è destinato all'Ilva di Taranto

Dopo la denuncia di Peacelink intervenne anche il consigliere regionale
23 agosto 2017

Il testo del post di Gianni Liviano in merito al Pet Coke

La cosa è ben chiara da tempo e Peacelink lo ribadisce da molto, più o meno dall'entrata in vigore dell'AIA del 2012. Il Pet Coke che arriva nel Porto di Taranto non è destinato all'Ilva di Taranto semplicemente perché come da prescrizione AIA il siderurgico non può né usarla negli impianti né detenerla. Tanto avevamo anche espresso e ribadito, proprio per evitare equivoci, anche quando abbiamo sollevato il caso, esattamente l'8 agosto, annunciando l'arrivo nel porto di Taranto di una nuova nave proveniente dal Texas quando questa era ancora di fronte alle coste della Calabria e si apprestava ad entrare nel Golfo di Taranto.

Ma le nostre informazioni, diffuse e riprese alla lettera dai media (Puglia Press, Studio100, Gazzetta del Mezzogiorno, Quotidiano di Puglia, Ringhiera.net, Cronachetarantine.it e molti altri), non hanno convinto il consigliere regionale Gianni Liviano che probabilmente preso dalla fretta di rilanciare la denuncia, solo due giorni dopo la nostra, l'11 agosto, e facendolo per altro prendendo pezzi e frasi in buon stile "copia de incolla", e senza per'altro citare la fonte della denuncia, ci ha messo anche un po' "di suo" sino a dichiarare dal suo profilo social quanto segue:

"Da informazioni assunte dagli organismi regionali pare che il carico di Pet Coke sia destinato al parco minerale Ilva, probabilmente su autorizzazione dello stesso ministero".

La smentita al consigliere Liviano giunge direttamente da Arpa Puglia che in un dcumento scrive "In data 11 agosto 2017, con nota prot. 207/DIR/2017 (ns. prot. n. 49838 del 11.08.2017, Allegato 2), ItalcaveS.p.A. ha riferito che la nave in oggetto ha ormeggiato nel porto di Taranto “per sbarcare 52.783,150 tonnellate di coke di petrolio. Il ricevitore della merce è la Italcementi S.p.A., che utilizza tale prodotto per il riscaldamento dei forni nella produzione di cemento, come da dichiarazione allegata presentata alla Agenzia delle Dogane di Taranto”.

In una sola frase, quella che Liviano ha diffuso dal suo profilo social, si esprime più di una inesattezza, affermazioni che forse lo stesso Liviano dovrebbe spiegare ai cittadini semplicemente perché è un consigliere regionale, un rappresentante delle istituzioni che non dovrebbe dare notizie con tale superficialità su un argomento così delicato, soprattutto a fronte di una denuncia espressa due giorni prima da un'associazione di cittadini e dove certe inesattezze non avevano ragione di esistere. Perché Liviano non si è comportato come i media e ha dato informazioni inesatte? Non lo sappiamo però glielo chiediamo.

Riteniamo inoltre grave che un consigliere regionale attribuisca alla Regione e al Ministero dell'Ambiente informazioni che non trovano nessun fondamento e nessun riferimento a nessuna fonte. 

Liviano ci spieghi qual è l'organismo regionale che gli ha dato quell'informazione? Quale sarebbe questa "probabile" autorizzazione del Ministero? Non ci risulta né l'una, né l'altra.

Lo deve a chi gli ha dato fiducia portandolo in consiglio regionale ed a chi con il suo modus operandi di Liviano perde completamente la fiducia nel ruolo istituzionale; ruolo il suo che non dovrebbe fare disinformazione "cannibalizzando" le denunce dei cittadini senza citarne fonti ed allo stesso tempo rischiando di offuscarne la stessa attendibilità.

Infine, in merito a questa denuncia, Peacelink ha terminato il dossier che presenterà ala Procura della Repubblica di Taranto contenenti foto e video inerenti le movimentazioni di Pet Coke. Riteniamo anche che ciò che è attualmente normato rappresenti un rischio per l'ambiente e la salute delle persone.

Note: Link del post di Gianni Liviano
https://www.facebook.com/gliviano/posts/10213775609295089
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