Istituzioni divise la mafia ringrazia

10 dicembre 2009 - Tonio Dell’Olio

Lo scenario è il seguente. I ministri dell’interno e della giustizia convocano una conferenza stampa per vantare i successi che sono stati raggiunti nella lotta alla mafia con gli arresti di pericolosi latitanti grazie all’azione di forze dell’ordine e magistrati. Nel corso dell’incontro, il ministro Alfano afferma: “Lavorando di più in procura e senza le luci delle telecamere si arresta qualche latitante in più, con qualche convegno in meno e qualche latitante in più si fa il bene del Paese”.
La contraddizione è duplice: Alfano dice questo mentre lui è di fronte alle telecamere e pertanto se non si fanno due pesi e due misure... lo stesso si potrebbe dire per ogni attività pubblica, anche per chi ha incarichi di governo.
Secondo, lo dice mentre sta celebrando i successi dei magistrati. Anche di quelli che partecipano ai convegni.
La verità è che l’azione di contrasto alle mafie sarebbe sicuramente più efficace se tutte le istituzioni, magistratura e rappresentati dello Stato, collaborassero tra loro concentrando ogni sforzo in questa direzione.
Insomma, da polemiche e divisioni, le mafie traggono solo vantaggio.

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