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Gli americani e la mucca pazza

La maggior parte dei canadesi e degli americani ritiene che i rispettivi governi abbiano preso le misure necessarie per fermare la diffusione dell'encefalopatia spongiforme bovina (BSE), il morbo della mucca pazza. Ma si sbagliano.
3 febbraio 2005
John Stauber (fondatore e direttore del Center for Media & Democracy. Con Sheldon Rampton scrivono e pubblicano il trimestrale)

carne

Il 2 gennaio i funzionari canadesi hanno annunciato che una mucca da latte di Alberta è risultata positiva al test del morbo della mucca pazza: si tratta del terzo caso in cui viene diagnosticata ad un bovino del Nord America questa malattia neurologica. La maggior parte dei canadesi e degli americani ritiene che i rispettivi governi abbiano preso le misure necessarie a fermare la diffusione dell'encefalopatia spongiforme bovina (BSE), nome scientifico del morbo della mucca pazza.

Per dieci anni la linea ufficiale di entrambi i governi, delle corporation della carne e dell'industria del bestiame ha sseritoche la malattia non poteva verificarsi in nessuno stato grazie a misure di salvaguardia su vasta scala, come il divieto sull'alimentazione del 1997 che impedisce la somministrazione al bestiame di proteine animali, l'agente d'infezione per questa malattia cerebrale mortale.Ad ogni modo, i regolamenti adottati dagli Stati Uniti e dal Canada nel 1997 non sono sufficienti e vennero messi in pratica troppo tardi. Ad esempio, è ancora legale, in entrambi i Paesi, svezzare i vitelli con latte in polvere contenente sangue animale come fonte di proteine.

Per quale motivo solo tre casi di mucca pazza sono stati scoperti e in Nord America? Sia il Canada che gli Stati Uniti hanno aumentato il numero di allevamenti analizzati per scoprire la malattia, ma le analisi restano vergognosamente inadeguate rispetto al livello dell'Unione Europea e del Giappone. Dei 36 milioni di capi di bestiame macellati nel 2004 e immessi tra i rifornimenti alimentari umani e animali, solo 176.468 erano stati testati. In almeno tre casi il bestiame americano era stato analizzato come potenziale portatore di morbo della mucca pazza con analisi veloci e sofisticate, ma ulteriori approfondimenti hanno portato il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti ad annunciare che i risultati erano negativi. L'analisi del governo è, comunque, riservata e sospetta. Nessuno scienziato o laboratorio indipendenti ha controllato o confermato alcuno dei casi sospetti di mucca pazza. Ogni volta che l'USDA ha dichiarato un caso sospetto, il mercato del bestiame è stato messo in temporanea agitazione. L'industria sta mettendo sotto pressione il governo perché faccia cessare tali dichiarazione sugli animali sospetti.

Fu un'analisi privata sul morbo della mucca pazza a rivelare, alla fine, la presenza della malattia in Germania. Perciò non ci si deve sorprendere se, quando una società del Kansas, la Creekstone Farms Premium Beef, stipula un accordo con il Giappone per la vendita di carne bovina testata dalla società stessa, l'USDA, facendo riferimento ad una legge del 1913, avverta che l'analisi del morbo della mucca pazza effettuata da una ditta americana privata è illegale. La Creekstone sperava di salvare la propria attività facendo analisi per conto proprio sul bestiame e riaprendo il mercato col Giappone. La prima regola delle pubbliche relazioni in caso di crisi è di gestire l'indignazione. Mucca pazza

Il 23 dicembre 2003 l'annuncio di un caso di mucca pazza negli Stati Uniti si risolse in un parossismo che ha alimentato i media e una ben concertata campagna di pubbliche relazioni, coordinata dall'USDA e dall'industria, calmò le acque nel giro di poche settimane. Da allora, i media hanno ripetuto le rassicuranti promesse del segretario dell'agricoltura e di altre voci dell'industria come quella che porta il brillante nome di Harvard Center for Risk Analysis.

La maggior parte degli americani è dunque convinta che siano state prese le misure necessarie per prevenire del morbo della mucca pazza e, di conseguenza, non è sono verificata nessuna protesta pubblica, come quelle avvenute in Europa, che possa forzare il governo degli Stati Uniti a seguire l'esempio dell'Europa e a istituire un divieto totale sull'alimentazione che impedisca la somministrazione cibo di provenienza animale al bestiame.

Dal momento che il morbo della mucca pazza e il suo equivalente umano, il morbo di Creutzfeldt-Jakob (CJD), sono come killer misteriosi, i passi necessari per risolvere il problema sono semplici e chiari.

La malattia si diffonde tramite una proteina infettiva chiamata "prione", scoperta dal vincitore americano del premio Nobel Stanley Prusiner. Il morbo della mucca pazza si trasmette quando le persone e il bestiame si nutrono di animali infetti. Vietare che il bestiame venga nutrito con cibo di origine animale è la soluzione, ma questo priva l'industria del bestiame di un metodo per riciclare i prodotti di scarto (come le interiora) e trasformarli in una risorsa preziosa: proteine animali e grassi.

Se gli Stati Uniti avessero dato ascolto agli esperti e attuato un divieto come quello britannico sui mangimi animali dati in pasto agli animali e avessero intensificato il divieto fin nel 1996 quando gli esseri umani cominciarono a morire, la crisi del morbo della mucca pazza negli Stati Uniti sarebbe potuto essere evitata. Al contrario, noi ora abbiamo il morbo della mucca pazza in Nord America, i vitelli negli Stati Uniti e nel Canada vengono svezzati con sangue animale e vengono diffuse informazioni dai Centri per il Controllo delle Malattie (CDC) informazioni tranquillizzanti riguardo alle morti misteriose di giovani americani, sporadici casi di CJD.

Si pensa che la CJD sporadica sia una forma estremamente rara di malattia che uccide, secondo i CDC, forse solo in un caso su un milione. I rapporti sulle morti per CJD tra le persone sui venti, trente e quarant'anni sono comparsi negli ultimi 5 anni in California, Utah, Oklahoma, Minnesota, Wisconsin, Michigan, New Jersey, Texas e altri stati. Vi sono due malattie simili al morbo della mucca pazza (una viene chiamata malattia degenerativa cronica e colpisce i cervi americani, l'altra è la scrapie che colpisce gli ovini) che accrescopno i sospettti sul fatto che queste si possano diffondere anche tra gli esseri umani.

Molte morti per demenza non sono ancora state sottoposte ad autopsia e per ora il paese non avverte la necessità rapporti obbligatori o di indagini sulle morti per CJD.

Il morbo della mucca pazza non si era mai visto prima del 1985. Non venne mai confermato che gli esseri umani stessero morendo per questa malattia prima del 1996. Nessun morbo della mucca pazza che risulti essersi diffuso attraverso le trasfusioni di sangue è mai stato documentato prima del 2003, stesso anno in cui i primi due casi di mucca pazza sono stati confermati nel Nord America. Uno dei piu' grandi misteri di queste malattie è l'esistenza di diversi ceppi e il fatto che ne appaiano di nuovi spostandosi in un nuovo ospite, come avviene nei test di laboratorio o quando le cosiddette barriere di specie vengono saltate attraverso il consumo di cibo contaminato.

Si può immaginare uno scenario peggiore e questo dovrebbe interessare i governi. Per esempio, il morbo della mucca pazza non sembra diffondersi da animale ad animale, ma l'equivalente della malattia nel cervo nordamericano, la malattia degenerativa cronica, sembra proprio che sia infettiva in senso orizzontale. Sembra che un cervo possa infettarne un altro attraverso la saliva o le feci.
L'incubo: l'emergenza di una demenza mortale che colpisce gli uomini e che si diffonde attraverso i baci.

Note: Fonte: http://www.inthesetimes.com/site/main/article/1874/
Traduzione di Chiara Bianchi per Nuovi Mondi Media

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