Preti uccisi in Colombia

27 settembre 2011 - Tonio Dell'Olio

Sono due i preti che dall’inizio del mese in Colombia hanno pagato con la vita il loro impegno a fianco dei più poveri. Siccome mi pare improbabile che ne avrete letto altrove, diventa importante ricordarli per nome e cognome. Reynel Restrepo aveva 36 anni ed era il parroco del municipio di Marmato, della regione di Caldas in Colombia. Un’area molto provata dalla miseria. Ma i problemi si sono trasformati in dramma da quando la multinazionale Gran Colombia Gold ha deciso di “sgombrare” l’intera area per poter iniziare l’estrazione di oro di cui le montagne intorno a Marmato sono molto ricche. Padre Reynel capeggiava la resistenza contro la mafia dell’impresa e, solo qualche giorno prima aveva denunciato pubblicamente le minacce che gli erano pervenute e di essere pedinato. È stato ucciso il 1 settembre mentre raggiungeva il villaggio a bordo della sua moto. Gualberto Oviedo Arrieta, 31 anni, era parroco della chiesa Nuestra Señora del Carmen di Capurganà, un comune della diocesi di Apartadó, Urabá. Una provincia ben nota per i massacri che si sono susseguiti. Primo tra tutti quello di San Josè de Apartadò. Padre Arrieta non si era mai tirato indietro nel denunciare la violenza dei paramilitari contro i campesinos della zona che hanno scelto da tempo la pratica della nonviolenza vietando a gente armata di entrare nei loro villaggi. Padre Arrieta è stato ucciso a colpi di machete in casa nella notte tra l’11 e il 12 di questo mese. Dall’inizio dell’anno sono sei i preti assassinati in Colombia.

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