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Cecchi Paone, Ferrara, Poli, Battaglia e Veronesi scrivono a Berlusconi:

"Opponiti al decreto Alemanno"

Tra i firmatari della lettera aperta, assieme ai soliti (e ad autori di libri buffi) anche il vide-direttore del "Riformista" e parlamentari DS
4 novembre 2004
Fonte: www.greenplanet.it
3.11.04

logo contro ogm Di buona parte dei firmatari abbiamo inserito qualche dettaglio biografico, per gli altri se proprio vi interessa, cercateveli...
Per una quota ragguardevole sono gli stessi firmatari del "Manifesto dei cristianisti", ( www.kelebekler.com/occ/mdc.htm) quelli preoccupati del “neopaganesimo ispirato a certe concezioni bio-ecologiche” e secondo i quali l’ecologismo sarebbe disastroso perchè  “intende abbattere esplicitamente il fondamento della tradizione giudaico-cristiana, cioè il primato dell'essere umano e la bontà della sua presenza sul pianeta”.
Quanti medici, oltre ai soliti Veronesi e Tirelli? Zero.
Quanti di quelli che sanno quante zampe ha un bigatto o con competenze agricole, oltre ai docenti di genetica agraria? Zero.
Quanti fisici nucleari, ex generali, soubrettoni televisivi, autori di libri improbabili, clonatori di cavalli, politologi di Forza Italia, diessini?
La maggior parte...

Lettera aperta al Signor Presidente del Consiglio
On. Silvio Berlusconi
In tema di biotecnologie agro-alimentari
Il ministro per le Politiche agricole e forestali, On. Gianni Alemanno, ha assunto la guida di un movimento d’opinione ostile all’introduzione sul territorio italiano degli organismi geneticamente modificati (OGM).
Questa campagna è culminata nella proposta di un decreto legge che vorrebbe impedire la semina di OGM e che consentirebbe solo alcune attività di ricerca, peraltro destinate alla sola tracciabilità e valutazione e non allo sviluppo di nuovi OGM di interesse anche nazionale.
Noi sottoscrittori di questo appello ci rivolgiamo al Presidente del Consiglio, On. Silvio Berlusconi, affinché si opponga - come ha già fatto in passato - a questo provvedimento.
Riteniamo, infatti, che si tratti di una proposta antiscientifica, illiberale e nociva per l’economia italiana.
L’avversione nei riguardi degli OGM non ha base scientifica: non v’è prova alcuna che i prodotti finora commercializzati in molte parti del mondo e da molti anni anche in Italia (si pensi, ad esempio, alla soia o al mais) siano pericolosi per la salute umana o per l’ambiente.
La stessa Chiesa Cattolica ha riconosciuto, con un documento della Pontificia Accademia delle Scienze, le opportunità offerte dagli OGM in termini di miglioramento della condizione umana, nel mondo occidentale e ancor più nei Paesi in via di sviluppo.
Il bando degli OGM è illiberale, sia verso i produttori che verso i consumatori, che verrebbero privati della possibilità di scelta messa a disposizione dal progresso tecnologico.
Gli agricoltori che volessero investire nel biotech per aumentare la propria competitività sui mercati globali, con il decreto Alemanno si vedrebbero condannati a restare ben lontani dai sistemi agricoli più avanzati che da anni si avvalgono delle conquiste dell’ingegneria genetica.
Riteniamo, infine, che separare, come fa il ministro Alemanno, le attività di ricerca e sperimentazione da quelle di semina e commercializzazione sia un grave errore.
La ricerca scientifica ha un valore in sé e contemporaneamente aiuta l’uomo a vivere meglio.
Avrebbe poco senso affrontare l’impresa scientifica relativa agli OGM se poi non venisse concessa la possibilità di applicarne i risultati.
Per tutte queste ragioni noi, scienziati, intellettuali, accademici, giornalisti e cittadini di questo Paese esprimiamo l’auspicio che l’iniziativa dell’On. Alemanno venga arginata e che anche in Italia la libertà d’iniziativa e la libera ricerca scientifica siano rispettate e tutelate.

Hanno sottoscritto la lettera:
Dario Antiseri (insegna Metodologia delle scienze sociali all'Università LUISS, Roma); Franco Battaglia (non ha bisogno di presentazioni, è unico! Lavora all'Università di Roma 3); Sergio Belardinelli (insegna Sociologia dei processi culturali all'Università di Bologna); Edoardo Boncinelli (direttore del laboratorio di Biologia Molecolare dello Sviluppo
all’Ospedale San Raffaele di Milano, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati); Anna Bono (sociologa all'Università di Torino e collaboratrice di Ragion Politica, struttura di formazione di Forza Italia); Luciano Caglioti (insegna chimica organica all'Università “La Sapienza”, Roma); Rino Cammilleri (giornalista de Il Giornale, autore del best seller "Sherlock Holmes e il Misterioso Caso di Ippolito Nievo" e del non meno fondamentale "Consigli del diavolo custode per andare all'inferno senza strafare"); Cinzia Caporale (docente di Bioetica all'Università di Pisa e membro del Comitato Nazionale di Bioetica); Alessandro Cecchi Paone (giornalista, Mediaset); Franco Chiarenza (giornalista Rai, ex capo della segreteria dell’amministratore delegato Gianni Granzotto,vicepresidente, Fondazione Luigi Einaudi); Enrico Colombatto (Direttore del Centre for economic research e consulente in passato di alcuni governi stranieri, attualmente all'Università di Torino); Gilberto Corbellini (Professore straordinario di storia della medicina all'Università “La Sapienza”, Roma); Paolo Costantino (dipartimento di genetica e biologica molecolare, Università "La Sapienza", Roma); Raimondo Cubeddu (ordinario di filosofia politica all'Università di Pisa, studioso del liberalismo di scuola austriaca e della catallassi); Arturo Diaconale (direttore, L'Opinione); Sergio Dompé (imprenditore con la Dompè Biotec spa, presidente di Assobiotec); Renato Farina (Vicedirettore, Libero); Rodolfo Federico (insegna fisiologia vegetale all'Università di Roma 3); Giuliano Ferrara (direttore, Il Foglio); Roberto Festa (associato di Fisica all'Università di Trieste); Giorgio Fidenato (ex presidente della Cia di Pordenone, responsabile di Futuragra, associazione di agricoltori friulani in rotta Cia e Coldiretti e decisi a seminare OGM); Angelo Fiori (vicepresidente, Comitato Nazionale di Bioetica); Gianni Fochi (chimico alla Scuola Normale Superiore, Pisa); Corrado Fogher (professore di genetica all'Università Cattolica, Piacenza); Stefania Fuscagni (docente di storia greca all'Università di Firenze, ex parlamentare di Forza Italia): Cesare Galli (direttore del Laboratorio di tecnologie della riproduzione del Consorzio per l'incremento zootecnico di Cremona, papà della cavalla "Prometea", Università di Parma); Antonio Gaspari (giornalista pubblicista, autore del best seller "Profeti di sventura? No, grazie - manifesto per un'ecologia scientifica e ottimista"); Oscar Giannino (vicedirettore, Il Riformista); Giordano Bruno Guerri (direttore, L’Indipendente); Roberto Habel (Società Italiana di Fisica e LNF, Istituto nazionale di fisica nucleare); Lorenzo Infantino (Professore straordinario di Metodologia delle Scienze Sociali all'Università LUISS, Roma); Carlo Jean (generale, ha comandato la Brigata Alpina "Cadore", docente di Studi strategici presso la Facoltà di Scienze Politiche della Luiss,  presidente del Centro Studi di Geopolitica Economica. responsabile della Sogin, che doveva smaltire i rifiuti nucleari a Scanzano Jonico); Carlo Lottieri (docente di filosofia del diritto all'Università di Siena); Armando Massarenti (giornalista, Il Sole 24 Ore); Bruno Mezzetti (docente di coltivazioni arboreePolitecnico delle Marche); Alberto Mingardi (visiting fellow del Centre for the New Europe di Bruxelles,  dirige il dipartimento "Globalizzazione e concorrenza" dell'Istituto Bruno Leoni. Autore del best seller  "Lettera a un amico no global"), Piero Morandini (Ricercatore di Biologia dell'Università di Milano); Giovanni Orsina (direttore scientifico, Fondazione Luigi Einaudi, autore del best seller "La storia recente del PLI"); Giovanni Vittorio Pallottino (ordinario di Elettronica all'Università "La Sapienza", Roma); Fabio Pammolli (docente di Economia e gestione delle imprese I all'università di Firenze, Fondazione CERM); Ernesto Pedrocchi (professore di energia al Politecnico di Milano, autore del saggio "Un ritorno al nucleare? Bello e impossibile"); Carlo Pelanda (docente di Politica ed economia internazionale all'University of Georgia, dell'Associazione del Buongoverno); Angelo Maria Petroni (Direttore della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, consigliere di amministrazione RAI, Università di Bologna); Mario Pezzotti (docente di genetica agraria all'Università di Verona); Alberto Piazza (istituto di genetica dell'Università di Torino, Comitato Nazionale di Bioetica); Giorgio Poli (Università di Milano, non ha bisogno di presentazioni, è il compare di merende di Sala); Tullio Regge (Politecnico di Torino non ha bisogno di presentazioni); Renato Angelo Ricci (presidente dell'Associazione Italiana Nucleare, presidente onorario, Società Italiana di Fisica, Galileo2001); Francesco Sala (Università di Milano, non ha bisogno di presentazioni, è il compare di merende di Poli); Antonio Socci (giornalista, Rai, non ha bisogno di presentazioni); Angelo Spena (insegna fisiologia vegetale all'Università di Verona); Carlo Stagnaro (autore del saggio "Ecologismo surreale: la delirante invenzione dei diritti animali" e del best seller "Gianfranco Miglio: un uomo libero" , giornalista, Istituto Bruno Leoni); Roberta Tatafiore (giornalista, autrice del best seller "Uomini di piacere... e donne che li comprano"); Umberto Tirelli (Istituto Nazionale Tumori, Aviano); Giorgio Troi (Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione); Roberto Tuberosa (Professore associato di Genetica della produzione sementiera all'Università di Bologna); Umberto Veronesi (direttore, Istituto Europeo di Oncologia, secondo Carlo Petrini -e altri-oscurantista che dice mezze verità); Riccardo Viale (professore straordinario di Metodologia delle scienze sociali, Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione); Paolo Zanetto (21 anni, studente di Economia finanziaria all'Università Bocconi di Milano, Vice Coordinatore nazionale dei giovani azzurri, Globalia Online).

Politici:
Renato Brunetta (europarlamentare, FI); Guglielmo Castagnetti (senatore, responsabile del dipartimento ricerca scientifica, FI); Luigi Compagna (senatore, UDC); Domenico Contestabile (senatore, FI); Franco Debenedetti (senatore, DS); Antonio Del Pennino (senatore, PRI); Paolo Guzzanti (senatore, FI); Lino Jannuzzi (senatore, FI); Enrico Morando (senatore, DS); Francesco Nucara (sottosegretario Ministero dell'Ambiente, e segretario nazionale, PRI); Italico Santoro (vicesegretario nazionale, PRI); Giorgio Tonini (senatore, DS); Lanfranco Turci (senatore, DS).

Hanno sottoscritto la lettera:
Nello Bagni (Università di Bologna); Nicola Barbieri; Michele Bianchi (Università "La Sapienza", Roma); Giuliano Bruni; Tiziano Buzzacchera (studente); Milvio Capovani (Università di Pisa); Armando Dreon; Davide Ederle (Università di Milano); Federico Ferragni; Maria Claudia Ferragni (Istituto Bruno Leoni); Michele Fiorini (avvocato); Baldassarre Fronte (Università di Pisa); Alessandra Gentile (Università di Catania); Andrea Gilli (studente); Lorenzo Imbasciati (imprenditore); Roberto Krauter; Marco Massignan (Counter-Revolution.it); Tommaso Morlando (Centro Studi Officina Volturno); Gian Paolo Murtas (Università di Napoli Federico II e LNF dell'INFN); Giovanni Murtas (John Innes Centre); Renato Nannini (studente); Emilio Palazzi (Ingegnere); Nicola Perilli (Università di Pisa); Roberto Porcù (presidente, LIFE Veneto); Carlo Rosati (Enea); Eleonora Sirsi (Università di Pisa); Alessandro Storti (amministratore immobiliare); Massimo Svanera (studente); Maria Teresa Valente; Angelo Viotti (CNR); Giuseppe Zocco (studente); Stefano Zorzi (impiegato); Paola Zucchi (Università di Bologna).

IL COMUNICATO DIFFUSO DAL CONSORZIO BIOLOGICO

La lettera aperta che alcuni personaggi televisivi (Cecchi Paone, Ferrara, Socci) e qualche docente universitario hanno inviato al presidente del Consiglio chiedendogli di opporsi al decreto Alemanno sugli OGM presenta una serie di gravi imprecisioni.  
La larga maggioranza del settore agro-alimentare italiano si è espressa a sfavore dell’introduzione degli OGM nelle nostre campagne: a fianco di Coldiretti e Cia (le due maggiori organizzazioni degli agricoltori italiani) si sono schierate, infatti, tutte le associazioni dei produttori biologici, l’associazione delle industrie sementiere, gli artigiani di Confartigianato e della CNA alimentare, la Confederazione Italiana della Piccola e Media Industria, le strutture della distribuzione Confesercenti e Coop.
Al cartello delle imprese, si aggiungono tutte le associazioni nazionali dei consumatori, tutte le associazioni ambientaliste,  tredici governi regionali e organizzazioni politiche d’ambo gli schieramenti.
 
Il criterio della massima cautela sugli OGM è maggioranza nel Paese, e il frenetico attivismo sollecitato da parte di Assobiotec (l’associazione delle imprese interessate ai brevetti OGM) ai suoi pochi sostenitori, più che poter rovesciare la situazione, costituisce un disperato tentativo di diluire i contenuti del decreto Alemanno.
 
Contrariamente a quanto sostenuto nella lettera aperta, il decreto non prevede il bando delle coltivazioni OGM: il divieto temporaneo sarà in vigore solo fino a quando le Regioni non avranno emanato norme che consentano la coesistenza delle colture transgeniche con le altre.
A essere illiberale non è un bando degli OGM che non esiste, ma lo sarebbe consentirne la semina senza alcuna regola.
 
La lettera aperta tace questo aspetto, ma le coltivazioni OGM producono un inquinamento “tecnicamente inevitabile” delle colture limitrofe.
Permettere che i campi della larga maggioranza degli agricoltori sfavorevole a sperimentare i supposti benefici degli OGM ne siano contaminati, costituisce un inconcepibile attacco alla libertà d’impresa e un assoluto disprezzo della netta posizione espressa dai consumatori.
 
Il decreto Alemanno prevede che gli utilizzatori delle sementi OGM adottino opportune misure di sicurezza per scongiurare il rischio di inquinamento (idonea distanza dalle altre coltivazioni, fasce di rispetto, nuove tecniche), e che siano considerati responsabili dell’inquinamento delle altre coltivazioni qualora le misure non siano applicate con la necessaria diligenza.
È del tutto evidente che non si tratta di un bando, ma della doverosa pretesa di regole a salvaguardia del diritto delle altre imprese di non vedersi le coltivazioni “inevitabilmente contaminate”.
 
Il Consorzio biologico per lo sviluppo sostenibile (al quale aderiscono circa 50 delle maggiori imprese agro-alimentari biologiche italiane) considera del tutto inaccettabili la deregulation e l’esclusione di ogni responsabilità a cui mirano i firmatari dell’appello.
 
Costoro (tra i quali, non a caso, si trovano solo biotecnologi e qualche esperto di tutt’altro, ed è assolutamente inconsistente la percentuale di medici, nutrizionisti e scienziati agrari) vorrebbero accreditare la singolare tesi che chi desidera veder tutelato il proprio diritto di non ricevere contaminazioni indesiderate è un oscurantista.
 
Chi sostiene il decreto Alemanno, invece, intende solamente tutelare la propria libertà d’impresa di scegliere che  prodotti coltivare, senza doversi veder costretto a raccolti “OGM per forza”.
www.consortium-bio.it
www.consortium-bio.info

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