Catena di Sanlibero

Catena di Sanlibero n. 14

29 novembre 1999
Riccardo Orioles (Giornalista antimafia)

Palermo. Consacrati dinquantatré nuovi cavalieri del Santo Sepolcro, l'organizzazione diciamo così folcloristica di cui faceva parte, con altri personaggi molto chiaccherati, il conte Arturo Cassina (Cassina? Cercatevi una collezione de I Siciliani: gli abbiamo dedicato almeno sei articoli, a lui e agli altri compari del Santo Sepolcro). Le dame in abito lungo, i neo-cavalieri in costume medievale con mantello bianco crociato. Cerimonia officiata dal Gran Priore dell'Ordine, cardinale Pappalardo. Presente il sindaco di Palermo, Leoluca Orlan...
Ehi, Luca! Lucaaaaa! Guarda che stronzata hanno inventato questi stronzi di giornalisti, dicono che sei andato alla cosata dei cosi dei Santo coso! Lucaaa.... (tu-tu-tu-tu avviso gratuito l'abbonato non risponde).

Su "Repubblica" di oggi, la seguente foto - foto di una ragazza a letto, viso gonfio, lineamenti chiaramente distinguibili - e la seguente di dascalia: "Rosaria, la ragazza psicolabile di Rosolini di 4 anni fa". Psicolabile, dunque violentata quattro anni fa da un mascalzone, abbandonata in un ospizio e infine fotografata a man salva (è psicolabile, non ha diritti) ed esposta su una pagina di giornale da un altro mascalzone.

Gandalf wrote:
<ciao riccardo ti scrivo a proposito della catena di s. libero quella che parla di haider in austria, sei forte ric, sono contento che tu faccia girare notizie su questi stronzi razzisti fuori dal tempo, come vorrei rimanere da solo in una stanza per un quarto d'ora con haider...
a proposito di emanuele scieri il parà morto nella caserma gamerra di pisa, lo conosco da quando avevo sei anni e la mia famiglia andò a vivere nello stesso condominio di emanuele, io sono nato a siracusa e ci sono rimasto fino alla fine del liceo dove tra l'altro andava anche emanuele, che dire... praticamente lo conoscevo da sempre e quando ho sentito la notizia per radio quest' estate ero in vacanza a marzamemi, mi sono caduti i coglioni per terra, mi fa piacere che tu abbia fatto girare quel trafiletto su come la stampa ufficiale se ne fotta dopo tutto quel bordello iniziale , che io personalmente non ho gradito, anche se i familiari hanno pensato che forse a qualcosa sarebbe servito, ma sai quando ti capitano certe cose è difficile distinguere gli avvoltoi dai gabbiani.
sono contento anche perché la stampa ha detto che lui era cresciuto in un ambiente di destra, e tu a quanto pare te ne fotti di queste troiate, anche perché io che lo conoscevo, ti posso dire che di destra aveva solo il look, elegante..... da ragazzo aveva dei compagni di classe, che sicuramente non erano della sua stessa classe sociale, ma sai a quella età per un ragazzo nato negli anni settanta , figlio degli anni ottanta, delle timberland e dell'edonismo reganiano, l'importante è non rimanere da soli ed andare dove vanno gli amici, anche io all'epoca ero molto confuso e non capivo un cazzo ne di politica ne di altro. siracusa per questo come città ha molte responsabilità. io ho scoperto dell'esistenza dei centri sociali a 16 anni immagina....
un'ultima nota e chiudo, l'ultima volta che ho visto emanuele era dentro il centro sociale auro e cercava mussà un ragazzo senegalese per suonare i jambee, cosa l'abbia spinto a fare il parà non lo so, ma riesco ad immaginare quasi perfettamente perché l'abbiano fatto fuori. ciao a presto :)>

Andrea wrote:
<Vorrei sapere se Mantovani ha mai detto a Ocalan "non preoccuparti, compagno Ocalan, ci pensiamo noi", o qualcosa del genere. Le parole di Orioles riecheggiano quelle degli imbecilli e degli ipocriti che accusavano il PRC di aver "portato" Ocalan in Italian: come se Ocalan fosse uno che si possa "portare" da qualche parte... se non dopo averlo legato e imbavagliato. Sicuramente Mantovani avrà sottovalutato la capacità di tradimento dei propri alleati di allora, ma accusare Mantovani e il Prc di aver indotto Ocalan a cacciarsi in una trappola è infondato e disonesto. Ocalan era braccato in tutto il mondo, e sapeva benissimo che non esistevano posti sicuri per lui, nemmeno in Italia. Ha fatto un tentativo coraggioso, Mantovani lo ha aiutato in questo tentativo e ne può essere orgoglioso. >
* * *
"Sicuramente Mantovani avrà sottovalutato ecc. ". Valutare con superficialità, quando sono in gioco vite umane, è da ipocriti e da imbecilli. La parola "compagno" ha un contenuto tecnico molto più serio di quanto non ritengano i vari Mantovani.

Bertie wrote: <Ciao Riccardo! Ho alcune domande: 1) M'interessa di dove hai il mio indirizzo? 2) Inoltre non ho capito il termine "e-zine" 3) Che cos' è la meta di queste lettere? Scusa, sono tedesco non parlo perfetto italiano, quindi ci sono errori... tanti saluti di Bertie>
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1) Non lo so. Io cancello i nomi delle persone, tengo solo nota dgli indirizzi. Non so a quale nome corrisponde ogni indirizzo. Di solito, gli indirizzi mi vengono dati da terze persone: se tu, per esempio, hai un amico che ritieni interessato, mi dai il suo indirizzo e io gli spedisco la lettera, senza bisogno di conoscere il suo nome. Se lui, prima o poi risponde che non vuole riceverla più, gli invio un messaggio di conferma e cancello la sua mail dalla lista, di cui non esistono backup. Finora, su 1. 105 persone che hanno ricevuto queste lettere, 4 hanno chiesto di essere tolte dalla lista e sono state ovviamente ubbidite.
2) Fanzine, negli anni 60, era un giornaletto "semiclandestino" che si occupava, secondo i casi, di rock, contestazione, problemi giovanili pensieri, riflessioni, ecc. ; e tutte queste cose insieme facevano il 68. E-zine è una electronic fanzine.
3) Ho cinquant'anni, sono un giornalista professionista (abbastanza bravo: ho lottato contro la mafia per 15 anni) e da tempo non trovo lavoro perché mi rifiuto di tradire i lettori vendendogli panzane e/o ipocrisie. Sono in miseria per questo ma non voglio rinunciare al piacere di dire la mia. Credo nel buon senso degli esseri umani e penso che forse qualcosa delle cose che scrivo contribuirà a far crescere più umano qualche ragazzo. Non ho altri obiettivi e non guadagno niente da questo. riccardo
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