Mia zia
Erano le 12 quando dal quartiere Paolo VI ho visto questa ennesima mostruosa nube.
Avevo mia zia sotto braccio, la stavo aiutando ad entrare in macchina, appena dimessa dall’oncologia del Moscati di Taranto.
L’abbiamo riportata a casa, a breve morirà, oggi, domani, forse domenica. Non c’è più speranza per lei, come per nessuno dei ricoverati che saturano quel reparto di disperazione e morte. In molte delle camere di degenza ci sono letti in aggiunta, non bastano quelli presenti. Nella stanza da quattro, in cui c’era lei fino a poche ore fa, avevano appena aggiunto per una giovane donna, il quinto letto. Ieri sera, ad orario visite, nei corridoi, solo lacrime, abbracci, sgomento. "E stè perdime pure a Peppino", si dicevano i due omoni con i quali ho condiviso l’ascensore, mentre andavo via.
L’ultimo contatto che mia zia, pienamente lucida e cosciente, ha avuto con il mondo esterno prima di salire in macchina alla volta del suo ultimo viaggio nella sua Taranto, insomma l’ultimo viaggio verso casa sua ove si è da poco sdraiata sul letto che a breve ospiterà la sua salma, è stato caratterizzato da questa nuvola che dall’acciaieria 2 si è diretta verso la città, ricoprendola.
Questo è il marameo, la pernacchia, la beffa che ILVA si fa a tutt’oggi di noi.
E anche mia zia se n’è andata.
Ha abitato una vita ai Tamburi prima di “emigrare” verso Talsano. Se n’è andata lucida, tra atroci sofferenze, devastata da tumori vari. Tumore che aveva già sconfitto con forza e sfrontatezza svariati anni fa, dovendo ricorrere, oltre a chemio e radioterapie, all’asportazione del seno e alla scarnificazione della parte sub ascellare.
Era una tipa forte, zia Mina.
Una locomotiva, una forza della natura e lo è stata sino all’ultimo.
Ma non voglio soffermarmi oltre a parlare delle qualità di una persona comunque eccezionale, che ha vinto nella sua vita spargendo amore, energia e positività gratuitamente, riuscendo anche a sorridere, pienamente cosciente, anche innanzi al sacerdote, sul letto di casa sua, in occasione della sua estrema unzione.
Mentre scrivo vedo le immagini pubblicate da cittadini attivi, le cosiddette “eco-sentinelle”, inerenti continue emissioni non convogliate contenenti le più disparate sostanze mortali, cancerogene, geno-tossiche.
Anche mia zia è spirata e lo scenario su Taranto è sempre, incredibilmente lo stesso. Vedo e constato quotidianamente l’atteggiamento cinico e riottoso di ILVA, in linea con quello che sono stati sino ad ora. Noto politici locali incapaci, buoni a scrivere, per giunta in puntuale ritardo, inutili letterine.
Ma chiudo qui.
Sono appena tornato dal capezzale di mia zia, venuta a mancare intorno all’alba di stamattina e, più che stanco, ho solo voglia di far scorrere, con la giusta lentezza, dei pezzi di vita che meritano i giusti tempi e la giusta importanza per me.
Tanto, zia Mina, Nicola, Ennio, Piera, Giuseppe, Vincenzo, nonna, Umberto, Giovanni, Francesca, Mimma,Tony, Gino, Ciccio, Fabrizio, Margherita, Nando, Mariella, Gianvito, Andrea, Anna Rita, Flavio, Marco, Pierpaolo, Antonio ecc., a tutto ciò, sappiatelo, non c’è una spiegazione plausibile, né terrena, né ultraterrena. Non c’è giustificazione innanzi al protrarsi dell’illegalità.
Non può esserci discernimento se gli elementi dello stesso sono “vita” e “morte”.
E’ innaturale, allucinante, paradossale.
Articoli correlati
- Sono stati loro a incarnare la forza della coscienza collettiva
Onore ai 32 mila
Undici anni fa PeaceLink a Taranto sollecitava la partecipazione al referendum Ilva con un messaggio chiaro: "Prima che l'inquinamento ti fermi, ferma l'inquinamento".13 aprile 2024 - Alessandro Marescotti - Audizione di Alessandro Marescotti
Inquinamento ILVA, il dossier di PeaceLink inviato alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo
Nonostante le prescrizioni dell'Autorizzazione Integrata Ambientale sembrino essere state rispettate sulla carta, l'ILVA continua a produrre un'inquietante quantità di inquinamento, con un preoccupante aumento dei livelli di benzene, noto cancerogeno.8 aprile 2024 - Associazione PeaceLink - La democratizzazione dei dati ambientali
Taranto: città laboratorio dell’ambientalismo basato sulla citizen science
Grazie alla tecnologia e alla disponibilità di dati ambientali, Taranto è diventata una delle città più monitorate d'Italia, e i cittadini hanno accesso a una vasta gamma di informazioni, tra cui i livelli di benzene, resi noti online ora per ora tramite le centraline di monitoraggio.8 aprile 2024 - Alessandro Marescotti - Partenza dal piazzale Bestat alle ore 17
Piattaforma rivendicativa della manifestazione del 23 aprile a Taranto
Occorre fermare le emissioni dell'ILVA che sono alla base di gravi danni alla salute e all'ambiente. E al contempo avanziamo la richiesta di un risarcimento alla comunità e di un nuovo sviluppo che parta dalla rigenerazione del territorio.19 marzo 2024 - Associazioni Riunite Taranto
Sociale.network