Messaggio del prof. Diordje Vidanovic di Nis (Serbia)

Non ci hanno risparmiati neanche stanotte. E' stato all' 1:10. Stavo scrivendo al computer, quando mia moglie, Snezana, che stava per mettere la gatta sul balcone, ha esclamato: "Gli aerei !". In men che non si dica, c'e' stata un' esplosione incredibile e tutti i vetri hanno tremato, e siccome una delle finestre era chiusa (cerchiamo di tenerle sempre socchiuse) si e' rotta, spaccata in due, per la

precisione. Poi c'e' stata una serie di esplosioni martellanti, fortissime, e mia madre, che era chiusa nella sua stanza, continuava a chiedere che cosa stesse succedendo. Le ho detto: "Ci bombardano di nuovo, mamma. Cerca di stare calma. Tanto non possiamo farci niente."

Allora mi sono seduto, tremante, come mia moglie e mia figlia, del resto. Il cielo era in fiamme. Ci sono state 16 esplosioni qui intorno, specialmente nel nord-est della citta'. Ci siamo sentiti stuprati (passami la crudezza del termine, ma e' il piu' vicino alla verita'). Credo che "stupro" sia la parola giusta in questo caso, anche perche' non c'e' altra metafora calzante. Non riesci nemmeno a

vedere il tuo aggressore, ti senti inerme, molestato contro il tuo volere e, la cosa piu' angosciante, hai quell' idea stupida ed ingenua che a tutto il mondo questo vada bene. Tuttavia, questo stupro e'

ancora piu' perverso perche' e' fatto ad una nazione, ad un intero paese. E' collettivo. Nel nostro piccolo microcosmo familiare, noi quattro, compresa la mia anziana madre, abbiamo sempre condiviso i principi di democrazia propugnati dall' Occidente. E non eravamo certo i soli, in

Serbia. Durante le manifestazioni nel 1996 e 97, piu' di tre milioni e mezzo di Serbi hanno marciato per 100 giorni per ottenere una giusta amministrazione della giustizia locale e la giustizia sui risultati

elettorali. Adesso, diciassette grandi citta' serbe sono governate dall'opposizione. E sono quelle piu' bombardate... Noi abbiamo votato per i democratici, per la pace, per le riforme, per la coesistenza pacifica, per il libero mercato, per l' amore e la speranza. E guarda che cosa

ci fanno, adesso... Guarda che cos' hanno fatto alla mia citta'. L' hanno stuprata. L'hanno resa cosi' vulnerabile. Cosi' indifesa. Come si sentirebbero, loro, se anche un solo aereo nemico volasse sulle loro citta' e bombardasse anche un solo obiettivo militare, anche se in modo chirurgico, pulito, preciso? Come spiegherebbero ai loro figli la paura ? Gli adulti, in un modo o nell' altro, sono in grado di razionalizzare e incasellare questa paura nel loro io gia' formato, ma i bambini non hanno nessuna categoria in cui inquadrare questa paura. Allora, fin da subito, la paura diventa parte della loro personalita'.

Cosi', oltre ai morti, ai mutilati, agli invalidi, avremo anche tanti bambini malati, la cui unica colpa e' essere serbi in un particolare momento della storia. Proprio come i piccoli albanesi, che non hanno

altra colpa se non quella di essere albanesi, in questo momento. E LORO, li hanno aiutati questi bambini, sia serbi sia albanesi ? NO.

Guarda che cos' hanno fatto ad entrambi. Guarda i bambini rimasti senza mamma e senza papa'. Guarda i bambini che non hanno piu' casa. Guarda alle citta' che non esistono piu'. Pristina c'era, una volta. E' stata messa a ferro e fuoco. Pristina (un nome bellissimo) e' stata devastata dalla vanita' dei potenti, dagli auto-proclamati sceriffi del mondo. Anche i ponti della Serbia sono stati distrutti sistematicamente, e i ponti sono una metafora dell' incontro tra menti, culture e popoli diversi, non soltanto tra le rive di un fiume.

Questa non e' altro che una spedizione punitiva. Non ha niente a che fare con l' aiuto umanitario, ne' con l' esodo. LORO stanno punendo entrambe le parti, senza aiutare nessuno. I peccati e i vizi di un

solo uomo non possono mai giustificare l' immensa efferatezza, la brutalita', la follia, la ferocia cieca e l' odio che oggi si vive in Serbia.

Vi saluto tutti con affetto,

Djordje

Il professor Djordje Vidanovic, docente di Linguistica e Semantica presso l' Universita' di Nis, ha pubblicato un volume anche in Italia, per Il Mulino, "Introduzione alla neurolinguistica". e' esperto in Filosofia del Linguaggio ed attualmente sta lavorando, missili NATO permettendo, ad uno studio su Wittgenstein. Ha 47 anni, e' sposato ed ha una figlia di 23 anni.