La violenza degli imbecilli non ha fine

14 ottobre 2008 - Tonio Dell’Olio

Sono passati 65 anni dalla deportazione degli ebrei di Roma e come ci piacerebbe parlare di questo ulteriore scempio della dignità umana come di una pagina impolverata della storia!
Purtroppo a rendere attuale quella ferita nel cuore di Roma e a farci rivivere l’imbecillità che lo causava è la violenza corrente che si abbatte ormai quotidianamente su stranieri e poveri delle città e che passa attraverso le strade, gli stadi, i condomini...
Non si tratta di un’ideologia impazzita quanto di una legittimazione della violenza che continua a condizionare i nostri comportamenti. Fino a quando non faremo questa operazione e non saremo capaci di vomitare fuori dalle nostre teste come dalle nostre istituzioni la possibilità di risolvere i problemi con l’uso della forza, nei fatti stiamo dicendo che tutto sommato bruciare le bandiere degli altri, offenderli urlando bestemmie contro la loro condizione "inferiore", picchiarli in forma organizzata… è un buon servizio all’umanità.
La ferita della deportazione degli ebrei ancora sanguina e siamo costretti a ricorrere al pronto soccorso. Forse però bisognerebbe mettere in pratica una terapia di tipo olistico, complessivo, globale.

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