Latina

Costa Rica: dichiarazione di principi dell'Associazione Ngobegue che riunisce rappresentanti delle popolazioni indigene

22 aprile 2005

Noi, popolazioni indigene del Costa Rica rappresentati nell’associazione Ngöbegue

Riconosciamo

1. che siamo originari di questa terra americana, figli dei popoli senza frontiere.

2. che abbiamo mantenuto per molti secoli il nostro modo di essere e di amare la natura.

3. che i nostri antenati ci hanno insegnato che il bosco e gli animali sono nostri fratelli e dobbiamo loro rispetto.

4. che ci serviamo dell’acqua e del cervo senza recinti né pascoli.

5. che siamo indigeni e continueremo ad esserlo.

6. che quando arrivarono gli stranieri li ricevemmo come fratelli e ci ingannarono

7. che ci privarono della nostra voce e delle nostre terre.

8. che ci hanno imposto la loro volontà e strane leggi.

9. che ci hanno resi braccianti nelle terre dei nostri antenati.

10. che ci hanno estinto il cinghiale e il tepezcuintle per i loro allevamenti.

11. che hanno trasformato le nostre montagne in pascoli.

12. che oggi non abbiamo né alimenti, né montagne, né terra.

13. che la nostra volontà è stata imprigionata e spaventati gli spiriti che ci proteggevano

14. che abbiamo resistito e continueremo ad esserci.

Consideriamo

1. che per poter sopravvivere, ci hanno forzati a negare le nostre origini.

2. che ci hanno costretti a firmare documenti che ci rendevano stranieri nelle terre in cui siamo nati.

3. che ci hanno imposto di vivere alla maniera dei bianchi, ignorando le nostre autorità.

4. che per poter sopravvivere abbiamo dovuto nascondere la lingua, la storia e la cultura. Molti dei nostri fratelli sono arrivati a vergognarsi di essere indigeni.

5. che i bianchi hanno occupato i territori, messo frontiere e ci hanno divisi.

6. che hanno represso la nostra religione, connessa alla vita di tutti gli esseri della creazione, sostituendola con un credo in cui le specie perdono il loro valore.

7. che ci hanno trasmesso concetti di accumulo come simbolo di sviluppo.

8. che le chiese sono state fin dal principio autrici dell’invasione culturale e complici dell’immolazione dei nostri popoli.

9. che per battezzarci hanno cambiato i nostri nomi e ci diedero cognomi privi di significato.

Affermiamo

1. che il nostro movimento è nato nel momento in cui ci negarono il sacro diritto all’uguaglianza.

2. che manterremo la nostra cultura, cercheremo le nostre radici, e assumeremo questa identità indigena insieme.

3. che crediamo nella nostra autodeterminazione. Che dal 1492 ci chiamarono indigeni e oggi come indigeni ci siamo organizzati per difendere i nostri diritti.

Riaffermiamo

1. la nostra vocazione pacifista.

2. la nostra convinzione che il colore della pelle non deve costituire una frontiera fra gli uomini e le donne.

3. il desiderio di dare l’apporto della nostra cultura per lo sviluppo della società.

4. la nostra intenzione allo sviluppo come identità indigena.

5. il nostro diritti a vivere degnamente, a vedere soddisfatte le nostre necessità basiche per poter vivere in armonia con la natura e costruire così un futuro migliore per i nostri figli.

6. la nostra fede e il nostro Dio.

7. che si elimini ogni discriminazione e se qualcuno deve dettare leggi per noi, che consideri i nostri interessi e necessità.

8. il nostro diritto a partecipare nelle decisioni politiche, specialmente quelle che ci riguardano.

9. il nostro diritto alla terra e alla proprietà con le stesse prerogative di qualsiasi costaricano.

10. che l’educazione deve rispettare le nostre tradizioni, la madre lingua, la formazione che si riceve dalle autorità proprie ed al contempo offrire le opportunità di preparazioni in tutti i rami del sapere.

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