Latina

Le autorità civili devono indagare i gravi abusi perpetrati dall’esercito

Messico: l’esercito accusato di omicidi extragiudiziali e sparizioni

13 dicembre 2009
Monica Mazzoleni
Fonte: Amnesty International - 13 dicembre 2009

Proteste a Città del Messico

Amnesty International ha pubblicato il documento dal titolo “Messico: nuovo rapporto sulle violazioni dei diritti umani perpetrate dall’esercito” nel quale illustra casi tipici di gravi violazioni dei diritti umani commesse da soldati impiegati nella lotta contro il crimine organizzato.

La triste realtà è che le violazioni dei diritti umani commesse delle forze armate, come sparizioni forzate, esecuzioni extragiudiziali, tortura e detenzione arbitraria, sono notevolmente aumentate negli ultimi anni e in alcune zone sono all’ordine del giorno.

La Commissione Nazionale dei Diritti Umani ha registrato che le denunce contro il personale militare sono sestuplicate tra il 2006 e il 2008: da 182 a 1230.

Le denunce ricevute dal Ministero della Difesa sono passate da 20 nel 2006 a 400 nel 2008.

I dati dallo Commissione dei Diritti Umani dello Stato di Chihuahua indicano più di 1300 denunce ricevute tra il 2008 e il 2009.

La risposta dello stato nel prevenire e perseguire le gravi violazioni dei diritti umani è stata inefficace: indagini, procedimenti giudiziari e processi a carico dei responsabili rimangono un’eccezione.
Alle vittime e alle loro famiglie è stato ripetutamente negato l’accesso alla verità e alla giustizia. Il fallimento delle autorità civili nel registrare o indagare gli abusi dei militari ha lo stesso effetto della complicità.

I casi di abuso, in cui si ha evidenza del coinvolgimento di soldati, sono acquisiti dal sistema di giustizia penale militare. Ma il sistema di giustizia militare manca di indipendenza e trasparenza.

Durante l’amministrazione del governo Calderon solo 3 militari sono stati accusati di reati contro civili e 53 sono sotto indagine, ma non sono disponibili altre informazioni. Tutto ciò garantisce l'impunità.

Amnesty International è cosciente della gravità della crisi che sta affrontando il Messico e delle difficoltà e pericolosità che le forze di sicurezza devono affrontare nel combattere la criminalità.
Comunque questa situazione non può essere una giustificazione per l’uso di metodi illegali per combattere il crimine o il pretesto per ignorare le serie violazioni dei diritti umani.

Amnesty International chiede al Presidente della Repubblica Calderon:

- di garantire la pubblicazione di informazioni complete sugli abusi commessi dai soldati e le misure intraprese per perseguire i colpevoli,

- di assicurare che le autorità civili portino a termine pronte, imparziali indagini riguardo casi di violazioni dei diritti umani commessi da militari,

- che le autorità civili garantiscano un efficace meccanismo di protezione per i testimoni,

- che l’uso della giurisdizione militare sia ridotta in quanto la sua mancanza di indipendenza garantisce impunità. A questo scopo si auspica che il governo e il parlamento prendano l’iniziativa di rivedere l’articolo 57 del Codice Penale Militare per assicurare che tutti i casi di violazione dei diritti umani siano indagati, perseguiti e giudicati dalla giurisdizione civile.

Note: Comunicato stampa e rapporto in inglese:
http://www.amnesty.org/en/news-and-updates/report/mexican-civilian-authorities-must-investigate-pattern-serious-abuses-mili

Comunicato stampa e rapporto in spagnolo: http://www.es.amnesty.org/noticias/noticias/articulo/las-autoridades-civiles-deben-investigar-el-patron-de-abusos-graves-del-ejercito-1/

Appello al Presidente Calderon in spagnolo:
http://www.alzatuvoz.org/abusos/

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