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Una lotta per la riappropriazione del sapere e del software

PhPeace, il software pacifista

Dall'Internet dell'omologazione alle gestione dal basso delle tecnologie. Come passare dal lunapark multimediale alla rete della partecipazione?

7 dicembre 2004
Fonte: Mosaico di Pace - http://www.mosaicodipace.it

Dieci anni fa, con l'avvento di Internet, sembrava essersi conclusa l'epoca della telematica gestita dal basso, ossia quella cominciata con i BBS (Bulletin Board System) e con il software "Fido", ideato da un programmatore anarchico americano e diffuso gratuitamente nel mondo. Dieci anni fa piovvero di colpo sui computer programmi nuovi già pronti. I siti web vennero gestiti dal "webmaster" (letteralmente "padrone del web"). Questo cambiamento, salutato con entusiasmo quasi da tutti, insospettì chi aveva investito sul progetto di una telematica sociale e pacifista. La grafica infatti prevaleva sui contenuti. Gli utenti, che nei BBS erano anche produttori di in formazioni, diventavano spettatori e consumatori di informazioni nel grande labirinto-lunapark della rete ipertestuale mondiale.
Nel 1995 si sviluppò perciò in Italia un dibattito se tutto ciò fosse giusto e se ci portava verso una telematica migliore rispetto a quella dei BBS, semplice e un po' artigianale ma gestita dal basso.
Vi fu chi, come me, denunciò il rullo compressore della mercificazione e dell'omologazione tecnica che dava più efficienza ma che erodeva un patrimonio di partecipazione e di autoproduzione del software. I contenuti dei BBS e quelli di Internet non comunicavano a causa degli standard tecnici radicalmente differenti.
Tutto sembrava sfuggire di mano, avanzava un cambiamento tecnico imperioso e gli artigiani dei BBS sembrarono destinati a scomparire come gli artigiani del Settecento di fronte alla rivoluzione industriale.
La sinistra "che conta" fornì subito il suo applauso convinto a questo cambiamento con un piglio tecnocratico che fece paura a chi, nel sud dell'Italia o nei piccoli paesi di periferia, non poteva usare Internet o perché non c'era o perché era offerta a prezzi esorbitanti. Internet rischiava di produrre un processo di esclusione sociale e di gerarchizzazione dei ruoli, separando chi poteva avere accesso al web e chi no, chi poteva scrivere sul web e chi poteva solo leggere. Un'omologazione all'America dei dollari sembrava l'unica via per sopravvivere e non perire nella nicchia di tecnologie meno efficienti (i BBS).
Per fortuna vi fu chi incominciò a lavorare per operare un cambiamento dentro Internet. Furono costruiti i "gateway" (ossia le "porte di collegamento") fra BBS e Internet. Fu messo a punto Linux, un sistema operativo libero, efficiente e alternativo a Windows. Cominciarono ad essere elaborati dal basso alcuni software che portarono nei siti web quello spirito partecipativo che era alla base dei BBS.

E' in questa linea di ricerca che va inquadrato PhPeace, il software di creazione e gestione delle pagine web che sta alla base sia di PeaceLink sia di vari siti web che lo utilizzano, ad esempio quello di Mosaico di Pace e di Pax Christi.
Un tale sistema di gestione è un CMS (Content Management System) scritto nel 2001 da Francesco Iannuzzelli, l'attuale portavoce di PeaceLink. Si chiama PhPeace in quanto scritto con il linguaggio di programmazione Php per scopi di pace (peace). Dopo tre anni di test, ora è una realtà che cresce con i consigli e le indicazioni di chi percorre la strada della pace. E' un "software che ascolta" e che si modella sui bisogni del movimento pacifista.
Su PeaceLink il meccanismo partecipativo e di condivisione è sempre avvenuto attraverso le mailing list visualizzate sul web. Tuttavia esse hanno un limite: le informazioni appaiono in ordine sequenziale. Quelle meno recenti finiscono in coda. Un messaggio molto importante del 1999 va a finire ad esempio in una posizione difficilmente accessibile.
Il PhPeace consente invece un maggiore ordine nella classificazione con un "grafo ad albero" in ogni tematica è scomposta in argomenti e sottoargomenti. E' come costruire un mobile con diversi cassetti che contengono cartelle dentro cui riporre i nostri articoli. In tal modo le pagine web vengono ordinate e possono essere rintracciate con criteri logici oltre che con il motore di ricerca.
Ogni pagina web che viene creata è strutturata come un articolo con titolo occhiello e sommario.
Nel prossimo numero di Mosaico vedremo con maggiore dettaglio come ogni pacifista può creare le sue pagine web nel Phpeace e come si può realizzare un lavoro redazionale basato sulla partecipazione e la condivisione delle informazioni.

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