Latina

Nicaragua - Foro de Sao Paulo appoggia il governo Ortega

Forti attacchi del presidente nicaraguense a Stati Uniti e settori dell'opposizione nicaraguense
28 luglio 2007
Giorgio Trucchi

Partiti della sinistra latinoamericana riuniti a Managua

Il Gruppo di Lavoro del Foro di Sao Paulo, riunito a Managua ed al quale hanno partecipato 19 partiti di 13 nazioni dell'America Latina e Caraibi, ha espresso "il totale sostegno al governo sandinista, riconfermando la nostra fiducia nel suo importante apporto allo sviluppo del progetto alternativo al modello neoliberista. Riconfermiamo - continua il documento - il nostro impegno per raggiungere l'integrazione dell'America Latina ed i Caraibi, all'interno di un modello di sviluppo con giustizia sociale. È per questo che esprimiamo la nostra solidarietà con la lotta dei popoli che resistono all'implementazione di politiche di aggiustamento strutturale e con i governi progressisti che cercano di contribuire per raggiungere una società più democratica".

Numerose sono anche state le risoluzioni emesse dal Foro, tra le quali spiccano:

- la solidarietà con il popolo cubano ed con il suo governo contro l'embargo economico imposto dagli Stati Uniti, coi cinque eroi cubani che hanno lottato contro il terrorismo;
- la condanna per la politica d'impunità promossa dagli Stati Uniti a favore del terrorista Luis Posada Carriles;
- la richiesta ai Parlamenti di Brasile e Paraguay per la ratificazione immediata dell'incorporazione della Repubblica Bolivariana del Venezuela nel MERCOSUR;
- la solidarietà con il Movimiento Popular Paraguayo e la denuncia contro l'esercito e la violazione dei diritti umani in questo paese;
- la solidarietà con il popolo di Portorico per la sua lotta a favore dell'indipendenza e autodeterminazione;
- la richiesta al Potere Giudiziario del Cile per l'estradizione del dittatore Alberto Fujimori in Perù, per affrontare i crimini di lesa umanità e i gravi reati di corruzione;
- la solidarietà con il governo del Venezuela per il caso della chiusura di RCTV, con il popolo sarahawi, con i prigionieri politici di El Salvador e con la lotta e resistenza del popolo di Oaxaca;
- il sostegno al popolo del Costa Rica per il referendum sulla ratificazione del CAFTA e la condanna della guerra di aggressione degli Stati Uniti contro l'Irak.

Durante il suo intervento, che ha di fatto concluso i lavori del Gruppo di Lavoro del Foro de Sao Paulo, il presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, ha nuovamente toccato temi molto delicati, quali un presunto complotto esistente tra gli Stati Uniti e diverse forze politiche e della società civile nicaraguense, includendo numerosi mezzi di comunicazione, contro il suo governo.

Dopo aver riconosciuto che la vittoria elettorale dello scorso anno "è una vittoria del Foro de Sao Paulo, di chi lotta e dei rivoluzionari latinoamericani", Ortega ha introdotto il tema centrale del suo discorso dopo una lunga dissertazione, come ultimamente gli capita frequentemente di fare, sulle personalità che si sono contraddistinte nel passato per la loro lotta contro il colonialismo, l'imperialismo e il neocolonialismo e su come gli integranti di questo Foro, lui compreso, "siamo i successori di queste persone che hanno versato il loro sangue e dato la loro vita per la causa più nobile che esista e cioè la giustizia e il socialismo".

Prendendo spunto dal fallito colpo di stato in Venezuela, Ortega ha poi ricordato che non è possibile credere che agli Stati Uniti non interessi più il continente latinoamericano e che quindi, indipendentemente dai risultati elettorali che si possono ottenere "gli Stati Uniti continueranno a cospirare contro questi governi con l'aiuto dei loro peleles (leccapiedi), che sono sempre disposti a commettere genocidi, come in Salvador con Farabundo Martí... Con gli Stati Uniti abbiamo una relazione di rispetto e senza condizioni, ma sappiamo che stanno lavorando di nascosto....organizzando riunioni segrete e dando fondi ed orientamenti ai gruppi che si autoproclamano società civile, con l'aiuto anche di alcuni mezzi di comunicazione.
L'obiettivo - ha continuato Ortega - è andare contro i Consejos del Poder Ciudadano (CPC) ed il Programa Hambre Cero (Fame Zero) e più avanti, si lanceranno contro il Plan Usura Cero, che inizierà in settembre per dare credito ai piccoli e medi produttori e commercianti".

Secondo Ortega, questo nuovo Piano contemplerà un'attività di finanziamento attraverso la conformazione di collettivi di credito tra le stesse lavoratrici dei mercati, artigiani e la piccola industria, ricevendo credito a interessi giusti e sottraendosi, in questo modo, al mondo dell'usura.

"Questa politica degli Stati Uniti dovrà finire prima o poi, perché stanno perdendo credibilità e legittimità. L'impero dovrà sparire e tutti questi cambiamenti, questi processi d'unità e d'integrazione in America Latina, l'unità africana, la coscienza antimperialista dei popoli del mondo, i movimenti sociali e le proteste della gioventù, stanno creando effetti e cambiamenti anche negli Stati Uniti", ha concluso Ortega.

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