foto bambini di Casa Vida

I poveri, gli impoveriti e gli esclusi, resistono per esistere. E' una resistenza di lotta e di lutto, di protesta e di allegria. E' la resistenza che si traduce in poesia, è una resistenza che danza.
p.Julio Lancellotti, Rimini, settembre 1996


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Che cos'è Casa Vida

Se nel nord del mondo l'AIDS è un dramma che ha colpito migliaia di giovani uomini e donne, nel sud del mondo è una vera e propria tragedia.
Migliaia sono i bambini affetti dall'AIDS fin dalla nascita. Molti di loro hanno perso i genitori, altri sono stati abbandonati.
Eppure, in mezzo a tanto dolore è sorta una casa che si intitola alla Vita. È una casa che accoglie 30 bambini affetti dall'AIDS assisititi da 35 educatori e operatori sanitari volontari. Sono i "figli" di padre Julio Lancellotti.

Nel 1991 padre Julio Lancellotti, altri religiosi e volontari crearono il progetto "Casa Vida" basandosi sul fatto che una vita in un ambiente pulito e circondato di affetto e di amore può prolungare la sopravvivenza di un bambino affetto dal virus HIV. Col denaro donato da una associazione internazionale di Torino comprò una piccola casetta nel quartiere Agua Rasa.
Casa Vida ospita 20 bambini con età tra i 6 mesi e i 6 anni. Subito dopo partì una seconda casa nel quartiere Moòca per i bambini superiori ai 6 anni.
"Non c'è niente di più bello che vedere i bambini giocare, cantare e credere che il mondo ha anche delle cose belle da offrire" dice padre Julio.
I bambini di Casa Vida vestono bene, mangiano in abbondanza e giocano con gli stessi giocattoli dei bambini della classe media. Ora i minigames sono i loro giochi preferiti.

L'attività in Casa Vida è una sorta di calvario: i bambini hanno bisogno di continue e costosissime cure. Qualcuno fortunatamente si negativizza, qualcuno sopravvive fra grandi sofferenze, qualcuno purtroppo ci lascia. Per padre Julio ogni volta è come perdere un figlio: ma non può farsi travolgere dal dolore.
Lo aspettano gli altri piccoli sieropositivi, i suoi 5.000 meninos de rua dei centri comunitari, i suoi 5.000 barboni.
Egli fa affidamento in Dio e... nel nostro aiuto.






Padre Julio

Gli abitanti del quartiere Moòca sono abituati a vedere un uomo alto, di pelle chiara, calvizie accentuata, che cammina rapidamente per le strade e i quartieri di San Paolo, o chiedendo un passaggio ai conoscenti. Vestito sempre con camicia chiara infilata in fretta nei jeans un po' consumati, sandali francescani ai piedi e occhiali per correggere alcuni gradi di miopia e astigmatismo.

Occhi che sanno parlare.

Sempre sul punto di commuoversi, di rallegrarsi e di sorprendersi. Sempre attenti ai movimenti dell'anima e delle persone che gli stanno intorno, siano esse creature della strada, banditi incalliti, barboni, piccole prostitute o carcerati. Denunciando violenza e annunciando giustizia.

Seppellendo corpi martoriati dalla polizia, benedicendo volti senza nomi, rivelando torture e stermini senza autori. Padre Renato Julio Lancellotti, di origine italiana, è diventato ormai una leggenda a San Paolo. Come insegnante ha formato una scuola di resistenza ai metodi violenti e militareschi all'interno della casa di correzione minorile. Come coordinatore della Pastorale dei minori ha inaugurato la pedagogia degli educatori di strada.

Come "vescovo" dei barboni ha fondato comunità che tentano di riscattarli dall'oblio. Come vicario del Cardinale della metropoli brasiliana, Paulo Arns, ha difeso i diritti umani ogni qual volta era possibile. E anche quando era impossibile.

Come parroco ha fatto della sua parrocchia una tribuna di denuncia. Come uomo ha sempre visto Dio negli uomini e gli uomini in Dio.

Dopo 14 anni come prete di strada, padre Julio è arrivato alla sua ultima sfida. Ha aperto Casa Vida, una casa di accoglienza di bambini abbandonati tutti infetti dal virus HIV. Segnalati dalla Feben, fondazione statale per la tutela dei minori, alias carcere minorile, raccolti per strada come nel caso di Yovi che pesava un chilogrammo quando arrivò qui. Trovati nella spazzatura come nel caso di Yulema. Sottratti alle sevizie dei genitori come nel caso di Giulia che aveva il corpicino ricoperto di piaghe.

La grande sfida di Casa Vida è comunque quella con l'AIDS, ormai uno dei grossi problemi fra i minori perché sono i meno protetti. Secondo una recente inchiesta, nel carcere minorile su un campione di 1111 bambini (su 1800 reclusi), 5 bambini su 100 sono sieropositivi. Ma così, si domanda, Casa Vida non rischia di essere la risposta alle deficenze dello Stato, che verso i minori abbandonati sieropositivi sa usare una sola politica: quella dell'abbandono? Ribatte padre Julio: "Noi ci siamo per denunciare le mancanze dello stato, non per risolverle". Fu così che subì una condanna "politica", come ha dichiarato lui stesso, per avere accusato pubblicamente il 7 agosto del '92, in un programma televisivo, la Polizia Militare di San Paolo e il comandante di quello che padre Julio definì lo "sterminio", Pedro Franco de Campos, segretario della Sicurezza Pubblica.

Ci pensarono gli avvenimenti successivi a commentare le dichiarazioni di padre Julio. Il 3 ottobre dello stesso anno la Polizia Militare uccise 111 prigionieri nel carcere Carandirù. Responsabile del massacro, ancora lui: Pedro Franco de Campos. Nel corso di tutto il 1992 la polizia militare uccise a Sao Paulo più di 1.000 civili, la maggior parte dei quali senza precedenti con la giustizia. Ma l'accusa di padre Lancellotti, Pedro Franco de Campos non la mandò giù e pensò bene di intervenire.

"Non basta pregare, distribuire l'ostia e perdonare i peccatori" dice padre Julio. La missione di una padre è aiutare affinché il mondo torni più giusto e più umano.






I centri Comunitari

San Paolo del Brasile è una città con 17 milioni di abitanti, la stragrande maggioranza dei quali sopravvive in condizioni sub-umane, ammassata nelle Favelas. Il centro comunitario "Nossa senhora do bom parto" (a cui fanno capo 50 Centri Comunitari per l'Educazione, e altri progetti di sostegno) costituisce una risposta concreta alla grave situazione di povertà in cui versano le famiglie, vivificando una educazione comunitaria, a cominciare dal quotidiano e offrendo ai bambini e agli adolescenti libertà di entrare e uscire dai centri comunitari in accordo con le necessità giornaliere (scuola, sanità, lavoro). I centri comunitari accolgono per 9 ore al giorno i bambini poveri delle favelas, che qui ricevono assistenza sanitaria, istruzione, alimentazione e protezione dalla violenza della strada.






Come puoi aiutarci

In Brasile ogni 2 minuti muore un bambino per fame (fonte Istituto Governativo per l'Alimentazione). Su una popolazione di circa 160 milioni di abitanti, 47 milioni sono "menores carentes" (bambini che sopravvivono in condizioni di assoluta indigenza), 10 milioni i bambini sfruttati e schiavizzati dal lavoro, 7 milioni i piccoli che hanno perso ogni legame affettivo e familiare e 8 milioni sono i "meninos de rua" (bambini sotto i 12 anni che hanno fatto della strada la loro dimora abituale e che in essa trovano le condizioni della sopravvivenza).

Più di un menino de rua viene ucciso, ogni giorno, dai cosiddetti "giustizieri della notte", incaricati di "mantenere l'ordine" (fonte UNICEF).
Questa è l'agghiacciante realtà della maggior parte dei bambini brasiliani, emarginati, maltrattati, torturati, prostituiti.

Non è possibile rimanere indifferenti.
Tendiamo loro una mano:
non cadiamo nel solito errore di credere che il nostro impegno singolo sia inutile.
E' una trappola che crea una barriera all'apparenza insuperabile.

Per aiutare Casa Vida e i Centri Comunitari di Padre Julio Lancellotti: Adozioni a distanza dei bambini sieropositivi di Casa Vida: 25.000 mensili - 300.000 annue, da effettuarsi sul C/C bancario n. 12972/71 int. PROGETTO APJ - MENINOS DE RUA presso la Banca di Credito Cooperativo di Brescia - Sede di Nave (ABI 8692 - CAB 54800).
Progetto APJ
Via Callegari 4 - 25121 Brescia
Tel. 030-292119 - Fax. 030-2400992
Per informazioni:
Tel. 030-2751940
Responsabili per le Adozioni a distanza:
Per Brescia: 030-9826239
Per Verona: 045-974406
Per Milano: 02-6196946

Per contatti diretti con Padre Julio Lancellotti: Centro de difesa dos direitos da crianca e adolescente.
Rua Eloi Cerqueira 46 Belem.
Cep 03062-010. San Paolo. Brasile
telefonare al numero: 0055-11-66930277 o faxare al numero: 0055-11-66940882










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