Parola di Papa

27 maggio 2011 - Tonio Dell'Olio

"Mi unisco a quanti chiedono alla politica e al mondo imprenditoriale di compiere ogni sforzo per superare il diffuso precariato lavorativo, che nei giovani compromette la serenità di un progetto di vita familiare, con grave danno per uno sviluppo autentico e armonico della società". Lo ha detto ieri Benedetto XVI parlando ai vescovi italiani. Un furto di futuro che fa male a chi lo subisce e alla comunità intera. Ai giovani, insomma, e alla società. Non è una preghiera rivolta a Dio, quella del Papa, ma una richiesta precisa alla politica e all’imprenditoria. Non un appello ma un grido. Quasi una richiesta di soccorso. “Ogni sforzo” significa fare tutto il possibile. Vuol dire che le maratone parlamentari notturne che sono state fatte sui temi della bioetica e per la “riforma” della giustizia si dovevano e si devono fare per strappare al precariato la vita di tanti giovani. Significa che i padroni smettano di investire i profitti nella finanza di carta e contribuiscano piuttosto a creare lavoro. Dottrina sociale della Chiesa. Chissà se politici e imprenditori credenti hanno mai confessato a un prete questi peccati!

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