Scajola perché?

6 maggio 2010 - Tonio Dell'Olio

È possibile che io mi sia distratto e che non abbia letto bene i resoconti giudiziari (verbali degli interrogatori) o i commenti giornalistici ma, fino a questa mattina, non avevo ancora letto la domanda che ritengo centrale del caso Scajola. La domanda fatidica è: Per quale motivo imprenditori senza scrupoli avrebbero ritenuto di versare somme considerevoli sul conto del ministro? Ovvero, per dirla meglio: Cosa ne hanno ricevuto in cambio? Trattandosi di cifre considerevoli, sono “maliziosamente” portato a pensare che si trattasse di una sorta di investimento destinato a produrre profitti molto alti. È possibile riuscire ad appurare anche questo?
A porre finalmente la domanda ci hanno pensato Travaglio sul Fatto Quotidiano ed Ezio Mauro. “Per quale motivo – si chiede il direttore di Repubblica - un costruttore sborsa 900mila euro per comprar casa a un ministro? In cambio di quale favore evidentemente inconfessabile, se ha un prezzo così alto?”.
L’altro aspetto che non mi sembra evidenziato a sufficienza è che gli investimenti di Anenome e c. non sono un costo personale ma, ancora una volta, si abbattono sui contribuenti. Quelli della corruzione sono costi collettivi e non personali. Le tangenti le decidono imprenditori e politici, ma le paghiamo noi.

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