Pace

Lista Pace

Archivio pubblico

PeaceLink sostiene la petizione di Amnesty International

No alla lapidazione di Sakineh

Sakineh Mohammadi Ashtiani è stata condannata nel maggio 2006 per aver avuto una "relazione illecita" con due uomini ed è stata sottoposta a 99 frustate, come disposto dalla sentenza.
25 agosto 2010

Sakineh Mohammadi Ashtiani condannata alla lapidazione rischia di essere messa a morte

PeaceLink invita a firmare la petizione di Amnesty International per scongiurare la lapidazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani in Iran. La donna è stata condannata nel maggio 2006 per aver avuto una "relazione illecita" con due uomini ed è stata sottoposta a 99 frustate, come disposto dalla sentenza.  E' stata frustata in presenza di uno dei suoi due figli.

Sakineh non è la sola donna ad attendere in Iran una sentenza di morte di questo tipo.

Amnesty International sta raccogliendo in Italia le firme per bloccare la lapitazione e PeaceLink invita a firmare questa petizione.

Clicca qui per firmare contro la lapidazione di Sakineh.

Note: Aggiornamento del 27/8/2010

L'Iran ha deciso di cambiare strategia. La pressione internazionale ha salvato Sakineh dalla lapidazione per adulterio, ma ora il regime dice di volerla condannare all'impiccagione per l'omicidio del marito (un'accusa caduta già 4 anni fa). La scorsa settimana la tv iraniana ha trasmesso una presunta confessione di Sakineh: il suo avvocato ha detto che ci sono voluti 2 giorni di tortura per costringerla a farlo.

Nonostante la situazione sia drammatica, il fatto che il regime stia cercando escamotage come la trasmissione sulla tv nazionale dimostra che la nostra richiesta di giustizia sta funzionando. E la pressione sta dando i suoi frutti oltre il caso di Sakineh: la scorsa settimana l'Iran ha rivisto velocemente alcune delle pene comminate in passato e ha commutato le condanne alla lapidazione di due ragazze di 19 e 25 anni in impiccagione e frustate. Nonostante l'opinione pubblica iraniana possa essere influenzata da tattiche del genere, l'Iran è consapevole che negando un processo giusto a Sakineh sta mettendo in discussione i suoi rapporti con i due alleati che gli sono rimasti, la Turchia e il Brasile.

L'intero processo a Sakineh è stato una presa in giro della giustizia, anche per gli standard iraniani. Se riusciamo a mantenere alta l'attenzione sul caso, c'è ancora una speranza di revocare la sua condanna a morte: la Corte deve ancora prendere una decisione se perseguire l'accusa di omicidio nei confronti di Sakineh, e non c'è dubbio che la sentenza sarà di tipo politico.

Inondiamo le ambasciate iraniane di tutto il mondo con telefonate, messaggi vocali, visite. Dovranno informare Teheran di tutti i contatti ricevuti, trasmettendo così il sentore dello scalpore che il caso ha suscitato a livello globale. I leader iraniani sostengono che la campagna per Sakineh sia una crociata occidentale, ma la comunità di Avaaz è sparsa in tutto il mondo: possiamo dimostrare loro che non si tratta di una crociata occidentale contro l'Iran, ma di una campagna globale per la giustizia. Sotto questa email c'è una lista di numeri telefonici delle ambasciate in ogni paese. Ci vorranno solo 2 minuti per fare una telefonata alla tua ambasciata di riferimento.

Insieme abbiamo aiutato Sakineh a diventare da una delle tante vittime di una punizione arcaica com'era prima, il simbolo di una battaglia per la giustizia con cui anche i leader più potenti dell'Iran devono fare i conti ora. Il futuro di Sakineh è ancora nefasto, ma è nell'ora più buia che la speranza trova la sua forza per ribellarsi. Abbiamo firmato la petizione e fatto donazioni per la campagna mediatica. Ora mettiamoci al telefono.

Con speranza,

Ricken, Paula, Graziela, Pascal, Emma, Rewan, Ben, Alice e tutto il team di Avaaz.

Qui la lista dei numeri di telefono (altre linee telefoniche fra parentesi):

Australia +61 (02) 62907000
Austria: +43 1 712 2650
Belgio:+32 2 762 3745 (2 762 3771)
Brasile: 61-3242-5733 / 5124 / 5874 / 5915
Canada: 613- 235 4726
Danimarca: +39 1 60071
Finlandia: +358 9 6845391
Francia: +33 1- 4069 7900 (4069 7971/ 4069 7914 / 4069 7916 / 4069 7966)
Germania: +49 (30) 84353399
Giappone: +81 - 3-3446-8011
Gran Bretagna: + 44 (20) 7 225 3000 - centralino
Grecia: +30 2106741436
India: +91-11- 332 9600 (332 9601 / 332 9602 / 332 0491)
Irlanda: +353 - 1 188 5881 (1-288 0252 / 1-288 2967)
Italia: +39 (06) 86328485 / 86328486
Messico: +52 55 9172 2699
Nuova Zelanda:+64 4 386 2976
Norvegia:+47 22 552 409
Portogallo: + 351 21 304 1850
Sud Africa: +27-12- 342 5881
Spagna: + 34 91 345 01 12 (91 345 01 16 / 91 345 06 52)
Stati Uniti: +1 (202) 965-4990
Svezia:+46 8 765 0829 (765 3174 / 767 7929)
Svizzera:+41 31- 351 0801 (351 0802)
Turchia: +90 312- 468 2821

Se non trovi il tuo paese nella lista, puoi trovare la lista completa qui: http://www.iranchamber.com/embassy/iran_embassy.php

Se smettono di rispondere al telefono non disperare, significa che stanno recependo il messaggio: continuiamo a far squillare i telefoni all'impazzata!

Se non sei sicuro di cosa dire quando chiamerai, non ti preoccupare, la cosa più importante è la chiamata in sé. In pratica, devi tenere a mente 3 punti centrali:

1. Sei sollevato dalla decisione dell'Iran di invalidare la condanna di Sakineh alla lapidazione per adulterio, e chiedi al governo di far sì che la lapidazione sia vietata in tutto l'Iran.
2. Sei preoccupato perché a Sakineh non è stato garantito un giusto processo per l'accusa di omicidio a lei rivolta, considerato inoltre che il caso era già stato archiviato. Stai chiedendo alle autorità iraniane di liberare Sakineh.
3. Chiedi al governo di fare da esempio assicurando equità e giustizia per il caso di Sakineh e per altri casi come il suo, e che dia delle garanzie sul fatto che sotto la giurisdizione iraniana nessuno potrà più essere giustiziato per il reato di adulterio, che sia attraverso la lapidazione o con altri strumenti.


Questo testo è tratto da Avaaz.org

Articoli correlati

  • Donne per la pace: storie di impegno e di coraggio
    Storia della Pace
    Un percorso di ricerca storica

    Donne per la pace: storie di impegno e di coraggio

    Le donne sono state e sono oggi protagoniste attive nella costruzione di un mondo di pace. Le loro storie e il loro impegno contro le guerre ci insegnano che la pace è possibile e che l'apporto delle donne può fare la differenza.
    8 marzo 2024 - Redazione PeaceLink
  • L'8 Marzo e la lotta contro l'infibulazione
    Sociale
    Secondo i dati OMS nel mondo sono tra 100 e 140 milioni le bambine, ragazze e donne infibulate

    L'8 Marzo e la lotta contro l'infibulazione

    L'infibulazione, conosciuta anche come mutilazione genitale femminile (MGF), è una pratica estremamente dolorosa e dannosa che coinvolge l'escissione parziale o totale dei genitali esterni femminili e la successiva chiusura o cucitura dell'apertura vaginale.
    7 marzo 2024 - Redazione PeaceLink
  • Appello al Governo Italiano e al Parlamento Europeo affinché Ilaria Salis sia liberata
    PeaceLink
    La sua voce è la nostra voce

    Appello al Governo Italiano e al Parlamento Europeo affinché Ilaria Salis sia liberata

    Il caso di Ilaria è un caso politico, di diritti umani, ma anche di memoria, di storia. Come liberi cittadini coscienziosi riteniamo che la libertà sia il valore più alto da perseguire, chiediamo con forza la liberazione di Ilaria Salis. Perché tutte e tutti noi siamo Ilaria Salis.
    29 febbraio 2024 - Dale Zaccaria
  • L'Assemblea Capitolina ha dato la cittadinanza onoraria a Julian Assange
    Pace
    Anche il Comune di Roma, dopo quello di Milano, si è attivato per difendere Julian Assange.

    L'Assemblea Capitolina ha dato la cittadinanza onoraria a Julian Assange

    La delibera dell'Assemblea Capitolina impegna il sindaco Roberto Gualtieri ed è il frutto di una proposta a firma di consiglieri del centro sinistra e del sostegno forte del consigliere Nando Bonessio di Europa Verde
    20 febbraio 2024 - Fulvia Gravame
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)