Parlamentari assenteisti. Solo multe?

4 novembre 2008 - Tonio Dell’Olio

A gridare: “Imbecilli! Io non ci sto con questi imbecilli!” il 30 ottobre scorso nell’aula di Montecitorio è stato Nicola Cristaldi deputato PDL che aveva appena ricevuto (e letto) una missiva a firma Bocchino e Cicchito. Nella lettera si comunicava che: “(…) le reiterate assenze di alcuni colleghi - oltre ad aver determinato votazioni negative per il governo e per la maggioranza - sono divenute intollerabili ed inaccettabili (…)”. Le motivazioni sono politiche prima che etiche e sono considerate tanto serie da determinare addirittura una sanzione: “Prevediamo di detrarre dal contributo ‘rapporto eletto-elettore’, che transita attraverso l’amministrazione del gruppo, 10 euro per l’assenza da ciascun voto”.
Personalmente ritengo la cifra assai inadeguata soprattutto per partiti che hanno fatto del rigore nella pubblica amministrazione una bandiera tanto impegnativa. Più coerentemente si dovrebbe prevedere un meccanismo che giunga alla revoca del mandato per quegli eletti che non rispettino il patto stipulato con i propri elettori che li avevano votati a loro tempo per essere efficacemente presenti. E questa è questione etica e civica.

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