Cosa avrebbe detto oggi Martin Luther King a Berlusconi e a Bush
Ha detto Berlusconi a proposito della manifestazione di oggi: "Non mi preoccupa certo la libera manifestazione del pensiero e tantomeno del dissenso: è l'essenza della democrazia. Mi preoccupa invece la possibile violenza, quell'assurda violenza che abbiamo già visto in opera troppe volte. Mi preoccupa la convinzione, instillata in alcuni ragazzi, che bruciando una bandiera, spaccando una vetrina o peggio, si possa dare maggiore forza alle proprie idee".
Parole sagge, che avrebbero potuto pronunciare anche quei pacifisti che in queste ore stanno cercando di isolare i manifestanti violenti.
Ma immaginiamo di cambiare contesto e di calarle nell'Iraq.
Immaginiamo che Berlusconi - dopo aver ammonito alcuni manifestanti violenti - dice a Bush per 'par condicio': "Mi preoccupa anche la violenza delle truppe d'occupazione americane, quell'assurda violenza che abbiamo già visto in opera troppe volte. Mi preoccupa la convinzione, instillata in alcuni soldati, che bombardando, sparando e torturando o peggio ancora uccidendo i prigionieri, si possa dare maggiore forza alle proprie idee".
Martin Luther King ripudiava la violenza e avrebbe fatto di tutto per scongiurarla in una manifestazione come quella di oggi contro Bush.
Ma vediamo cosa disse a New York quando incontrò manifestanti violenti che si scendevano in piazza contro la guerra del Vietnam: “Mentre camminavo tra i disperati giovani uomini neri, emarginati ed arrabbiati, dicevo loro che le bottiglie molotov, e i fucili, e le armi, non avrebbero risolto i loro problemi. Ho tentato di offirire a quelle persone tutta la mia comprensione e la mia amicizia, dicendo loro però che io restavo convinto del fatto che il cambiamento sociale può arrivare in maniera significativa solo attraverso l’azione nonviolenta. Mi hanno chiesto: “E a proposito del Vietnam?” Hanno chiesto se la nostra stessa nazione non stesse utilizzando massicce dosi di violenza per risolvere i propri problemi, per apportare i cambienti che voleva. “E allora, reverendo? Cosa ci dici, a proposito del Vietnam?” Le loro domande colpivano il bersaglio: sapevo che non avrei mai più potuto alzare la voce, con loro. Non avrei mai più potuto alzare la voce contro le violenze degli oppressi nei ghetti, senza essermi prima chiaramente pronunciato contro il più grande veicolo di violenza al mondo d’oggi: il governo degli Stati Uniti d’America”. Era il 4 aprile 1967.
Cosa avrebbe detto Silvio Berlusconi se oggi Marthin Luther King avesse nuovamente pronunciato queste parole?
Articoli correlati
- Anche il Comune di Roma, dopo quello di Milano, si è attivato per difendere Julian Assange.
L'Assemblea Capitolina ha dato la cittadinanza onoraria a Julian Assange
La delibera dell'Assemblea Capitolina impegna il sindaco Roberto Gualtieri ed è il frutto di una proposta a firma di consiglieri del centro sinistra e del sostegno forte del consigliere Nando Bonessio di Europa Verde20 febbraio 2024 - Fulvia Gravame - Intervista a Jeffrey Sachs sulla guerra in Ucraina, la Nato, l'Europa, gli USA e la Cina
"La Cina è un affronto all'idea egemonica degli Stati Uniti"
"Gli Stati Uniti hanno chiamato il primo ministro Meloni e hanno detto di uscire dalla Via della Seta. Pensate che abbia avuto da sola quell’idea? L'idea statunitense è che nessuno debba rivaleggiare con la potenza degli USA. Dovremmo invece puntare a costruire un mondo multipolare e cooperativo".6 febbraio 2024 - Jeffrey Sachs - Carrefour sta regalando pacchi alimentari, non agli affamati di Gaza, bensì ai militari dell'IDF
Seconda giornata di presidi per boicottare Carrefour e l’economia israeliana
Si è svolta sabato scorso (16/12/20223) a Roma -- e in alcune altre città della penisola -- la seconda giornata di mobilitazione nazionale di boicottaggio contro la catena di supermercati Carrefour e lo Stato d’Israele, promossa dal Comitato Angelo Baracca.19 dicembre 2023 - Redazione Contropiano Honduras, paradiso femminicida
Ancora un anno con quasi 400 donne assassinate4 dicembre 2023 - Giorgio Trucchi
Sociale.network