Cosa succede in Giamaica?

24 maggio 2011 - Tonio Dell'Olio

Se un pastore americano impazzito avesse bruciato una copia del Corano scatenando reazioni a catena, tutti i giornali del mondo ne avrebbero parlato. Da giorni i delegati delle chiese cristiane sono riuniti in Giamaica per riflettere insieme su come dare concretezza alla pace... e nessuno ne parla. Si tratta della più grande e importante Assemblea Ecumenica di questo genere e che conclude la decade (2000 – 2010) per il superamento della violenza. A Kingston sono risuonate parole importanti. Margot Käsemann, già presidente del Consiglio della Chiesa evangelica in Germania, ha sostenuto che non vi è guerra giusta, ma solo pace giusta, e che una Chiesa che non si impegni per la pace, la giustizia e la salvaguardia del Creato non è Chiesa. D’altra parte la scelta del luogo in cui svolgere l’Assemblea è ricaduta sulla Giamaica perché è il Paese al mondo col più alto livello di violenza urbana. Un impegno concreto, quello della costruzione della pace, che chiama i cristiani in prima fila. Qualcuno l’ha scoperto forse solo dopo l’11 settembre 2001, ma non si potrà sperare di dire pace al mondo fino a quando tutte le fedi degli uomini, insieme, non assumeranno la nonviolenza come ago della bussola del proprio annuncio.

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