Latina

Il Congresso rifiuta di mettere in vendita le terre indigene

Perù: storica vittoria indigena

L'approvazione della legge avrebbe avuto effetti devastanti sulla sopravvivenza degli indios

26 agosto 2008
David Lifodi
Fonte: www.agenciapulsar.org - 29 agosto 2008

Con 66 voti a favore e 24 contrari (più un astenuto) il Congresso peruviano ha impedito la vendita di alcune aree dell'Amazzonia abitate dalle comunità indigene della foresta: per le comunità indios si tratta di una grande vittoria, mentre il pronunciamento del Congresso ha inflitto una dura sconfitta al presidente peruviano Garcia, da sempre sostenitore del principio che avrebbe permesso alle comunità di stesse di approvarne la vendita basandosi sul voto a maggioranza dei suoi componenti.
Gli indigeni si erano mobilitati fin da due settimane fa contro i cosiddetti decreti 1015 e 1073, che il governo intendeva far approvare ad ogni costo nel segno degli accordi presi tra Perù e Stati Uniti in relazione alla firma del Tlc (Trattato di Libero Commercio): lo stesso presidente del Consiglio dei Ministri Jorge Del Castillo ha rilasciato dichiarazioni volte a screditare in qualsiasi modo le comunità, spingendosi fino ad affermare che "la resistenza indigena faceva parte di un complotto contro la sicurezza nazionale".
In realtà l’opposizione indigena si è manifestata soprattutto perché l'eventuale approvazione della vendita delle aree da loro abitate avrebbe violato i trattati internazionali relativi alla demarcazione delle terre, come sottolineato dalla Conferencia de Superiores Mayores Religiosos de Perù, che in un comunicato avevano apertamente contestato l'operato del governo e denunciato come la vendita delle aree dell'Amazzonia abitate dalle comunità avrebbe causato un vero e proprio attentato alla sopravvivenza degli indios stessi, oltre a creare i presupposti per un pericoloso precedente in questo senso.
Convocato lo scorso 9 agosto (significativamente nel Día Internacional de Los Pueblos Indígenas) il "paro" delle 65 comunità native si è sviluppato tramite blocchi e occupazioni stradali volti a sfidare la proclamazione dello stato d'assedio decretato dal governo peruviano, che aveva stabilito severe restrizioni ai diritti civili: limiti alla libertà di circolazione e riunione e sospensione del diritto di inviolabilità del domicilio privato. I dipartimenti di Amazonas, Loreto, Echarate e Cuzco si sono trasformati in un terreno di scontri con alcuni indigeni e poliziotti rimasti gravemente, soprattutto nella città di Bagua, nella selva peruviana, dove le comunità si sono riunite in seguito per festeggiare la bocciatura del Congresso sulla vendita delle terre. Per alcuni giorni è rimasta bloccata la strada di comunicazione Fernando Belaunde Terry, che serve per collegare la foresta amazzonica del nord del paese con la zona costiera del Pacifico, nonostante il governo si affannasse nel tentativo di dimostrare che l’approvazione dei famigerati decreti 1015 e 1073 fosse utile per difendere e consolidare i diritti dei nativi.
Per gli indios peruviani si tratta di un successo storico, mentre l'abrogazione dei decreti segna un innegabile indebolimento del presidente Alain Garcia, sconfessato da buona parte del Parlamento.

Note: Articolo realizzato da David Lifodi per www.peacelink.it
Il testo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali citando la fonte e l'autore.

Articoli correlati

  • Perù: l'indulto a Fujimori è un insulto
    Latina
    La scarcerazione dell’ex presidente sancisce la saldatura tra fujimorismo e regime di Dina Boluarte

    Perù: l'indulto a Fujimori è un insulto

    Il disfacimento dello stato peruviano risiede nel dilagare della corruzione, che ha permesso all’estrema destra di impadronirsi definitivamente del paese.
    22 gennaio 2024 - David Lifodi
  • Chiapas: torture e detenzioni illegali contro gli indigeni
    Latina
    La denuncia, presentata in sede Onu, arriva dal Frayba

    Chiapas: torture e detenzioni illegali contro gli indigeni

    Il Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de las Casas di San Cristóbal de las Casas che accusa il governo del Chiapas di torturare, fabbricare prove false e incarcerare illegalmente i lottatori sociali indigeni, in particolar modo quelli zapatisti.
    28 novembre 2023 - David Lifodi
  • Brasile: sarà riaperto il caso Marielle Franco
    Latina
    Lo ha dichiarato il ministro della Giustizia Flavio Dino

    Brasile: sarà riaperto il caso Marielle Franco

    Tuttavia, in relazione all’omicidio della consigliera comunale di Río de Janeiro per il Partido Socialismo e Liberdade, la strada da percorrere sembra essere ancora lunga
    19 aprile 2023 - David Lifodi
  • Perù: il regime di Dina Boluarte
    Latina
    In caduta libera il consenso verso la "presidenta de facto"

    Perù: il regime di Dina Boluarte

    La repressione prosegue, ma le proteste non si fermano
    8 aprile 2023 - David Lifodi
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)