Latina

28 giugno 2009 – 28 giugno 2012

L'Honduras non è più lo stesso

Tre anni dopo il colpo di Stato il popolo resiste e avanza
12 luglio 2012
Giorgio Trucchi

Volantino mobilitazione 28 giugno 2012

Lo scorso 28 giugno il popolo honduregno si è riversato per le strade delle principali città dell’Honduras e ha celebrato tre anni di resistenza contro il colpo di Stato criminale, che nel 2009 ha deposto il presidente Manuel Zelaya e ha fatto scattare la scintilla che ha incendiato il paese. Tre anni dopo, l’Honduras non è più lo stesso e la gente non solo resiste, ma avanza delle proposta concrete di riforma e di cambiamenti politici e sociali.

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- Reportage sui tre anni di resistenza (spagnoloportoghese)

"Tre anni di lotta del popolo honduregno contro la repressione politica e sociale, l'uccisione dei nostri compagni e compagne, contro  l’impunità, ma anche tre anni di duro lavoro per arrivare al governo del paese, per convocare un’Assemblea Costituente, per ridisegnare l’Honduras e fare quelle trasformazioni profonde di cui la popolazione ha bisogno.", ha detto Juan Barahona, vice coordinatore del Fronte nazionale di resistenza popolare,Fnrp, e del nuovo partito Libertà e Rifondazione, Libre.

Secondo Barahona, le migliaia di persone che si sono mobilitate in tutto il paese hanno riaffermato il rifiuto nei confronti del colpo di Stato in Honduras e hanno respinto la ridicola e illegittima destituzione del presidente paraguaiano Fernando Lugo. "Non è possibile continuare a esportare nel resto del continente il modello di colpo di stato honduregno, ora perfezionato per renderlo più efficace e accettabile dal resto del mondo. Vogliamo, invece, essere un esempio di lotta organizzata e di capacità di mobilitazione. E oggi stiamo dimostrando esattamente questo", ha detto il dirigente della Resistenza honduregna.

Durante l'attività, la futura candidata alla Presidenza per il partito Libre, Xiomara Castro, ha detto di sentirsi impressionata dalla quantità di persone che sono scese in piazza in tutto il paese. "Credevano che il popolo honduregno sarebbe rimasto inerme davanti al colpo di Stato, ma si sbagliavano. Sono tre anni che la gente esige il ritorno all’ordine costituzionale, il rispetto dei diritti umani, giustizia per i martiri che hanno versato il loro sangue per la democrazia in Honduras," ha detto Castro alla LINyM e a Sirel.
Secondo la candidata presidenziale, le persone hanno già acquisito la consapevolezza che è il momento di compiere passi importanti. "Dimostreremo che siamo in grado di cambiare la storia e che il popolo può governare per rifondare la nostra patria", ha detto.

Per Carlos H. Reyes, membro del coordinamento nazionale del Fnrp, i settori ultraconservatori del paese e lo stesso governo nordamericano hanno commesso un grave errore. Non si sono resi conto, infatti, che gli sforzi profusi per impedire politiche riformiste in Honduras, hanno creato le condizioni per la nascita e la crescita di forti sacche di resistenza. Lo stesso sta accadendo nel resto del continente.
 
"Abbiamo oggi un movimento di resistenza che non si arrende e un popolo che è ora consapevole della sua forza e delle sue capacità. Non servirebbe a nulla avere un partito politico e partecipare alle elezioni, se dietro non ci fosse una forza sociale ben organizzata che sostiene e difende questo progetto", ha detto Reyes.

Ha inoltre condannato la decisione del Parlamento di studiare la possibilità di riformare la Costituzione per inserire la figura giuridica del ‘giudizio politico’, usata in Paraguay per destituire il presidente Lugo. “Sarebbe una spada di Damocle per chiunque vinca le elezioni, ma soprattutto per la candidatura di Xiomara Castro”, ha spiegato.

Reyes ha infine detto che in Honduras e nel resto del continente il golpismo non potrà mai più vincere. "A ogni colpo di Stato seguirà la reazione del popolo, perché questo secolo sarà dei popoli”, ha concluso.

Note: © Testo e Foto Giorgio Trucchi - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua www.itanica.org
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