USA 2004: da ABB (Anyone but Bush - chiunque ma non Bush) a ON (Only Nader - Solo Nader)

Nel 2000 solo il 56% dei cittadini con diritto di voto e' andato a votare; come convincere gli altri ad esercitare il principale diritto democratico per cambiare il paese piu' potente del mondo?
10 maggio 2004
Mickey Z. - Tradotto da Simona Sgro'


"Spare a thought for the stay at home voter His empty eyes gaze at strange beauty shows And a parade of the gray suited grafters, A choice of cancer or polio."

-- "Salt of the Earth," (Jagger/Richards, 1968)

"Dedica un pensiero all'elettore che resta a casa I suoi occhi vuoti fissano strane fiere di bellezza E una sfilata di funzionari corrotti vestiti di grigio, un assortimento di cancro o poliomielite"

--"Il sapore della terra" (Jagger/Richards, 1968)


Recentemente ho avuto la fortuna di partecipare all'ottimo programma radiofonico di Sonali Kolhatkar: Uprising. Con me vi erano stati invitati Michael Albert di ZNet e Rania Masri, direttore del Southern Peace Research and Education Center e dell' Institute for Southern Studies e l'editore Associato di Southern Exposure. Ci trovavamo lì per discutere delle udienze sull'11 Settembre e di come fossero state trasformate (sorpresa, sorpresa) in un'altra faziosa ed opportuna farsa propagandistica. Quando la discussione si spostò sulle elezioni presidenziali americane, Michael Albert mise l'accento sul numero esiguo di americani che si recano effettivamente alle urne.

Consultai le cifre e appresi che nel 2000 si contavano:

50,455,739 voti per Bush 50,996,039 voti per Gore 2,781,109 voti per Nader

(Chiaramente, anche altri validi candidati hanno ricevuto voti, questo non sminuirà in alcun modo i loro risultati.)

Naturalmente queste cifre hanno suscitato numerose polemiche sul voto popolare contro quello elettorale, sul voto elettronico contro la scheda elettorale cartacea e, ovviamente, sulla menzogna di Nader che è 'costata' a Gore l'elezione (questa leggenda è trattata sul sito di Nader:

(http://www.votenader.org/why_ralph/index.php?cid=3).

Raramente l'attenzione è rivolta a quante persone sono rimaste a casa e alla ragione per cui neanche il partito di maggioranza faccia alcuno sforzo per avvicinarle).

Nel 2000, in America, si contavano 195,027,520 di aventi diritto al voto, di cui 156,421,311 registrati. Di questi, solo 110,604,647 si sono effettivamente recati alle urne. Ciò significa che solo il 56.7% degli aventi diritto è andato concretamente a votare. Circa altri 85 milioni di Americani avrebbero potuto essere potenziali elettori durante le presidenziali del 2000... ma non lo sono stati.

Al termine della trasmissione radiofonica discutevo di queste cifre con il mio amico e collega Richard Oxman quando a lui venne l'idea di far avanzare parallelamente il concetto di ON (solo Nader) con la moda ABB (chiunque ma non Bush) che sta dilagando nel paese. (Scegliemmo Nader piuttosto che Leonard Peltier, ad esempio, principalmente perchè Nader è il candidato del Terzo Partito che probabilmente riceverà il maggior numero di voti).

Nonostante tutti coloro, da Chomsky a Parenti, che esortano chiunque abbia voglia di stare ad ascoltare a votare contro il governo Bush nel 2004, quali sono le possibilità per quei progressisti che non hanno optato per la strategia ABB? Quali sforzi possono essere compiuti da qui a Novembre per poter realizzare più di una semplice illustrazione dell'incontestabile programma elettorale di Kerry, identico a quello di Bush?

Ebbene, le cifre citate pongono un'interessante e valida alternativa: cosa accadrebbe se anche una piccola percentuale di quegli elettori che si astengono dal votare fosse chiamata ad uscire, a Novembre, e a votare per Ralph Nader... tutto in nome dell'espressione di pensiero?(ABBisti, prendete nota: questo non cambierebbe la proporzione Kerry/Bush poichè le persone di cui stiamo parlando non andranno comunque a votare. Ci sarebbero approssimativamente altri 100 milioni di voti da ripartire tra i due laureati di Yale).

Anche se avete intenzione di chiudere gli occhi e di votare per Kerry, perchè non impegnare i prossimi sette mesi cercando di convincere quegli elettori che non vanno a votare a partecipare, a votare, e ad esprimere un voto di protesta in favore di Nader al fine di trasformare l'elezione del 2004 in un referendum circa il cosiddetto sistema bipartitico?

Tutto ciò non perchè Nader sia il candidato 'ideale' o non abbia i suoi difetti; il fine di tutto ciò non è specificamente la sua vittoria... sebbene ci siano abbastanza elettori che non votano da poter facilmente eleggere chiunque. Questo movimento/idea è rivolto ad incrementare le dimensioni della base elettorale cosicchè, alcune di queste masse frustrate ed alienate di cui continuiamo a sentir parlare possano far arrivare il messaggio che nella vita c'è molto di più della Coca Cola e della Pepsi.

Immaginate se solo il 10 o 20% di queste 84,422,873 persone che avrebbero potuto votare nel 2000 ma che non l'hanno fatto divenissero motivate a fare uno sforzo ed immaginate se votassero tutti per Nader... anche solo per dimostrare che ciò che vogliono (vogliamo) non è nell'agenda. Quindici milioni di voti di protesta? In America? Tutto ad un tratto i mezzi di comunicazione si darebbero da fare per capire e spiegare cosa significhi questo è perchè le autorità costituite non l'hanno previsto.

Naturalmente il concetto di mobilitazione degli elettori americani non è affatto nuovo e raramente ha avuto successo... ma cosa accadrebbe se tutti questi nuovi elettori chiedessero qualcosa in cambio del loro voto? Non è una novità il fatto che moltissimi americani che non hanno mai nemmeno sentito parlare di Chomsky, Zinn e neppure di MoveOn provino un'autentica preoccupazione ed un profondo risentimento verso il loro paese e la loro situazione. Cosa accadrebbe se si rendessero conto che hanno uno spazio da cui far sentire la propria voce? Facciamo ancora un passo avanti: cosa accadrebbe se ci fosse una questione che trovasse eco?

Richard ed io discutemmo alcune idee su ciò che motiva la maggior parte delle persone ed arrivammo alla semplice realtà che nulla ci fa muovere le chiappe come il buon vecchio interesse personale. Poichè più di 45 milioni di Americani non hanno l'assicurazione sanitaria, l'accesso alle cure mediche è certamente una questione che riguarda quasi tutti noi. Perfino l'inesperto di politica si rende conto che Bush e Kerry sono comprati e venduti dalle multinazionali e proporranno soltanto un sistema sanitario che riempia i portafogli delle loro multinazionali donatrici. Mentre per ciò che riguarda Nader, non importa che opinione abbiate di lui, non c'è dubbio che stia lottando instancabilmente da decenni per la nostra salute.

E questo è il punto: se volete un'assistenza sanitaria di qualità (ad esempio un programma per singolo-contribuente, con una copertura sanitaria totale, che offra anche dei sussidi, con un'assistenza di qualità ed il controllo dei costi, a tutti gli americani per tutta la vita... finanziato da una maggiorazione delle tasse sulle società) che sia disponibile in maniera affidabile quando la si necessiti, allora Bush e Kerry non possono e non potranno mantenere la parola. Per come stanno adesso le cose, non importa chi vincerà a Novembre, la vostra assistenza sanitaria peggiorerà. Perciò, che ne dite se ognuno trovasse almeno uno di quegli elettori che non vanno a votare e gli chiedesse di considerare il fatto che votare per Nader potrebbe rappresentare un voto per un futuro sanitario migliore?

Potranno i partiti ignorare milioni -anche decine di milioni- di nuovi elettori? Ci proveranno: pensate alla candidatura di Perot nel 1992. La differenza con ON è che non c'è un bilionario che compra il tempo in TV o micro-gestisce la campagna in uno spettacolo di second'ordine. Stiamo parlando di una potenziale base elettorale nascosta di più di 85 milioni di persone. Si tratta di un numero di elettori tale da poter eleggere chiunque... letteralmente. Forse, più realisticamente e praticamente, è più del numero di persone necessario a dar voce alla lotta per una società più equa e democratica. Come dice Richard Oxman, e concordo con lui, stiamo parlando più del nostro futuro che di ABB... parliamo del futuro del pianeta.

"Nelle prossime elezioni la questione non è tanto quella di eleggere Nader anzichè Kerry o Bush, ma, piuttosto, di operare in modo da scoprire quante persone voterebbero per un candidato relativamente equilibrato", ha dichiarato Richard. "Non ci stiamo impegnando abbastanza. Troppo tempo e troppi sforzi vanno verso punti di vista accademici su cosa sta accadendo. E' tempo della resa dei conti e nel migliore dei casi la gente in mobilitazione produrrà un forte impatto".

Sei pronto a premere ON?

Per registrarti e votare: http://www.rockthevote.com/rtv_register.php

Mickey Z. è autore di due libri che saranno pubblicati a breve: A Gigantic Mistake: Articles and Essays for Your Intellectual Self-Defense (Prime Books) e Seven Deadly Spins: Exposing the Lies Behind War Propaganda (Common Courage Press). Il suo libro più recente è The Murdering of My Years: Artists and Activists Making Ends Meet. Potete contattarlo all'indirizzo mzx2@earthlink.net.
Note: Tradotto da Simona Sgrò - A Cura di Peacelink


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