Diciamo no alla guerra in Afghanistan e Pakistan

Michael Lerner* (Giovedì, 8 Ottobre 2009** )

L’escalation della guerra in Afghanistan potrebbe essere soltanto un pretesto per una guerra più estesa in Pakistan poiché gli Stati Uniti stanno cercando di mettere al sicuro le armi nucleari che potrebbero cadere nelle mani dei terroristi. Queste guerre recentemente proposte sono soltanto la fase “Obama” di quella che sembra essere una crociata senza fine del XXI secolo chiamata “guerra al terrorismo”.

Discussione aperta
Ciò che giustamente temiamo – che i terroristi acquisiscano un’arma nucleare e la facciano esplodere negli USA – non può essere prevenuto dagli Stati Uniti occupando uno stato dopo l’altro in Medio oriente o altrove. Una strategia più plausibile è andare incontro alle lamentele e ai problemi che inducono la gente a voler colpire l’Occidente in generale e gli USA in particolare.
L’impatto occidentale sulle società tradizionali è stato spesso distruttivo. Mentre aiutavano lo sviluppo di una piccola classe media, la penetrazione delle corporation americane, i media globali occidentali e il mercato capitalista hanno spesso aumentato la povertà e l’indigenza della maggioranza, portando a elezioni fasulle che screditano la vera democrazia (come testimoniano le recenti e universalmente screditate elezioni presidenziali in Afghanistan), e sembrano incoraggiare una filosofia di individualismo, materialismo ed egoismo. Le popolazioni nel mondo guardano con orrore i valori capitalisti permeare le loro società e giocare un ruolo determinante nel distruggere le religioni e i modelli culturali, la mutua solidarietà, nelle quali la gente godeva un senso di alte finalità e davano un significato alle loro vite.
Gli occidentali fanno notare correttamente che molte di queste società tradizionali hanno importanti aspetti negativi: sono basate su pratiche autoritarie e patriarcali che sono a loro volta oppressive. Ma la via di un cambiamento efficace deve passare dallo sviluppo di un rinnovamento spirituale e religioso che approfondisca il senso di soggezione e di meraviglia verso l’universo e aumenti la sensibilità ai bisogni dell’ambiente, istruisca le ragazze, dia potere alle donne, convalidi la libertà individuale nell’impegno di una comunità e affermi l’umanità degli altri in tradizioni spirituali e religiose diverse.
Gli estremi del materialismo e dell’ultra-individualismo che accompagnano tipicamente il mercato capitalista hanno conseguenze dimostrabili: l’indebolimento dei legami familiari; la prevalenza della pornografia e lo screditarsi del sesso in un ennesima merce in vendita sul mercato; l’eliminazione di una rete di protezione economica; l’annientamento della conoscenza spirituale in favore dell’accumulazione di denaro e potere; e l’inseguimento del “progresso” che si traduce in un continuo sfruttamento e degrado dell’ambiente del pianeta Terra.
E’ tempo di abbandonare la strategia di dominazione globale (militare, economica e culturale) e di cercare la sicurezza patria mediante un ideale di generosità e di sincera preoccupazione per il benessere di tutti sul pianeta e del pianeta stesso.
Primo passo: quando il presidente Obama verrà all’Hotel St Francis di San Francisco martedì, ditegli di pronunciare un semplice “no” alla guerra in Afghanistan e Pakistan e di lanciare invece un Piano Marshall interno e globale con le nazioni del G20, ognuna delle quali devolva dall’1 al 2 per cento del proprio prodotto interno lordo ogni anno per i prossimi 20 anni, per porre termine una volta per sempre alla povertà domestica e globale, alla mancanza di case, alla fame, all’educazione inadeguata, alle cure sanitarie insufficienti e per salvare l’ambiente. Questo è quello che intende la Bibbia quando ci istruisce: vi ho messo davanti la vita e la morte – scegliete la vita!

Note

* Il rabbino Michael Lerner è redattore del Tikkun Magaziene, presidente dell’inter-religioso Network of Spiritual Progressives e rabbino della sinagoga Beyt Tikkun-Senza_Muri a San Francisco e Berkeley.

** Questo articolo è uscito a pagina A-19 del San Francisco Chronicle

Traduzione in italiano a cura di Gabriele Mora

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    * Il rabbino Michael Lerner è redattore del Tikkun Magaziene, presidente dell’inter-religioso Network of Spiritual Progressives e rabbino della sinagoga Beyt Tikkun-Senza_Muri a San Francisco e Berkeley.

    ** Questo articolo è uscito a pagina A-19 del San Francisco Chronicle

    Traduzione in italiano a cura di Gabriele Mora
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