Powell: Quelle bugie che causarono morte e dolore

24 ottobre 2008 - Tonio Dell'Olio

«Dissi al presidente nel 2002 che dovevamo evitare la guerra e cercare una soluzione diplomatica. Ma alla fine del 2002 il presidente ritenne che l'Onu non avrebbe risolto il problema, e decise di preparare l'azione militare. Ebbe il mio pieno appoggio. Conosco l'importanza del mio discorso all'Onu e mi dispiace che molte delle informazioni dell'intelligence furono sbagliate. Mi dispiace che abbiamo usato la forza militare in modo sbagliato. Fu facile arrivare a Baghdad, ma ci dimenticammo che restava ancora tanto da fare. E non avevamo forze a sufficienza per imporre la nostra volontà e domare gli insorti».
Le dichiarazioni sono di Colin Powell ex segretario di Stato degli USA che a suo tempo ha fatto parte della macchina da guerra per portare morte, distruzione e sofferenza in Iraq. Le parole sono state pronunciate durante Meet the Press, una delle trasmissioni più seguite dagli americani. Oggi ci dice che oltre che sbagliata dal punto di vista strategico, quella scelta era fondata nella menzogna.
Capiamo bene perché gli Stati Uniti rifiutano di riconoscere un Tribunale Internazionale contro i crimini di guerra. G. W. Bush e la sua amministrazione sarebbero i primi imputati.

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