Benvenuti nella città dove la morte non ha età...

Lettera di un operaio Ilva
4 gennaio 2016
Un operaio Ilva

Processo Ilva

Un ragazzo che mi ha visto crescere purtroppo non c'è più.

Stroncato da un infarto a soli 40 anni... cioè soli 40 anni no 80... ma 40...

Quanti ragazzi vedremo ancora perire ??? Quanti bambini vedremo ancora soffrire ???

Benvenuti nella città dove la morte non ha età...

C'è stato spazio per tutti, dai primi mesi di vita, dove nelle corsie ho visto bambini combattere il cancro, la leucemia, a chi più ne ha più ne metta, fino alle persone adulte dove la sera prima vai a mangiare una pizza in allegria e il giorno dopo vieni a sapere che non c'è più.

Il governo cerca le cordate per prendere l'ilva e qui la gente continua a morire, il sindaco pensa ad installare videocamere e dossi per le strade con divieti carnevaleschi dell'ultimo minuto e qui la gente continua ancora a morire...

tanti morti, troppi, per non pensare che c'è qualcosa che non va nel nostro ecosistema ambientale.

Questo è un massacro,mi guardo attorno e vedo solo macerie come le immagini che scorgo in tv sulla seconda guerra mondiale, solo che qui a Taranto bombe non ne sono state sganciate.

Spero che il 2016 sia per la mia città l'anno della rinascita in una città dove tantissimi personaggi illustri potevano valere la pena ma invece hanno preferito farla.

 

Un operaio Ilva

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