Latina

Nicaragua - Lunga visita del presidente taiwanese in Nicaragua

Ortega conferma ed approfondisce relazioni con Taiwan con un occhio a Pechino
30 agosto 2007
Giorgio Trucchi

Il presidente di Taiwan Chen Shui Bian

La relazione tra Nicaragua e Taiwan in caso di vittoria elettorale del Frente Sandinista durante le elezioni del 2006, era stato uno dei temi più dibattuti durante la campagna elettorale.
L'amministrazione dell'ex presidente Bolaños ed i partiti della destra nicaraguense avevano ripetuto in modo esasperato che una vittoria di Ortega avrebbe provocato la rottura delle relazioni tra i due paesi e la sospensione dei sostanziosi finanziamenti e degli accordi commerciali in vigore in quel momento. A completare le catastrofiche previsioni ci si erano messe pure le maquilas taiwanesi, le quali avevano fatto di tutto per convincere le lavoratrici nicaraguensi che avrebbero chiuso i battenti e licenziato tutto il personale. Un modo poco diplomatico per invitare a non votare FSLN.

La presenza di Taiwan in Nicaragua rimonta agli anni 90 e si è contraddistinta per le cospicue donazioni, per la maggior parte non rimborsabili, con le quali sono stati costruiti i più importanti edifici pubblici del paese.
Durante il governo di Arnoldo Alemán, i fondi di Taiwan erano inoltre stati utilizzati per creare fondi neri all'estero e finanziare così le successive campagne elettorali. Nonostante il governo taiwanese abbia sempre dichiarato di essere all'oscuro di questi movimenti di denaro, lo stesso Alemán è attualmente condannato in primo grado a vent'anni di carcere per reati di corruzione e lavaggio di denaro.

Non è un segreto per nessuno che l'interesse di Taiwan nei confronti del Nicaragua e del Centroamerica (ha firmato Trattati di Libero Commercio con la maggioranza di questi paesi) è strettamente legato alla ricerca di alleanze strategiche che facilitino il suo pluridecennale tentativo di farsi riconoscere dal Sistema delle Nazioni Unite. L'opposizione della Cina, che considera Taiwan una sua provincia, ha fino ad ora frustrato questo tentativo.

La posizione del FSLN
Durante la campagna elettorale, Daniel Ortega ha mantenuto un dialogo aperto con la rappresentanza taiwanese nel paese, facendo trasparire la sua volontà di poter mantenere relazioni diplomatiche e commerciali con entrambi i paesi asiatici (Cina e Taiwan).
Passati circa otto mesi dal suo insediamento alla presidenza della repubblica, Ortega ha mantenuto fede a quanto promesso in campagna elettorale circa quella che sarebbe stata la politica internazionale del nuovo governo.

Ha aderito immediatamente al progetto dell'Alternativa Bolivariana para las Américas (ALBA), ha stretto fortissimi legami con Venezuela ed Iran, ha coltivato i rapporti storici con Cuba e Libia ed ha aperto le porte agli investimenti con il Brasile.
Contemporaneamente, ha mantenuto fede agli accordi firmati dal precedente governo con gli Stati Uniti (TLC-CAFTA), si è riunito con le principali multinazionali affinché invertissero nel paese e il prossimo ottobre il Nicaragua inizierà le negoziazioni per un Accordo di Associazione tra Unione Europea e Centroamerica. Il tutto facendo sempre appello al concetto di "commercio giusto" come alternativa al "libero mercato" ed al "capitalismo selvaggio", come lo ama definire citando le parole di Giovanni Paolo II.

Un difficile esercizio di equilibrismo che ha coinvolto anche Taiwan. Chi si aspettava un dietro front nei confronti dell'isola asiatica e l'apertura incondizionata al gigante cinese, come invece ha fatto il Costa Rica pochi mesi fa rompendo le relazioni con i taiwanesi, è stato evidentemente preso alla sprovvista ed ha alla fine dovuto rassegnarsi a riconoscere le capacità diplomatiche che fino a questo momento ha dimostrato l'attuale governo.

L'arrivo in Nicaragua di Chen Shui Bian
La seconda visita del presidente taiwanese in Nicaragua (la prima era avvenuta durante l'insediamento di Ortega) avviene all'interno di una spedizione che ha toccato altri paesi centroamericani. I timori del paese asiatico di un effetto domino dopo la rottura con il Costa Rica, ha imposto al governo taiwanese un ulteriore sforzo diplomatico, ma soprattutto finanziario, per garantirsi l'appoggio dei paesi centroamericani in vista del referendum che questo paese realizzerà il prossimo anno. Il referendum dovrà verificare l'interesse o meno della popolazione nei confronti dello sforzo diplomatico per entrare a far parte della ONU con il nome di Taiwan.

La permanenza del presidente Chen Shui Bian si è protratta per circa tre giorni, durante i quali ha accompagnato Ortega in un lungo giro per il paese.
Secondo il Vicepresidente del Nicaragua, Jaime Morales Carazo, l'ammontare degli accordi di cooperazione tra i due paesi toccherebbe la cifra di circa 400 milioni di dollari e il prossimo mese è previsto l'arrivo di una delegazione di funzionari del governo e di imprenditori taiwanesi per ratificare e rendere operativi gli accordi.
Dopo una lunga riunione di lavoro, i due presidenti si sono presentati davanti alla stampa e Ortega ha ribadito la volontà del suo governo di intensificare i rapporti con Taiwan, lasciando però aperta la possibilità di mantenere relazioni con la Cina, sempre e quando quest'ultima non ponga condizioni che implichino la rottura diplomatica con l'isola di Taiwan.
Ortega ha inoltre ricordato che il Nicaragua è disposto a mantenere relazioni diplomatiche e commerciali con tutti i paesi del mondo, ma all'interno di un concetto di commercio giusto, che privilegi "la lotta per la giustizia, l'equità, la solidarietà, per eliminare la povertà e che tenga conto delle asimmetrie tra i vari paesi, aiutando quelli più poveri a crescere e svilupparsi". Ha infine condannato quei trattati commerciali basati sul libero commercio e sul neoliberismo ed ha invitato il presidente di Taiwan a riconsiderare da questo punto di vista il TLC esistente tra i due paesi.

Durante una conferenza stampa sollecitata dalla Asociación de Corresponsales Extranjeros en Nicaragua (ACEN), il presidente Chen Shui Bian ha risposto ai molti interrogativi sorti durante la sua presenza in Nicaragua e Centroamerica.

Secondo il presidente taiwanese, "la mia presenza in Centroameica per partecipare alla Cumbre con i paesi storicamente legati a Taiwan ha dimostrato che la rottura diplomatica e commerciale del Costa Rica non ha creato un effetto domino ed anzi, ha creato maggior coesione nelle relazioni con gli altri paesi centroamericani". Rispetto all'appoggio del Nicaragua a Taiwan per il suo riconoscimento alla ONU, Chen Shui Bian ha ribadito che il presidente Ortega ha garantito il suo sostegno, ma che prima si dovrà aspettare l'esito del referendum popolare del prossimo anno.
"Crediamo alle parole del presidente Ortega, in quanto lui ha sempre lottato per la libertà e comprende il desiderio di libertà dei 23 milioni di taiwanesi. Non abbiamo motivo di dubitare della sua parola".

Il presidente di Taiwan si è inoltre mostrato d'accordo sul concetto di commercio giusto espresso da Ortega. "Il libero commercio non deve essere uno strumento per far sì che il più grande mangi il più piccolo ed è per questo che nel TLC con il Nicaragua porteremo avanti questo principio. La solidarietà tra Nicaragua e Taiwan si basa su valori condivisi come la solidarietà, il rispetto dei diritti umani, la libertà e la democrazia e non solo sugli aspetti monetari. E' quindi difficile quantificare in termini monetari gli accordi di cooperazione perché ne fanno parte i prestiti, gli investimenti di imprenditori del nostro paese, le donazioni, gli interscambi commerciali".
Ha anche citato l'esempio delle imprese taiwanesi che operano nelle Zone Franche nicaraguensi, le quali hanno sviluppato un movimento di denaro di circa 230 milioni di dollari e generato 25 mila posti di lavoro.

A questo proposito, la Lista Informativa "Nicaragua y más" ha chiesto al presidente taiwanese la posizione del suo governo rispetto alle molteplici denunce delle organizzazioni sindacali nicaraguensi per i ripetuti casi di violazione ai diritti umani, lavorativi e sindacali all'interno di queste imprese che operano nelle Zone Franche del paese. Secondo il presidente Chen "il nostro paese crede in questi diritti dei lavoratori e pensiamo che debbano essere totalmente rispettati. I diritti dei lavoratori fanno parte dei diritti umani e devono essere rafforzati non solo a Taiwan, ma anche all'estero da parte degli imprenditori del nostro paese.
I lavoratori stranieri a Taiwan rispettano i diritti dei lavoratori e quindi, allo stesso modo, i taiwanesi all'estero devono rispettare i diritti e non li possono violare. I diritti dei lavoratori sono universali e non ci possono essere differenze a seconda del paese", ha concluso Chen.
Rispetto al debito estero di circa 80 milioni di dollari con Taiwan, Chen ha ricordato che nel suo paese non esiste una legislazione che permetta di condonare questo debito. Si è comunque reso disponibile a verificare le condizioni ed i tempi di pagamento.

Concludendo la conferenza stampa, il presidente taiwanese ha nuovamente confermato che il possibile inizio delle relazioni diplomatiche tra Nicaragua e Cina non comprometterebbe in nessun modo quelle tra il suo paese ed il governo di Ortega. "Lo stesso presidente Ortega ha detto chiaramente che vuole mantenere relazioni con entrambi i paesi, ma senza condizioni da parte di Pechino. Anche noi, come Ortega, stiamo cercando la riconciliazione con la Cina continentale", ha concluso Chen Shui Bian.

PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)