Un albergo a 5 stelle in mezzo alle baracche

7 ottobre 2008 - Tonio Dell'Olio

Provate a digitare sul web burjalfateh.com.
Vi trovate di fronte a un maestosissimo albergo dalla struttura moderna, anzi avveniristica.
Si tratta del Burj al Fateh Hotel un albergo con cinque stelle e 18 piani di acciaio e vetro della forma architettonica di una vela. 230 camere lussuose e suite con arredamento molto curato. Un investimento di 130 milioni di euro da parte della Compagnia libica per gli investimenti esteri (Lafico). I costi per notte variano da 400 a 1500 dollari. Fa eccezione la Presidential-Suite che è quotata 3.150 USD. È stato progettato da architetti italiani e realizzato dalla ditta italiana Cmc, cooperativa di Ravenna.
L'albergo è stato inaugurato il 3 settembre scorso alla presenza di Omar al Bashir, presidente del Sudan accusato dal Tribunale internazionale di crimini di guerra e genocidio nella regione del Darfur.
La possente struttura proietta la sua ombra sulla desolazione della periferia fatta di capanne di fango e di fame abitate da gente disperata che ha vissuto l'esodo dal sud del Paese o dal Darfur.
Sarebbe una notizia da commentare.
È il monumento alla schizofrenia dei nostri tempi e io non ho più voglia di spendere parole. Chiamate uno psichiatra!

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