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«Lo smog fa 310mila vittime ogni anno»

Lo rivela uno studio dell'Ue sull'inquinamento. Sono 39mila i decessi in Italia. Peggio di noi solo la Germania, con 65 mila morti all'anno. Lo smog accorcia la vita in media di 8,7 mesi
22 febbraio 2005
M.D.C.
Fonte: www.ilmanifesto.it
21.02.05


«Attenzione, pericoloso respirare». Un simile cartello potrebbe benissimo apparire all'ingresso di molte città europee, sempre più strangolate dalla morsa dell'inquinamento. E non sarebbe affatto un'esagerazione, come sa bene la Commissione europea che in un rapporto che verrà reso pubblico oggi a Bruxelles, e anticipato ieri dal quotidiano inglese Indipendent, rilancia l'allarme sulla pessima qualità dell'aria delle nostre città, resa sempre più velenosa dalla presenza di polveri sottili. La denuncia è forte: chi respira smog vive in media 8,7 mesi in meno. Ne sanno qualcosa i circa 310 mila europei che ogni anno muoiono a causa dell'inquinamento atmosferico, il 90% dei quali si ammala e muore a un attacco cardiaco provocato proprio dalle polveri sottili emesse dai gas di scarico di auto e ciclomotori (in particolare diesel), ma anche dalle industrie e dagli impianti di riscaldamento domestico. Il restante 10% dei decessi è dovuto invece a malattie respiratorie causate dall'ozono. Una strage che si consuma giorno dopo giorno. Il paese dell'Unione che paga maggiormente il prezzo dell'inquinamento è la Germania, con più di 65 mila decessi l'anno, seguito al secondo posto proprio dall'Italia con 39 mila morti l'anno. Dietro coi sono la Francia e la Gran Bretagna. Il Lussemburgo, con la sua piccola popolazione, è all'ultimo posto con 282 morti.

Secondo le anticipazioni dell'Indipendent, i cittadini europei più colpiti dallo smog sono i belgi, a cui l'inquinamento può ridurre la vita di 13,6 mesi, mentre i più fortunati da questo punto di vista sono i finlandesi, con una media di 3,1 mesi in meno.
Il rapporto preparato dalla Commissione europea è stato inviato a tutti i governo dell'unione , alle industrie e ai gruppi di pressione e rappresenta il primo tentativo di affrontare il problema dell'inquinamento a livello continentale.

In Italia intanto ieri è trascorsa un'altra domenica di blocco del traffico in molti comuni del centro-nord, favorita anche dalle cattive condizioni del tempo che ha consentito una diminuzione delle polveri sottili. Da oggi la circolazione torna normale in tutta la Lombardia, ad eccezione dei veicoli non catalitici per i quali fino al 28 febbraio resta in vigore il blocco dalle 8 alle 10 e dalle 16 alle 19. Da segnalare, infine, una dichiarazione del ministro Pietro Lunardi,c he sembra aver cambiato idea sulle grandi opere. L'inquinamento è un problema che va risolto una volta per tutte, ha detto il ministro: «E' inutile fare investimenti sulle grandi opere se poi non c'è la salute». Come dargli torto?

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