La violenza cieca del fondamentalismo

5 novembre 2008 - Tonio Dell'Olio

A leggere o riascoltare la testimonianza completa di suor Meena Barwa, indiana di 29 anni violentata e stuprata lo scorso mese di agosto da alcuni "fondamentalisti indù", si rimane con un senso di angoscia profonda nell'anima.
Come è possibile che nella terra che generò Gandhi e le fedi più rispettose di ogni creatura vivente, si possa giungere a forme tanto dolorose di violenza gratuita?
Nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo a New Delhi, suor Meena ha voluto raccontare nei dettagli la violenza subita quasi ad esorcizzare la paura, quasi a fare in modo che la memoria non le diventasse nemica. "Sono stata stuprata –ha detto la suora - ma adesso non voglio essere vittima anche della polizia dell'Orissa. Voglio un'inchiesta su questo".
Si perché, scandalosa quanto la violenza subita, si è rivelata anche la connivenza della polizia che non solo non ha protetto la suora durante il tentativo di linciaggio e quando volevano addirittura bruciarla viva, ma ha tentato persino di dissuaderla dal denunciare.
"Dio benedica l'India. Dio benedica tutti voi" ha concluso suor Meena.
E Dio ci preservi da ogni fondamentalismo, religioso e non.

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