La cena di Peppe Ruggiero è servita

21 dicembre 2010 - Tonio Dell'Olio

Di mafia forse si scrive addirittura di più di quanto se ne parli! Sono tanti i libri che analizzano il fenomeno mafioso in Italia e nel mondo. Ma mai troppi. Guai ad abbassare la guardia. Peppe Ruggiero, arguto e mai banale, ha scelto un approccio che merita il premio dell’originalità. Il suo “L’ultima cena. A tavola con i boss” ci racconta di cene, di gusti e di menu. Scrive di datteri proibiti e di bufale a Denominazione di Origine Camorristica, di esponenti di spicco presi per la gola e di “fragranza” di reato. Irride, Ruggiero, provocandoci a pensare. Mettendoci in guardia e fornendoci tanti elementi che ci dicono di una mafia che arriva sulle nostre tavole attentando alle nostre vite. Una mafia che da tempo è entrata nelle nostre vite quotidiane. Personaggi che hanno sposato la modernità degli investimenti in borsa e dell’uso delle più moderne tecnologie, ma che non abbandonano la tradizione della buona tavola anche quando si trovano in latitanza in luoghi lontani da quelli di origine. Appostandosi con foto segnaletiche fuori da un ottimo ristorante italiano di Spagna, può succedere di intercettare e arrestare Antonio Caiazzo, boss della camorra, che consuma la sua ultima cena nel Bella Napoli di Majadahonda, un sobborgo di Madrid.
Prima di sfogliare le pagine de L’ultima cena, non bisogna augurare buona lettura ma... buon appetito.

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