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Un comitato nazionale per la promozione e difesa dei diritti umani

Il progetto presentato dalla Tavola della pace, l'associazione "Articolo 21" e il Coordinamento degli enti Locali per la pace in occasione del 60° anniversario della Dichiarazione dniversale dei diritti
21 luglio 2007
Emiliana Costa
Fonte: Liberazione (http://www.liberazione.it)

Un disegno di legge che preveda la costituzione di un «Comitato nazionale» per la promozione, l'educazione e la difesa dei diritti umani. E' questo il progetto presentato dalla Tavola della pace, il Coordinamento nazionale per gli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e l'associazione "Articolo 21" per il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Un compleanno importante che ricorda come ancora oggi il rispetto dei diritti di tutti sia un traguardo lontano da raggiungere: basti pensare agli orrori di Guantanamo, le continue morti dei civili in Iraq o, tornando a casa nostra, ai "semplici" sfruttamenti nell'ambito dei lavori agricoli.
Il progetto di legge è stato presentato in una conferenza stampa presso la Camera dei Deputati. «Vogliamo bandire la retorica da questa ricorrenza. - dice Giuseppe Giulietti (L'Ulivo), portavoce dell'Associazione Articolo 21 - L'idea è quella di attuare un'azione continuata che abbia come scopo l'insegnamento della promozione e protezione dei diritti umani nelle scuole e nelle università. E allo stesso tempo far sì che i media acquisiscano come loro linea editoriale questa legge». Flavio Lotti, Coordinatore nazionale della Tavola della pace, si dice soddisfatto dell'approvazione alla Camera del progetto legislativo e ne auspica un passaggio positivo anche al Senato. La rapida approvazione della legge è uno degli obiettivi concreti della Marcia per la pace Perugia-Assisi che si svolgerà il prossimo 7 ottobre con lo slogan "Tutti i diritti umani per tutti". «Quest'anno abbiamo chiesto con largo anticipo - dice Lotti - uno stanziamento di due milioni di euro al fine di assicurare lo svolgimento delle attività e dei servizi connessi alla celebrazione dell'anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani che si svolgerà nel 2008». Cento parlamentari tra maggioranza e opposizione hanno già sottoscritto la proposta di legge «che rappresenta - aggiunge Lotti - un'occasione in più per riflettere e confrontarci con chi ha idee diverse dalle nostre».
Gli eventi dedicati all'anno dei diritti umani saranno quindi caratterizzati da pragmatismo e concretezza, a cominciare dalla Settimana della pace - dal 1° al 7 ottobre - che al grido di «A ognuno di fare qualcosa» permetterà a chiunque di realizzare la propria personale iniziativa, iscrivendola sul sito www.perlapace.it. Non dimentichiamo però che i punti principali su cui si focalizza questa mobilitazione sono l'insegnamento dei diritti umani nelle scuole e una nuova linea editoriale dei media. «Troppo spesso - dice Mariza Bafile (L'Ulivo) - gli attori dell'informazione occidentale chiudono un occhio sulla mancanza di diritti nei paesi più poveri». «Perchè - aggiunge Sergio D'Elia (Rnp) - i corrispondenti dall'estero negli Stati Uniti sono sempre in numero maggiore rispetto a quelli in Cina?».
La senatrice Silvana Amati (L'Ulivo) si è impegnata affinché la proposta di legge venga approvata al Senato prima della Marcia Perugia-Assisi; in questo modo il 10 dicembre inizierà ufficialmente l'anno dei diritti umani. Il nuovo soggetto giuridico nascerebbe dalla fusione del Garante per i diritti dei detenuti e della Commissione nazionale per la promozione e difesa dei diritti umani e rappresenterebbe un protocollo aggiuntivo contro le torture. Relatrice del disegno di legge è Graziella Mascia (Prc). «Questa imponente mobilitazione - dice Lotti - ci servirà a dare un nuovo significato alla parola pace. Una parola spesso abusata, ma che verrà riempita di nuova linfa dalle numerose iniziative che andranno avanti per tutto il 2008». «Rispetto a 60 anni fa - conclude Lotti - sono stati fatti dei passi avanti nella giurisprudenza con la creazione del diritto internazionale. Ma il fatto che ci sia voluta la creazione di una legge speciale sottolinea come sia ancora grave la situazione per la tutela dei diritti di tutti. La marcia per la pace rappresenterà una mobilitazione generale di tutto il Paese».

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