La scarcerazione di Podlech

15 marzo 2011 - Tonio Dell'Olio

Alfonso Podlech Michaud era procuratore militare all’epoca del golpe di Pinochet in Cile (1973). Era lui ad interrogare gli oppositori politici che venivano torturati e fatti sparire, uccisi. Fu sicuramente lui a interrogare Omar Venturelli, un ex sacerdote di origine italiana, professore universitario e instancabile animatore popolare, aderente al movimento dei Cristiani per il Socialismo. Omar non fece più ritorno a casa. Le ultime testimonianze riferiscono di averlo visto nel carcere di Temuco e ne descrivono le torture cui era stato sottoposto. Nel luglio 2008 il giudice spagnolo Baltazar Garzon ne intercetta la presenza in Spagna, lo arresta e lo consegna alle autorità italiane che lo sottopongono al processo. Podlech era detenuto nel carcere romano di Rebibbia ma, inspiegabilmente, il Tribunale del riesame lo ha scarcerato venerdì scorso “perché non sussiste il pericolo di fuga”. Quantomeno strana questa decisione dal momento che si attendeva la sentenza per la fine del prossimo mese. Abbiamo promesso a Maria Paz, figlia di Omar, che il nome di Omar Venturelli sarà letto durante la Giornata della Memoria delle vittime di mafia a Potenza sabato 19 marzo. Non può avvenire tutto sotto silenzio. Questa scarcerazione è quanto meno sospetta e non deve e non può ricevere la complicità del silenzio degli onesti.

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