Latina

Nicaragua : Vincono i maestri

Da lunedì 21 febbraio i maestri del Nicaragua daranno inizio al nuovo anno scolastico dopo tre settimane di sciopero e mobilitazioni, che hanno costretto governo e deputati a trovare una soluzione al drammatico problema dei miseri stipendi di cui godeva il settore Educazione.
20 febbraio 2005
Giorgio Trucchi


foto di G. Trucchi


Durante la serata di venerdì 18 febbraio, i quattro principali sindacati, Anden, CEM, Confenitec e la Confederaciòn Nacional de Maestros (vedi foto END), hanno firmato un accordo con i ministri del Tesoro ed Educazione nei locali della Procura per la Difesa dei Diritti Umani che ha giocato un importante ruolo di mediazione, in cui si stabilisce che a partire dal mese di dicembre 2005 le buste paghe dei maestri di primaria e secundaria avranno un aumento di 706 cordobas (43 dollari), portando così i salari minimi complessivi a 1.852 cordobas (116 dollari) per le elementari e a 2.040 (128 dollari) per le superiori.
Sono stipendi ancora miseri rispetto alla media centroamericana e nettamente inferiori al valore del Paniere, ma rappresentano un passo in avanti e soprattutto, un risultato frutto di una prova di forza importante.
Probabilmente nemmeno il governo avrebbe mai pensato che i principali sindacati dei maestri sarebbero riusciti a bloccare l'inizio dell'anno scolastico e dare una prova di unità che non si vedeva da molto tempo.
Nell'accordo si prevede che il Ministero dell'educazione non intraprenderà nessun tipo di rappresaglia nei confronti dei maestri che hanno scioperato e che verranno immediatamente pagati gli stipendi di febbraio, fino ad ora sospesi.
I sindacati, da parte loro, ritireranno tutte le denunce presentate fino a questo momento contro il Ministero dell'educazione e funzionari pubblici.
Inoltre è stata inserita una clausola secondo la quale il Ministero dell'educazione dovrà garantire la totale gratuità della scuola pubblica e che verrà ridiscusso il Plan Nacional de Educaciòn, per il quale qualsiasi decisione dovrà avvenire con il consenso delle parti.
Fino alla fine dell'anno, i 706 cordobas verranno inseriti in busta paga in concetto di buono.

Come si è giunti all'accordo

Nella soluzione della vicenda ha partecipato attivamente il Frente Sandinista.
Dopo un incontro improvviso tra il Segretario generale del Fsln, Daniel Ortega e il Presidente Enrique Bolaños sulla delicata situazione in cui versa il tanto decantato Dialogo Nazionale, è nata la proposta di dirottare i 434 mila cordobas (26.500 dollari) che ogni deputato ha a disposizione durante l'anno per "fini sociali" (somma che molto spesso ha originato forti critiche in quanto non sempre ne viene spiegato l'utilizzo), al Ministero dell'educazione per gli aumenti ai maestri.
La proposta di Ortega non è stata accettata immediatamente da parte del gruppo parlamentare sandinista in quanto, secondo i deputati, questa somma era già vincolata per numerose borse di studio per ragazzi e ragazze con scarsi mezzi economici.
Durante la giornata di giovedì 17 febbraio, il Frente Sandinista ha però convocato una conferenza stampa in cui ha confermato l'offerta della quota che spetta ai 38 deputati per il 2005 e 2006, con la quale (circa 33,6 milioni di cordobas) si potranno coprire gli aumenti per i maestri.
Ortega ha inoltre invitato i deputati degli altri partiti a sommarsi a questa iniziativa per poter risolvere la grave problematica in corso.
L'unica condizione è che il Ministero d'educazione si faccia carico delle borse di studio che in questo modo resteranno scoperte.
Per ora sembra che i deputati del Partido Liberal Constitucionalista (Plc) siano intenzionati ad appoggiare la proposta.
Nei prossimi giorni, quindi, il governo manderà alla Asamblea Nacional una proposta di riforma al Bilancio Generale della Repubblica con carattere d'urgenza per apportare le modifiche necessarie.

Altre proposte sandiniste

Durante la conferenza stampa, Ortega ha anche annunciato che il Fsln e il Plc presenteranno la Legge di Regolazione Salariale dell'Amministrazione Pubblica e dei Funzionari Statali, con cui vengono ridotti in modo sostanzioso tutti gli stipendi dei funzionari di governo e dei Poteri dello Stato.
Con questa legge, che il Frente Sandinista aveva già presentato più di un anno fa e che in effetti sta già applicando internamente con la riduzione del 50 per cento dei salari dei propri sindaci, si dimezzerebbero tutti gli stipendi.
Il Presidente della Repubblica guadagnerebbe 5 mila dollari, il suo Vice 4 mila e tutti gli altri funzionari pubblici (ministri, magistrati, deputati, procuratori, presidenti degli Enti Autonomi, etc...) ne guadagnerebbero al massimo 3.500.
Con questi tagli, il governo avrebbe in mano circa 130 milioni di dollari all'anno (circa 8 milioni di dollari) da poter utilizzare dove è maggiore il bisogno.
"Se i funzionari non si accontenteranno di questi stipendi potranno sempre cercare lavoro nel settore privato, perché ci sono migliaia di professionisti preparati e seri in grado di sostituirli".
Inoltre Ortega ha anche proposto, in accordo con il Plc, che i 10 milioni di dollari a disposizione dei deputati come quota delle entrate della vendita della Telefonia (Enitel) avvenuta qualche anno fa, vengano messi a disposizione come Capitale Sociale di quella che dovrà essere il nuovo Banco de Fomento per la concessione di credito ai piccoli e medi produttori.

Tutto finito?

I maestri, quindi, hanno compiuto un grande passo in avanti, che non risolve i loro problemi economici e ancora meno i problemi strutturali di un sistema scolastico pubblico estremamente arretrato e povero, ma che ha dimostrato la capacità di mobilitazione.
I dirigenti sindacali hanno già fatto sapere che hanno firmato con l'intenzione di dare fiducia alle parole di questo governo, ma che resteranno sempre all'erta nel caso in cui, il prossimo dicembre, non venga rispettato l'accordo, cosa che per questo governo è la regola più che l'eccezione.
Intanto da Chinandega stanno per partire i bananeros ammalati a causa del pesticida Nemagòn e per il governo si aprirà un altro periodo di tensione.

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