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I “Bravi” di Castel Volturno

Ogni tanto sfoglio i “Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni. Questo romanzo scritto tanti anni fa fu uno spaccato della vita dell’epoca. Manzoni descrisse la società in cui visse. Questa descrizione resiste al tempo e mette in evidenza quei meccanismi e prepotenze che sono ancora oggi presenti nella nostra società: soprattutto le prepotenze e l’abuso di potere di persone che ricoprono .ruoli e posti di autorità.
5 settembre 2003
Padre Giorgio
I bravi de I promessi sposi Il romanzo si apre con un’intimazione dei Bravi a Don Abbondio “Questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai!”

I Bravi sono “…i quali essendo forestieri o del paese non hanno esercizio alcuno, od avendolo, non lo fanno…ma, senza salario, o pur con esso, s’appoggiano a qualche cavaliere o gentiluomo, officiale o mercante…per fargli spalle o favore, o veramente, come si può presumere, per tendere insidie agli altri…”

I Bravi sono gli assoldati e a volte i sicari del signorotto di turno che impone la sua legge con la prepotenza, che usa gli altri, i servi per ottenere quello che vuole. Gli ultimi avvenimenti a Castel Volturno, il clima di intimidazione, di violenza verbale, le minacce velate sono il segno di una mentalità, di una maniera di gestire la politica: creare un clima di intimidazione. D’altronde lo stesso stile lo ritroviamo a livello nazionale. Dov’è la verità? Tutto viene strumentalizzato e chi è al potere lo fa in una maniera vergognosa.

Anche a Castel Volturno c’è un gruppo di “gridatori” violenti che si presta a tutte le campagne per sostenere l’attuale amministrazione. Sono usati da sempre per turbare l’ordine pubblico per creare problemi, per criminalizzare chi si ritiene l’avversario di turno o scomodo. “I Bravi” erano usati per fare la campagna contro passate amministrazioni e contro gli immigrati per ottenere il favore dei residenti che gridano contro gli immigrati e sono i primi a sfruttarli sia con gli affitti come nell’agricoltura…ecc.. Questi ora sono i paladini della giustizia, e rivendicano il ruolo istituzionale che ricoprono. Non sono credibili, non basta avere un ruolo per essere rispettati, per essere considerati persone degne… Credibilità e dignità si guadagnano con la propria vita.

Ho sempre pensato che a Castel Volturno ci sia una regia nascosta, che dirige le cose, che organizza nell’ombra, che programma per il futuro. Ho pensato anche a varie regie, non lo so con chiarezza. Anche oggi leggendo i giornali vedo sempre gli stessi nomi, ai quali lo Stato ha demandato la ricostruzione di parte del litorale. Da una parte il controllo della salute e del futuro sviluppo ospedaliero che deve diventare tutto privato, con i soldi dello Stato, cioè i nostri soldi; dall’altra una serie di opere dove coloro che hanno distrutto questa zona ora dovrebbero ricostruirla… Certo le prospettive di lavoro, di guadagni possono abbagliare i commercianti, i venditori di materiali da costruzione… E’ un miraggio; ancora una volta ci chiediamo che cosa sarà di questo territorio tra qualche decina d’anni. “Il lupo perde il pelo ma non il vizio…” Non stanno dando nessuna garanzia sul futuro del territorio. Dov’è il Piano Regolatore ? Ma lo Stato cosa fa, segue i canali giuridici o fa contratti senza osservare le leggi ? D’altronde gli uomini politici dello Stato nel ‘70 sono stati conniventi con i distruttori della zona.

Leggo i giornali e sorrido, ora è una corsa da tutte le parti a chi si ritaglia uno spazio di guadagno…

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