Dichiarazione delle sezioni di Pax Christi di Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi sul disarmo nucleare

Appello ai governi perché mostrino dei progressi prima della conferenza di revisione del Trattato di Non Proliferazione
Pax Christi Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi (Traduzione a cura di Sara Manzoni)

Mentre ci avviciniamo ai vent’anni dalla fine della Guerra Fredda, siamo rattristati dal fatto che il mondo vive ancora sotto la minaccia delle armi nucleari. La promessa fatta dalle potenze nucleari mondiali nel Trattato di Non Proliferazione (NPT) del 1968 di lavorare per un mondo libero dalle armi nucleari non è ancora stata compiuta. Benché il loro numero sia stato drasticamente ridotto, esistono ancora qualcosa come 23.000 armi nucleari, molte delle quali pronte per essere lanciate nell’arco di minuti.
Oggi, la possibilità di un braccio di ferro nucleare tra due superpotenze è molto piccola. Tuttavia, sta aumentando la possibilità che armi nucleari e materiale nucleare possano cadere nelle mani di gruppi terroristi. La possibilità di un incubo nucleare sta crescendo, sebbene in uno scenario diverso da quello precedentemente immaginato.
Fortunatamente, un mondo libero dalle armi nucleari non è ancora al di là delle possibilità politiche. Il disarmo nucleare è una questione di pura volontà politica, e fortunatamente ci sono nuove opportunità perché quella volontà venga esercitata. Nel 2010, avranno luogo due importanti processi che potrebbero aiutare a rendere più vicino un mondo libero dalle armi nucleari: la revisione del Concetto Strategico Nato e ra Conferenza di Revisione del NPT. Come dichiara il Consiglio Mondiale delle Chiese: “è essenziale che la comunità internazionale affronti unita questa grande sfida e che tragga vantaggio dalle numerose e promettenti opportunità che offre l’anno che sta per cominciare. Le Chiese, i gruppi della società civile internazionale e un pubblico mondiale guarderanno i governi cercando prove convincenti dei miglioramenti e nel frattempo prenderanno essi stessi la responsabilità di azioni a sostegno di questa causa.”(1)
La minaccia di ulteriore proliferazione delle armi nucleari non può essere fermata da piccoli passi di disarmo come quelli sostenuti durante la Guerra Fredda. Il pericolo di un braccio di ferro nucleare, reso possibile dalla proliferazione nucleare, può essere contrastato solo da un disarmo radicale. Nel nostro mondo multi-polare, nel quale la minaccia del terrorismo nucleare non è più solo immaginaria, il completo disarmo nucleare è l’unica strada sicura per la protezione dell’umanità
Come ha dichiarato l’Arcivescovo Dominique Mamberti, il Segretario Vaticano per le Relazioni con gli Stati, nel suo discorso al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite: “il mondo di oggi chiede una guida coraggiosa verso l’azzeramento completo di quegli arsenali”.(2) La proliferazione nucleare può essere prevenuta solo dalla cosiddetta “opzione zero”, cioè dall’eliminazione delle armi nucleari garantita da un vigoroso controllo internazionale e da appropriate tutele.
Questa posizione ha guadagnato sostegno nel corrso degli ultimi due anni. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha fatto del disarmo nucleare una delle sue priorità e anche un numero impressionante di ex-politici, consulenti della sicurezza nazionale e diplomatici chiede il disarmo nucleare. Le azioni che vengono incoraggiate non sono piccoli passi per ridurre il numero imponente di armi nucleari, ma passi più grandi verso la loro completa eliminazione. Queste iniziative sono presenti negli USA, nel Regno Unito, in Germania, in Italia, in Norvegia e in Polonia. Anche altre iniziative hanno guadagnato un crescente supporto politico, come l’iniziativa Global Zero lanciata a Parigi lo scorso dicembre.
L’ideologia della Guerra Fredda è insufficiente in un tempo in cui le guerre non sono più combattute semplicemente tra stati-nazione, ma sono molto più spesso intraprese da gruppi non tradizionali di estremisti altamente mobili. Inoltre un maggior numero di nazioni si rivolge all’energia nucleare come ad un’opzione per soddisfare il proprio fabbisogno energetico e prevenire future carenze di energia. I materiali fissili si stanno rapidamente diffondendo in tutto il mondo e un crescente numero di paesi sarà presto in grado di produrre armi nucleari. Non abbiamo che da guardare a India, Pakistan, Israele, Corea del Nord e ai recenti sviluppi in Iran per vedere come le politiche energetiche alimentino la proliferazione nucleare. In questo clima, c’è anche il pericolo crescente che del materiale fissile atto alla costruzione di una bomba nucleare venga rubato da un gruppo terrorista.
Proprio in questo momento, c’è la storica possibilità di eliminare radicalmente le armi nucleari. In Europa, comunque, i politici non sembrano rendersi conto del fatto che ci troviamo ad un punto cruciale. Come dichara la Conferenza delle Chiese Europee (CEC): “Le istituzioni europee, in particolare la Nato e l’Unione Europea, sono state riluttanti ad appoggiare il nuovo appello per un mondo libero dalle armi nucleari e non sono state in grado di annunciare nuovi passi di loro iniziativa. Molte migliaia di “armi nucleari tattiche” si trovano ancora in Europa, reliquie della Guerra Fredda. La maggior parte sono russe e cinque paesi NATO ospitano ancora alcune centinaia di bombe USA. Inoltre, il Regno Unito e la Francia continuano ad avere arsenali propri”.(3)
In merito alle armi USA in Europa, i leader statunitensi ed europei sembrano essere arrivati ad un punto morto, in cui ognuna delle parti attende dei segnali dall’altra prima di prendere l’iniziativa di un qualsiasi cambiamento. Elogiamo il nuovo governo tedesco per aver mosso questa situazione di stallo chiedendo al governo USA di rimuovere le armi nucleari statunitensi dal suolo della Germania.
Come dichiara Monsignor Edwin F. O’Brien, Arcivescovo di Baltimora: “Abbiamo davanti a noiuna strada difficile. È essenziale tradurre l’obiettivo di un mondo senza armi nucleari da sogno idealistico o pia speranza in reale obiettivo politico da raggiungere con cautela nel corso del tempo, ma da non posporre indefinitamente. L’orizzonte di un mondo libero dal nucleare non deve allontanarsi troppo nel futuro. Se lo facesse, l’obiettivo rischierebbe di perdere urgenza morale e rilevanza”. (4)
Nell’attuale clima politico, è importante che tutti i paesi europei, specialmente la Russia e l’Unione Europea o gli stati membri della NATO, definiscano le proprie responsabilità nell’andare verso l’obiettivo di un mondo libero da armi nucleari. Come sezioni di Pax Christi in Belgio, Germania, Italia e Paesi Bassi, facciamo appello ai nostri governi perché mostrino progressi visibili prima della Conferenza di Revisione del NPT che avrà luogo a maggio 2010:
- dichiarando il loro sostegno ad un mondo libero dalle armi nucleari entro il 2020;
- mettendo fine alla situazione di stallo che si è creata sul tema delle armi nucleari tattiche in Europa, esprimendo chiaramente agli Stati Uniti che queste armi sono obsolete, come ha fatto il governo tedesco, e che la sicurezza dell’Europa e quella del Nord America sono sufficientemente interconnesse da non richiedere più a lungo la presenza delle armi nucleari statunitensi in Europa; (5)
- richiedendo all’Unione Europea una nuova, forte posizione comune, che abbia eguale attenzione per tutti i tre pilastri del NPT;
- richiedendo che sia messa fine al ruolo delle armi nucleari nel nuovo Concetto Strategico NATO.
Queste dichiarazioni rafforzerebbero lo slancio internazionale richiesto per un mondo libero dalle armi nucleari e mostrerebbero visibilmente i progressi necessari prima della Conferenza di Revisione del NPT del 2010. Sul tema delle armi nucleari tattiche nei nostri paesi europei, gli stati non possono permettersi di aspettare il nuovo processo di revisione del Concetto Strategico NATO, in cui verrà discusso il ruolo nucleare della NATO, perché questo processo non sarà terminato prima del 2011.

Firmata da:
Pax Christi Flanders (Belgio)
Pax Christi Germania
Pax Christi Italia
IKV Pax Christi Paesi Bassi
Pax Christi Wallonie-Bruxelles (Belgio)
Bruxelles, 3 novembre 2009.
2009-0756-en-gl-SD

1 Consiglio Mondiale delle Chiese (2009), Dichiarazione di speranza in un anno di opportunità: ottenere un mondo libero dalle armi nucleari (1 Settembre 2009)
2 Arcivescovo Mamberti (2009), Le Armi Nucleari Aggrediscono… il Pianeta Stesso, Arcivescovo Mamberti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (24 settembre 2009).
3 Dichiarazione Pubblica della CEC: ‘Chiamati ad un mondo libero dalle armi nucleari (13ma Assemblea CEC, Lione, Francia, 15-21 luglio 2009).
4 Discorso dell’Arcivescovo O’Brien (2009), rilasciato al Simposio sulla Deterrenza 2009, sponsorizzato dal Comando Strategico USA, Omaha, Nebraska, 29 luglio 2009.
5 Da “L’Alleanza Rinata”, del Consiglio Atlantico degli Stati Uniti, sul futuro della NATO: “Storicamente, la presenza delle armi nucleari USA in Europa è stata prevalentemente un simbolo dell’interconnessione tra la sicurezza europea e quella statunitense. Per questa ragione, una decisione unilaterale degli USA di ritirare le proprie armi nucleari potrebbe essere considerata in Europa come un tentativo statunitense di separare la propria sicurezza da quella degli alleati e di conseguenza mettere in questione la premessa stessa dell’Alleanza Atlantica. Se deve essere preso in considerazione un passo del genere, l’iniziativa deve venire dall’Europa; gli Stati Uniti difficilmente potrebbero opporsi alla loro rimozione.”

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